Intervista Avantasia
4 Novembre 2009 Il legame fra TheMurderInn e i finlandesi Amorphis non è un mistero. Fra interviste, recensioni e traduzioni il filo rosso che collega la compagine della terra dei mille laghi e i TMI è stretto, visibile e sempre proficuo. Potevamo mancare per il tour a supporto del nuovo album Skyforger? Potevamo farci scappare l'occasione di intervistare il mainman del gruppo (Esa Holopainen, ndA)? No, assolutamente no. Perciò eccoci qua alle prese con un Esa estremamente loquace e di ottimo umore, pronto alla risata e ritornare serio per presentarci il nuovo disco (Skyforger per l'appunto), il tour e i cambiamenti, l'evoluzione e le difficoltà degli Amorphis. Buona lettura.
Stefano: Ciao, piacere di incontrarti e grazie per l'intervista. Parliamo del nuovo album Skyforger. Come ti sembra dopo queste settimane? Esa: Skyforger è fuori ormai da un mezzo anno e l'abbiamo pubblicato prima della stagione dei festival estivi. Perciò i primi show che abbiamo fatto a supporto del disco sono stati festivals e adesso, dopo i festival, abbiamo incominciato un vero tour a supporto del disco. Per questo tour europeo questa è la quarta settimana, a cui seguirà un'altra settimana ancora e poi ritorniamo di nuovo verso casa e abbiamo show la (in Finlandia) fino alla fine dell'anno. Abbastanza lavoro da fare, ma per il nuovo album siamo soddisfatti sia per i risultati che per il feedback. Stefano: Adesso siete anche disco d'oro? Esa: si, abbiamo ricevuto il disco d'oro per il nuovo album in Finlandia e questo è bello. Stefano: un bel risultato. Esa: lo è. Dopo un bel pò di anni di duro lavoro, finalmente c'è un risultato e questo è bello. Diverse cose sono cambiate da quando Tomi (Joutsen - singer) si è unito alla band. Stefano: Molte delle tracce manifestano un fortissimo legame con il Kalevala e non solo in termini di testi. Secondo me, la struttura delle canzoni segue la classica impostazione orale del poema, con un largo uso delle ripetizioni e della creazione del climax. Cosa ne pensi? Esa: Si, sono d'accordo e questo è stato il nostro obiettivo, il nostro scopo. Le lyrics devono andare "mano nella mano" con la musica e specialmente adesso con gli ultimi tre album, che sono quasi dei concept album, in quanto ognuno dei dischi racconta una particolare storia tratta dal Kalevala e per noi è importante che la musica segua il tema delle parole e dia delle suggestioni su quello che sta succedendo nel corso del disco. Stefano: La nuova vena degli Amorphis è arrivata dopo che Tomi Joutsen è entrato nella band e con il cambio dai testi a sfondo filosofico di Pasi (l'ex cantante) ai testi più orientati al Kalevala (oltre che per la parte musicale). Quanto ha influenzato la musica i testi e viceversa? Esa: si si, decisamente. Quando le parti vocali cambiano in una band si riflette su tutto sul suono, è un cambiamento importante nella band. Quando è venuto (Tomi J.) negli Amorphis abbiamo subito capito la potenzialità che aveva nella sua voce e lui è un vero fanatico della scena death metal e ascolta ancora molto di quello che accade nella scena estrema, ama le nuove band e le novità che sono all'interno della musica provengono principalmente da Tomi. Stefano: Lui suona/suonava nei Sinishtra Esa: Si, lui canta ancora nella band. Non so quanto, poichè è molto impegnato con gli Amorphis, ma lui suona ancora con i suoi vecchi compagni quando ha un pò di tempo. Ma Sinishtra è un diverso tipo di musica, è molto più melodico. Stefano: Dopo così tanti anni nel business, sono sicuro che avete provato tutti i tipi di festival o tour. Quali impressioni per questo?! Esa: Questo tour è molto bello, non sapevamo cosa aspettarci quando abbiamo iniziato questi concerti, prima di questo eravamo in Sud America e abbiamo suonato in moltissimi posti dove non eravamo mai stati prima ed è stato molto bello. Ma incominciando un tour europeo non avevamo nessun indizio su come potevano reagire alle nuove canzoni ed è stato bello vedere che praticamente qualsiasi canzone abbiamo