Candlemass - Death Magic Doom (Nuclear Blast 20009)
Ed eccoli di nuovo. Potenti, maestosi, signori del metallo. Superflua ogni forma di presentazione della loro biografia, piuttosto un cenno essenziale all’ultimo cambio di line-up, risalente peraltro al 2007: Messiah Marcolin ancora una volta se ne va lasciando il posto niente di meno che a Robert Lowe (Solitude Aeturnus). La nuova fatica dei doomster si presenta come un album in pieno Candlemass style, quello che in fondo è ciò che tutti noi ci aspettiamo, eppure in “Death Magic Doom” c’è un’aura leggermente diversa dal solito. Premetto a questo punto che eviterei di fare paragoni con gli storici capolavori “Epicus Doomicus Metallicus” e “Nightfall”, non certo perché la band non sia più a quei livelli, ma semplicemente perché credo che un gruppo come loro, debba essere giudicato in base alle capacità del momento, alla creatività espressa ad ogni singola uscita. Tornando a quell’aura come l’ho definita, già dall’opener “If I Ever Die”, la voce, grandiosa, di Lowe ammalia e affascina tra la forza dei riff e la carica tiratissima del pezzo; entusiasmo a mille ma effettivamente poco doom, che invece troviamo – ovviamente – in “Hammer of Doom” che consacra a pieno titolo la scelta degli svedesi di “alleggerire” le tracce da un’atmosfera troppo pressante e solenne. Come non citare quello che io credo sia il miglior pezzo del disco e una prova straordinaria del nuovo singer, “The Bleeding Baroness”, il giusto tocco di lentezza unito ad una piacevole orecchiabilità, mai noioso ed estremamente intenso; un connubio incredibile tra salti vocali e un gran bel lavoro di chitarre. Nella seconda parte del disco l’atmosfera viene leggermente intensificata, senza perdere quanto “costruito” nella parte precedente. Interessante il brano di chiusura “My Funeral Dreams”, con un inizio tipicamente doom (vagamente funeral) e un proseguo molto più leggero e assimilabile. A questo punto cosa dire? Di certo non mancheranno polemiche e schieramenti. Consapevole di chi sono i Candlemass e di ciò che alla storia del metal hanno lasciato, apprezzo a pieno, la svolta che hanno dato alla loro musica con questo lavoro; semplicemente si sono seduti tra passato e presente ed hanno offerto qualcosa di diverso ed originale; non un capolavoro ok, ma qualcosa che sia unico e che rompa le righe. Bravi.
8,5/10
Web: www.candlemass.se
Lineup: Robert Lowe - Voce Lars "Lasse" Johansson - Chitarra Mats "Mappe" Björkman - Chitarra Leif Edling - Basso Jan Lindh – Batteria
Tracklist: 1. If I Ever Die 2. Hammer Of Doom 3. The Bleeding Baroness 4. Demon Of The Deep 5. House Of 1000 Voices 6. Dead Angel 7. Clouds Of Dementia 8. My Funeral Dreams
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