live in italy

19.04.2025
Menu Principale
Risorse
Murderletter
Nome:
Email:

 

online poker

SWFobject

Contenuto alternativo flash

È necessario aggiornare il tuo Flash Player

Get Adobe Flash player

FacebookMySpaceTwitterGoogle BookmarksLinkedinRSS Feed
Intervista Luca Turilli's Rhapsody
Scritto da Somberlain   
Venerdì 08 Giugno 2012 10:19

Sarà che sto diventando vecchio, che i neuroni muoiono e le sinapsi vanno in vacanza, ma si inizia veramente a fare confusione tra Rhapsody (degli esordi), Rhapsody of Fire, Luca Turilli’s Rhapsody e Luca Turilli solista, e chi sa quali altre improbabili locuzioni ci attenderanno nell’immediato futuro.

Per fortuna a schiarirci le idee ci pensa nientemeno che l’artefice di cotante nomee, il simpatico chitarrista triestino Luca Turilli, che abbiamo incontrato in occasione dell’uscita del primo disco dei (Luca Turilli’s) Rhapsody.

Ciao Luca, anzitutto ti va di presentarci il tuo nuovo gruppo?

Luca: Volentieri; come sai, Patrice e Dominique mi hanno seguito in questo nuovo gruppo; a loro si sono aggiunti Alex Landenburg (già batterista di Annihilator, Stratovarius, Mekong Delta) e Alessandro Conti alla voce. Abbiamo capito subito che era meglio trovare un batterista che potesse dedicarsi a tempo pieno ai nostri Rhapsody, perché un batterista in comune coi Rhapsody Of Fire sarebbe stato scomodo a livello logistico, soprattutto ora che sia noi che loro stiamo pianificando un tour molto grosso.

Somberlain: Parlando del nuovo disco, cosa lo differenzia dai lavori coi Rhapsody (Of Fire)?

Luca: sì, in questo nuovo disco si affrontano nuove tematiche e sperimentano nuovi suoni. Prima c’era una saga fantasy da rispettare e rappresentare, questa volta invece le canzoni non sono collegate tra loro da un tema portante, a parte un mini concept all’interno dell’album, nelle tracce Quantum X / Ascending To Infinity / Dark Fate of Atlantis e Of Michael the Archangel… il mini concept riguarda la mia passione per le teorie dei quanti e dei multiversi. Sono domande, misteri, che stimolano l’artista, o almeno tutti coloro che si reputano tali.

Dante’s Inferno è invece più ispirato alla cronaca, mentre Clash of the Titans parla dello scontro fra ragione e istinto, i due titani appunto.

S: si nota anche una certa variazione di sound (parlando di Ascending to Infinity, erano anni che non sentivo un’opener così in casa Rhapsody), rispetto al passato, e qualche sperimentazione qua e là…

Luca: sì, l’inizio (Ascending To Infinity) è molto classicheggiante, alla Malmsteen. Per quanto riguarda i suoni moderni, sai, mi ispiro molto alle colonne sonore, ma non solo quelle più propriamente classiche: sono un amante pure di quelle di film come Transformers e Matrix, per intenderci. Luna, cover di Alessandro Safina, doveva essere invece una bonus track, e al suo posto dovevamo registrare Fantasia Gotica, che però non abbiamo registrato in tempo (è stata scritta dal 2006 ma è da quell’anno che non trova mai posto in un disco dei Rhapsody!, ride, nda)

S: sempre parlando di cambiamenti di stile, mi torna alla mente quel tuo progetto chiamato Dreamquest, così differente dai Rhapsody…

Luca: riguardo il progetto Dreamquest c’è una sorta di rapporto amore e odio, per lo stile differente. Quando era uscito, molti lo avevano criticato. Oggi è apprezzato da molti, invece.

S: ora che state lanciando il disco, quali sono i vostri programmi?

Luca: ora il tour è la cosa più importante per noi: a differenza dei Rhapsody of Fire, ogni brano di questo cd è stato composto per essere rifacibile dal vivo; Alessandro poi per la sua giovane età non ha ancora problemi di range, quindi abbiamo più libertà di scelta sui brani.

S: proporrete anche brani dei Rhapsody (con e senza Of Fire)?

Luca: ci sarà qualche episodio dei Rhapsody Of Fire, ma soprattutto dei Rhapsody degli inizi; qualcosa di mio solista, oltre ovviamente i L.T. Rhapsody. Dal punto di vista visuale-cinematografico ci saranno delle sorprese. Vogliamo presentarci cinematograficamente al pubblico. Penso saremo in Italia a novembre, e poi ai festival estivi nel 2013

S: so che sei un grande amante della musica italiana; cosa pensi delle nuove leve nel panorama italiano?

Luca: sai, io sono cresciuto con Celentano, Albano, Massimo Ranieri. Delle nuove leve non saprei, in questo periodo ero troppo concentrato a lavorare per il disco, però posso dirti che mi piacciono Emma, Alessandra Amoroso. Aldilà delle canzoni, hanno delle bellissime voci. Di Marco Carta non sopporto il suo stile rauco; sai, non sono neanche fan di Vasco Rossi o Ligabue. (ride, nda). Adoro anche Battiato, Renga (amo la sua tecnica vocale); mi piace Nina Zilli, mi piace Ruggeri e anche Morgan; non mi piace Noemi, per esempio; a livello di gruppi, mi son sempre piaciuti i Nomadi, aldilà delle loro idee politiche, che non mi interessano.

S: e da tifoso dell’Udinese, quali sono le tue impressioni su questo (a mio avviso fantastico) campionato?

Luca: è stato un campionato magnifico, ma non è la prima volta che l’Udinese fa questi miracoli sportivi. È stato un peccato uscire dalla Champions contro l’Arsenal, perché abbiamo giocato bene, ma d’altronde l’Arsenal è l’Arsenal…Seguo l’Udinese dai tempi di Zico, c’è una grande tifoseria! Speriamo di riuscire a fare qualcosa in Champions il prossimo anno!

S: ok, Luca, l’intervista è finita. Concludi pure come vuoi

Luca: voglio augurare tanta fortuna ai Rhapsody of Fire; come sai ne hanno scritte di ogni, ma il nostro è stato uno split amichevole; penso che i fan potranno trovare ora due band valide, o perlomeno è quello che auspichiamo. Ciao!

Ultimo aggiornamento Venerdì 08 Giugno 2012 10:25