suonato durante il tour ha avuto il miglior feedback, sia quando abbiamo suonato i vecchi classici sia quando abbiamo suonato le nuove canzoni abbiamo ricevuto una risposta fantastica e questo ti fa sentire bene. Soprattutto quando la gente non è la ad aspettare solo che suoni Black Winter Day, i fan realmente rispettano gli ultimi album e questo è la cosa importante. Stefano: Perciò da vero fan, posso chiedere se suonerete My Kantele? Esa: Si, la faremo! [ride - dopo il mio gesto della vittoria] Stefano: Grazie, adesso posso andarmene a casa contento. [continuano le risate]. I membri degli Amorphis possono essere considerati dei veterani per il numero colletivo di anni nel business. Ti vedi rallentare nei prossimi 5 o 10 anni? Esa: Al momento... non penso. Non è quello che pensavo pochi anni fa con Pasi, non ho pensato che era la fine della band ma... ma eravamo talmente frustrati ad un certo punto, eravamo bloccati. Pasi stava perdendo la sua motivazione per la band e per la musica. Il fatto che qualcuno stesse perdendo motivazione, si rifletteva su ciascun membro della band. Ma adesso sono passati tre album con Tomi e personalmente sono molto più ispirato nel comporre musica di quanto fossi mai stato ed è bellissimo. Adesso abbiamo un vocalist con un così ampio range vocale che è capace di fare qualsiasi cosa che noi vogliamo fargli fare ed è bello. Stefano: In termini di lavoro con Tomi (Koivusaari, chitarrista), vi accordate su chi porta le parti di chitarra? Esa: Si. Dipende chi scrive la canzone. Tomi K. suona solitamente le parti ritmiche, mentre io suono le linee melodiche e i licks, mentre a volte suoniamo le armonie insieme. Solitamente funziona così. Suoniamo insieme da così tanto tempo, che ci conosciamo e non dobbiamo accordarci così tanto su quello che l'altro suona. è molto naturale per noi suonare insieme e così funziona. Stefano: Come descriveresti il tuo stile e l'approccio alla chitarra? Come definisci l'evoluzione? Esa: Lo stile è cambiato molto. E questo è avvenuto nel momento stesso in cui gli Amorphis hanno incominciato a pubblicare album, è stato per noi abbastanza necessario. Come musicisti è stato necessario evolverci ulteriormente e lo stiamo ancora facendo. A volte è fondamentale l'evoluzione in ogni album, ma però si deve mantenere un segno distintivo della musica per far capire alla gente chi sta suonando; ma per i musicisti è estremamente importante tentare di evolversi nel suonare e cercare di evolvere il songwriting/composizione, non si può restare limitati, questo diventerebbe noioso... quando si è fermi su una formula è l'inizio della fine. Bisogna cercare almeno di scrivere musica con delle nuove idee, nuovi spunti, senza copiare te stesso o che altro. Stefano: Possiamo dire che David Gilmour è stato un'influenza... Esa: Si, certo... grande... Stefano: ...sia nel passato che adesso? Esa: ... e ancora lo è. Penso sia uno dei migliori chitarristi, puoi sempre riconoscere i Pink Floyd dal suono della chitarra. Stefano: Per quelli che cercano di ricreare il tuo suono di chitarra, che consigli daresti? Specificamente, cosa ti porti in tour? Esa: Ormai sono diversi anni che uso le ESP, un tempo usavo Gibsons (SG e Les Pauls), ma poi ho realizzato quello che ESP poteva garantirmi è ottimo, perchè poteva offrirmi per la chitarra quello che volevo, quello di cui avevo bisogno e a cominciare dal legno e tutto l'hardware e i pick up e questo mi ha portato alle eccellenti chitarre della ESP. Ho 3 ESP, 2 Eclipse Models che sono due modelli custom e una custom Telecaster; belle chitarre veramente. Poi ho due amplificatori Koch, qualche delays, qualche effetto e una midi-board con cui controllo gli effetti e i delays. Stefano: Mi hai anticipato la prossima domanda [risate da entrambi]. Cosa ti attrae di quelle particolari chitarre? Esa: sono sempre stato abituato a suonare con chitarre ********* (non si riesce a capire causa brusio) e questo penso sia tutto quello che è necessario. Io amo le chitarre del modello Les Paul, ho sempre usato