Intervista Avantasia
10 Aprile 2010 Tornano gli Avantasia, progetto ideato dalla mente di Tobias Sammet degli Edguy, che riscuote sempre maggiori consensi col passare degli anni. Per l’occasione dell’uscita dei due nuovi dischi del gruppo, abbiamo avuto il piacere di intervistare Tobias Sammet. Ecco quello che ci ha detto.
Somberlain : Ciao Tobias, cominciamo dal concerto-evento degli Avantasia a Wacken due anni fa. Cosa ricordi di quella sera? Tobias : è stato un grande show, intenso, con così tanta gente ed energia che ero come shockato, paralizzato! All’inizio abbiamo avuto dei problemi tecnici, cosa di cui ci siamo accorti solo a fine concerto, perché le spie funzionavano. Jorn Lande era abbastanza innervosito da questo; comunque sia è stato qualcosa di incredibile, di unico. Somberlain: Parlando dei due ultimi lavori discografici, come mai hai scelto di pubblicare due album anziché uno doppio? Tobias : Quando abbiamo registrato The Scarecrow sapevamo ci sarebbe stato un seguito, ma quando ci siamo rimessi al lavoro, avevamo così tanto materiale che ci siamo detti “bisogna registrare almeno due album”. Non è un doppio disco, però Ogni disco vive di vita propria, ha una propria copertina, un proprio artwork, un proprio titolo. Questo è importante perché penso che pubblicare due dischi anziché uno doppio sia meno dispersivo per l’ascoltatore. Questi dischi infatti non andrebbero sentiti tutti di continuo, uno dopo l’altro, ma bisognerebbe, dal mio punto di vista, ascoltarli con una pausa di almeno un giorno tra uno e l’altro. Somberlain: Di cosa parlano i testi? Tobias : I testi sono la continuazione delle vicende narrate in The Scarecrow. Fanno luce sui diversi stati d’animo del protagonista, sempre in bilico fra tentazione e salvezza. Ogni canzone ha senso anche se presa singolarmente, ma ne costituisce un altro se presa nel contesto del disco: questo non è il tipico concept album basato su una successione cronologica di fatti. Somberlain: Cosa ci puoi dire degli ospiti che hanno collaborato con te nella realizzazione dei due dischi? Tobias : Non conoscevo tutti personalmente, ma li conoscevo via mail; ho incontrato Ripper Owens solo una volta, per esempio. Ho incontrato anche Klaus (Meine, cantante degli Scorpions, nda): lui è una grande star e una grande persona, il che è la dimostrazione che se hai veramente delle qualità e del talento, e se sei una star, non hai bisogno di atteggiarti come tale. Io devo atteggiarmi da star perché non lo sono (ride, nda). Penso che tutti gli ospiti abbiano grandi personalità e siano dei buoni amici. Qualcuno diceva che l’arte è frizione, contrasto tra diversi artisti che la creano. Io non la penso così. Somberlain: Tu hai la capacità di creare canzoni adatte esattamente allo stile di chi le canterà…sono rimasto impressionato per esempio da Scales Of Justice (cantata da Ripper Owens, ex Judas Priest, ex Iced Earth, e tuttora cantante del suo progetto solista, dei Beyond Fear e di Yngwie Malmsteen, nda)… Tobias : La cosa divertente è che quella canzone non l’ho scritta per lui; ma risentendola, ho pensato immediatamente ai Judas Priest di Painkiller e a lui. Non ho nemmeno tentato di contattare Rob Halford (cantante dei Judas Priest, nda), perché io volevo proprio Ripper Owens! Comunque, in generale, è un buon punto di partenza pensare ad un preciso cantante, perché ti ispira molto nella composizione. Somberlain: Puoi raccontarci qualcosa di divertente che è successo durante il tour o durante le sessioni di registrazione? Tobias : Posso raccontarti cosa è successo una volta all’aeroporto di Milano, quando dovevamo suonare al Rockin’ Field. Uno dei chitarristi in quel tour era Oliver Hartmann: noi gli abbiamo messo di nascosto una bambola gonfiabile nel bagaglio a mano, e un coltello infilato dentro. All’aeroporto ovviamente il metal detector ha suonato, perché c’era il coltello. Allora è successa una cosa che ricorderò per tutta la vita: gli addetti alla sicurezza gli chiedevano “Ha un coltello lì dentro?” e lui continuava a negare. Allora gli hanno fatto aprire il bagaglio: c’era un migliaio di persone almeno all’aeroporto, e puoi immaginare la faccia di Oliver quando ha aperto la valigia e i poliziotti hanno tirato fuori la bambola e il coltello. Allora noi siamo scoppiati a ridere e gli abbiamo chiesto “Uh, Olly, strana ragazza questa, non trovi?” Lui ovviamente ha capito che eravamo stati noi, e ci ha detto “Siete le persone più stronze che io conosca”! Somberlain: A proposito di Oliver Hartmann, ho notato che canta meno rispetto al passato… Tobias : Sì, ora suona molto la chitarra, cosa che prima non faceva nei miei dischi. Oliver è come un coltellino svizzero, ha infinite funzioni! Somberlain: Parlando di altro, vista la tua bravura nell’inventarie storie per concept albums, non hai mai pensato di scrivere un libro? Tobias : Sì, ci ho pensato, ma non un romanzo. Piuttosto un libro in cui raccogliere le mie esperienze e dare consigli ai lettori su cosa non fare per avere successo… Somberlain: E quali sono le letture che più ti hanno influenzato? Tobias : Sicuramente il Faust di Goethe, ma anche altri libri. Non sono un assiduo lettore, ma posso consigliarti gli scritti di Gandhi, le opere di Jacob Böhme, un mistico tedesco del XVI secolo, e la biografia di Frank Zappa. Somberlain: Parliamo invece di Edguy, e del tour previsto con gli Scorpions… Tobias : Iniziamo a breve un tour con gli Scorpions, e dopo questo tour faremo qualche festival estivo; dopodichè inizieremo a concentrarci sul nuovo album. Somberlain: Bene. L’intervista è finita. Concludi come vuoi Tobias : Grazie per il supporto, e se vi piacciono i dischi, comprateli!
|