Intervista Sabaton - 2014 |
Scritto da Somberlain |
Giovedì 08 Maggio 2014 10:19 |
Ci sono volte in cui una semplice intervista a contenuto musicale si può trasformare in un'occasione per indagare di più sulla vita privata dei musicisti. Complice un Joakim Broden estremamente loquace, abbiamo indagato sui Sabaton, sul loro nuovo album Heroes, in uscita in questi giorni, e abbiamo scoperto pure un amore viscerale per l'Italia. Ciao Joakim, come stai? Hai avuto modo di vedere Milano tra ieri e oggi? Joakim: Ciao, sono stato qui molte volte, in occasione di vari nostri concerti, ma il tempo è sempre stato poco: mi guardavo in giro e mi dicevo "Milano non è poi così bella". Ieri invece siamo tornati per la promozione del disco e, avendo più tempo a disposizione, abbiamo girato per la città: il castello, il Duomo, abbiamo anche cercato di vedere il cenacolo di Leonardo, ma è stato impossibile perchè c'era troppa gente. Mi sono veramente dovuto ricredere, Milano è una bellissima città. Poi siamo andati a bere ma credo di essere capitato nel posto sbagliato, perchè era tutto molto caro: 9 euro per una birra, uguale se non peggio alla Norvegia! (Ride) Io l'alcool e i soldi non siamo una buona combinazione (ride) Hai visto altre cose in Italia in precedenza? J: Sì: da giovane nuotavo, facevo gare, e nell'adolescenza sono venuto a San Benedetto del Tronto, sul mare. Poi sono stato a Roma. Devo sempre tornare a Roma, perchè anche se corri di continuo, non riesci mai a vedere tutto quello che offre. Sono probabilmente la persona che più ama le chiese tra quelle meno religiose al mondo, e a Roma, cazzo, sono dappertutto! Poi ho visto pure Firenze, e Venezia. Adoro pure i laghi tranquilli sulle montagne italiane! Puoi presentare ai nostri lettori il vostro nuovo album Heroes? J: è stato un album veloce da fare. Normalmente le chitarre venivano registrate in un mese, questa volta in 4 giorni. Musicalmente è molto Sabaton. Questo disco forse è più vicino a The Art of War e non a Carolus Rex, perchè è forse più metal. E riguardo i testi, cosa ci puoi dire? J: Abbiamo deciso, anzichè concentrarci su grandi battaglie, di guardare alla singola persona o unità, indagare il lato umano. Ci sono storie da raccontare che vanno ben oltre Hollywood. La line up è cambiata, rispetto a Carolus Rex... J: Sì, ed è anche più tecnica, rispetto al passato. Questo ci ha permesso di essere più rapidi nella registrazione e di poter cambiare qualcosa anche all'ultimo minuto, quando eravamo già in fase di mixaggio. Però solitamente componi tu anche la chitarra... J: Scrivo i riff di chitarra, ma non gli assoli. Nel futuro scriverò di meno anche i riff. Suono veramente male la chitarra, ma qualche ritmica la so fare (ride)
Cosa ci puoi dire riguardo il tour imminente? J: Avremo una tabella di marcia abbastanza intensa. Non abbiamo ancora i piani esatti, ma sarà un tour molto lungo, come mai abbiamo fatto in passato. Andremo negli USA e poi faremo qualche festival estivo in Europa. Speriamo di fare qualcosa di bello anche in Italia, ovviamente. In "Carolus Rex" dicevi che, pur amando la storia, odiavi la materia a scuola. Perchè? J: La storia insegnata a scuola mi faceva schifo perchè riguardava esclusivamente le date degli avvenimenti. Me le cose importanti sono altre, ad esempio "cosa ha fatto questo re di importante per la Svezia", cose di questo tipo. Il fatto è che gli insegnanti sono pigri, se ti chiedono cosa ha fatto un re di importante per il suo paese, poi devono leggere tutto quello che scrivi nel compito. Meglio chiederti una data, si sbrigano prima. Hai mai pensato di registrare un album sull'Impero Romano? J: Sull'Impero Romano, sì. Ci sono moltissime cose interessanti, anche a livello militare. Siete la culla della civiltà, voi e la Grecia. Incredibile pensare cosa costruivate voi qui, quando noi vivevamo in villaggi molto modesti e spartani! Noi eravamo buoni navigatori, buoni guerrieri, ma certamente non eravamo molto intelligenti (ride) Cosa fai nel tempo libero dai Sabaton? J: Non ho hobbies. Se mi annoio, esco di casa. Ma a casa per molto tempo abbiamo la neve, che non invoglia sempre a uscire. Se mi dai un giorno libero, faccio un giro, forse accendo la tv, ma è solo questione di minuti, dopo un po' mi rimetto al pianoforte, e suono. Non deve essere per forza metal: non ascolto solo quello, basta che sia musica. Voglio dire, non mi piace tutto: non sono un grande fan del death metal più estremo, o di certe cose hip hop, per esempio. Certamente il metal è il mio genere preferito, non c'è niente di meglio che sentire Painkiller. Ma adoro anche i Dire Straits e gli Abba. Se non ti piace uscire di casa in Svezia puoi sempre trasferirti in Italia... J: Adoro l'Italia, mi piacerebbe comprare casa qui. A breve mi sposerò, e pensavamo di venire a fare il grande passo in Toscana. Sai se ci sono case a buon prezzo laggiù? Anche da sistemare, si intende...mi piacerebbe avere casa in Toscana, oppure vicino a qualche lago alpino... Credo che se tu voglia comprare una casa da restrutturare là, potresti trovare diverse occasioni, coi tempi che corrono. J: Fantastico! Non è un problema per me restrutturare, sistemare, intonacare... C'è una cosa che devo assolutamente chiederti: hai mai guidato un carro armato? J: (assume un espressione triste, come se a un bimbo avessero appena rubato una caramella): no, mai fatto. Ma succederà, ti assicuro che succederà! Ho guidato tanti mezzi cingolati, sono stato in diverse basi militari e sono salito anche su un mig-29, ma non ho mai guidato veri e propri carri armati, purtroppo. Sono sicuro che rimedierai! Bene, l'intervista è terminata. A te la parola per concludere come vuoi. J: Sai, in tutte le interviste che faccio, mi chiedono un messaggio finale, e io avrei dovuto imparare dalle lezioni precedenti, ma la verità è che non so mai cosa dire. Posso fare come fanno altri, e dire "yeeee, comprate il nuovo album, yeee". Beh, ci vediamo in tour, spero. Grazie! |
Ultimo aggiornamento Giovedì 08 Maggio 2014 10:24 |