quello, adesso uso i modelli Telecaster e per me è una nuova sfida ma va bene, è differente. Ho modificato la chitarra come una Les Paul, con switches e altro come la Les Paul, ma rimane sempre una Telecaster. Devi essere a tuo agio con le chitarre che suoni. Stefano: Ho letto che Les Paul è morto nei giorni scorsi. é morto un pezzo di storia. Esa: un pezzo di storia. Ma io ho anche letto che lui non ha personalmente inventato il modello, ma è stata un'altra persona e che lui l'ha copiato, ma rimane comunque... [risate da entrambi]... ma ho un grande rispetto. Una grande perdita. Le sue chitarre sono le più copiate nel mondo [risate] e suonano bene. Quando suoni, o usi una Les Paul o una Stratos.. non c'è molto oltre questo... Stefano: A parte le chitarre di merda... Esa: si si... [risate da entrambi] Stefano: In studio, vi trovate a sperimentare con molte atrezzature? O siete artisti che hanno un set up abbastanza "basic"? Esa: Solitamente cerco di pensare cosa portare prima di entrare in studio... portare un sacco di attrezzatura la... ma solitamente arriviamo con un set up basic e poi, a seconda della parte che stiamo registrando, provare a sperimentare con delays, differenti effetti. Gli effetti che utilizziamo sono tutti qua, provengono dai pedali... usiamo spesso delays ma sono analogici. Stefano: Quando siete in studio, c'è un senso di sollievo che siete via dalla vita on-the-road? Esa: Sai, è molto differente, mi piacciono entrambi. Amo andare in studio come amo andare in tour, ma sono differenti. Quando sei in tour, ti manca la famiglia e la casa; quando sei a casa ti manca il tour.... ma quando sei in studio c'è un sentimento diverso, sai che stai creando qualcosa di nuovo e vuoi restare la e restare concentrato su quello che stai facendo in quel momento. In tour il tuo lavoro è di un'ora e mezza e poi sei libero di passare il tempo come vuoi. Come oggi... stiamo aspettando di suonare... Stefano: So cosa significa... sono stato in tour (come roadie degli Slowtorch nel tour in Inghilterra)... [risate] Esa: ...perciò sai cosa significa...aspettare, aspettare e ancora aspettare. Stefano: Siamo stati una settimana in Inghilterra e questo significava aspettare, bere qualcosa giusto per dimenticare dove abbiamo dormito la sera prima... [risate da entrambi] Esa: si si... infatti... Stefano: Ci dobbiamo aspettare una nuovo uscita a distrarci dall'attesa del prossimo album (ad esempio un dvd live)? Esa: si, un DVD. L'abbiamo pianificato per il prossimo anno (è notizia attuale che dovrebbe uscire per la primavera 2010, nda). Abbiamo già registrato uno show la scorsa estate al Summerbreeze Festival e questo sarà parte dello show, poi ci sarà un'altra parte quando ritorneremo in Finlandia e qua registreremo un altro show. Il DVD conterrà materiale da diversi concerti e molto materiale extra... e dovrebbe essere pubblicato, spero, in qualche momento nel corso dell'estate. Poi abbiamo in mente di mettere insieme una compilation, durante il prossimo anno. Perchè prossimo anno è il nostro anniversario (20 anni, nda) e l'idea è quella di ri-registrare alcune delle vecchie tracce con Tomi J. alla voce. Stefano: Perciò possiamo aspettarci qualcosa anche da Disment of Soul? Esa: [risate]... non penso che andremo così indietro, ma sicuramente qualcosa da The Karelian Isthmus. Stefano: Infatti siete soliti suonare The Lost Name of God durante gli show... Esa: si si... Tomi riesce a fare bene anche le vecchie canzoni perciò...vedremo. Stefano: Questa tortura è finita e sei libero di dire quello che vuoi ai fan. Esa: Spero che la gente si appassioni di Skyforger e che ci venga a vedere durante il tour e... vedremo... speriamo che la Ferrari faccia meglio l'anno prossimo con nuovi piloti... [risate]... spero proprio, è il mio team preferito... [al che faccio lo sguardo abbastanza indifferente alla cosa... ]...non sei molto interessato alla F1? [mio umile gesto di diniego]... ok, fa lo stesso... [risate di entrambi].
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