Amon Amarth - Twilight Of the Thunder God (Metalblade 2008)
Dalla Svezia con furore, citando (e storpiando) un celebre libro di Ian Fleming. I vichinghi Amon Amarth ne hanno fatta di strada, da quel Sorrow Through the Nine Worlds del 1996 e, in 13 anni a questa parte, la schiera di fan si sono fatte sempre più numerose e la proposta del quintetto nordico è evoluta in un pulitissimo death metal con influenze heavy metal classico e dalla costante tematica vichinga. Dopo l'acclamato e, oggettivamente, molto buono With Oden on Our Side, Hegg e soci hanno cercato di riprendere il modello fortunato e riproporlo anche in questo Twilight of The Thunder God. Le sonorità sono particolarmente pulite e risentono molto dell'evoluzione stilistica intrapresa dai nostri nel corso degli anni. Il rifferama della coppia Söderberg-Mikkonen è molto semplice ma incisivo, puntando tutto su imperiosi mid-tempo e possenti cavalcate dal sapor melodico. La differenza principale, che si è potuta constatare da un paio di anni a questa parte, è il netto cambiamento delle growling vocals di Hegg, il quale da diverso tempo tende a proporre un growl ultra-compresso a discapito di alcune svisate nelle screaming vocals (che fornirebbero una maggiore dinamicità alle parti vocali, seppur molto pregiate). Gli Amon Amarth hanno il buon gusto di fare un disco conciso, 10 tracce in tutto, e sparare al meglio le proprie cartucce, chiamando a raccolta anche tre guest-star a dare una mano per migliorare il prodotto. Il chitarrista dei Children Of Bodom (Roope Latvala) mette la sua chitarra nel fulminante solo della title-track, brano incisivo e melodico; L.G.Petrov dei conterranei Entombed contribuisce con la sua ugola alla buona riuscita di Guardians of Asgaard, brano sostenuto da un riffing fratturato e ipnotico, ma dotato di un chorus da stadio. L'ultimo contributo proviene dai vicini, e finnici, Apocalyptica, il terzetto di metal-violoncellisti assicura l'epicità in una delle migliori tracce del lotto Live for the Kill; la pausa fornita dai violoncelli è qualcosa che si adatta perfettamente al mood della canzone e fornisce splendore ad una traccia ben strutturata. Ma non si possono dimenticare la compattezza mostrata da Free Will Sacrifice (e dalla melodica ma groovy Varyags of Miklagaard), la "lunga" Embrace the Endless Ocean e, ad un primo momento sottovalutata, Tattered Banners and Bloody Flags, il cui mid-tempo strutturato su riff brevi e reiterati è un veicolo di ottimo headbanging. Il resto di questo Twilight of The Thunder Gods è leggermente meno brillante delle tracce menzionate (si trova persino il death metal più canonico nel riff di Where is your God?), ma non dispiace. L'album in questione è il degno successore di With Oden on Our Side, le sonorità potenti ma melodiche riscontrate nell'album del 2006 sono riprese e ampliate, le buone canzoni ci sono ma manca, se proprio vogliamo trovare un difetto, un pò più di foga guerriera, sostituita da un'ottima preparazione tecnica/compositiva. L'aumento di quest'ultima ha portato alla creazione di creature più catchy e groovy, tralasciando, a volte, quel senso di orda barbarica in piena sommossa presente nei primi album. La versione deluxe contiene anche il Cd/DVD live dello show tenutosi al Summer Breeze Festival del 2007.
7,5/10
Website: www.amonamarth.com
Lineup: Johan Hegg - vocals Johan Söderberg - guitars Olavi Mikkonen - guitars Ted Lundström - bass Fredrik Andersson - drums
Tracklist: 1. Twlight of the Thunder Gods 2. Free Will Sacrifice 3. Guardians of Asgaard 4. Where is your God? 5. Varyags of Miklagaard 6. Tattered Banners and Bloody Flags 7. No fear for the setting Sun 8. The hero 9. Live for the kill 10. Embrace the endless ocean
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