live in italy

27.11.2024
Menu Principale
Risorse
Murderletter
Nome:
Email:

 

online poker

SWFobject

Contenuto alternativo flash

È necessario aggiornare il tuo Flash Player

Get Adobe Flash player

FacebookMySpaceTwitterGoogle BookmarksLinkedinRSS Feed
Intervista Cradle Of Filth
Scritto da Girli&Webmurder   
Giovedì 30 Settembre 2010 21:45

Intervista Cradle Of Filth

CradleOfFilth

 

07 Dicembre 2008
E' una domenica fredda e umida e noi giungiamo a Bologna battendo i denti. L'atmosfera si addice alla perfezione per la serata che ci aspetta.
Questa sera al Palanord di Bologna si divideranno il palco tre gruppi importanti per gli amanti del Metal Estremo; Gorgoroth, Moonspell e Cradle Of Filth. Sicuramente un evento da non perdere in quanto è veramente raro che tre gruppi del loro calibro siano riuniti in un'unica data.
Tra una birra e l'altra, noi di The Murder Inn attendiamo il fatidico momento; Barbara Francone di Roadranner Records ci ha dato appuntamento per intervistare i vampiri provenienti dalla terra d'Albione.
Il telefono squilla e Barbara ci invita a raggiungerla nell'area Tour Bus. Altri giornalisti aspettano il loro turno per intervistare gli artisti e quindi nell'attesa chiacchieriamo un po' cercando di dimenticare il freddo. Finalmente Barbara ci viene a prelevare e ci conduce al Tour Bus, dove un rilassato Paul Allender ci accoglie gentilmente.

 

Paul: Ciao Ragazzi! Benvenuti! Fa freddo là fuori vero?

TMI: Ciao Paul! Sì, fa veramente freddo e per lo più c'èun'umidità spaventosa.

Paul: Bene. Qui dentro come potete sentire c'è molto caldo, forse un po' troppo ma sicuramente meglio che la fuori. Ok. Possiamo iniziare quando volete.

TMI: Ok Paul. Facciamo che inizi tu così rompi il ghiaccio. Dì pure quello che vuoi

Paul: Quello che voglio? Ok. Sono Paul dei Cradle Of Filth e come potete vedere siamo dentro un bel tour bus veramente caldo (ride, Nda)! Siamo contenti di essere qui in Italia e non vediamo l'ora di salire sul palco (ride, Nda)!

TMI: Molto bene Paul. Prima di tutto grazie per averci concesso questa intervista ed andiamo subito a porti qualche domanda riguardo il vostro ultimo 'Godspeed On The Devil's Thunder', album sicuramente importante in quanto siete ritornati a proporre un concept album su un personaggio storico. Dieci anni fa fu il turno di Elisabeth Bathory, ora è il momento di Gilles De Rais, nobile serialkiller vissuto ai tempi di Giovanna D'Arco. Che cosa pensi abbia spinto Dani a scegliere questo personaggio.

Paul: Well... Come sapete bene Dani è un grande consumatore di letteratura. Legge molte cose ed è affascinato dai serial killer storici. Per dirvi la verità al primo momento non immaginavo cosa Dani avesse in mente di fare. Si sentivano nell'aria voci riguardanti un concept album ma non avevo minimamente idea di cosa frullasse per la mente a Dani. Dopo 'Cruelty And The Beast' non avevamo più toccato questo genere di tematiche e vi ribadisco che non me l'aspettavo. Le musiche per il nuovo disco erano virtualmente pronte ma Dani non aveva ancora chiaro cosa volesse scrivere. Aveva un pò di idee in testa ma ancora non era convinto delle tematiche da trattare. Finchè un giorno Dani tirò fuori il nome di Gilles De Rais, ci raccontò quello che aveva letto riguardo a questo personaggio e ci propose la sua idea. La cosa ci piacque subito e iniziammo a lavorarci sopra.

TMI: .: Il nome di Gille De Rais l'avevo completamente dimenticato. Ricordo che una voltà sfogliai un libro che dava una panoramica dei serial killer nella storia e avevo letto qualcosa a suo riguardo ma avevo completamente rimosso la sua figura fino all'uscita del vostro album.

Paul: Il nome di Elisabeth Bathory era molto più conosciuto; nel Metal il suo nome è stato ripreso varie volte ma Gilles De Rais è praticamente una figura nuova. Dani, dopo aver riascoltato 'Cruelty And The Beast' e 'Damnation And A Day', ha rivalutato l'idea di uscire nuovamente con un concept album e con il nome di Gilles De Rais l'idea si è completata.

TMI: Sicuramente l'idea è stata originale, non c'e che dire. Parlando del titolo, cosa credi abbia spinto Dani a scegliere un titolo come questo e che suona quasi ironico?

Paul: Perchè abbiamo scelto un titolo di questo tipo? Well... Sinceramente la risposta più giusta dovresti chiederla a Dani ma a grandi linee ti posso dire che può essere venuto fuori da possibili suggerimenti apparsi nel fan club. Nel nostro fan club capita spesso di avere suggerimenti per possibili titoli e quindi l'idea può tranquillamente essere venuta fuori così. La stessa cosa era successa anche per 'Thornography'. Ricordo però che Dani ci spiegò che Gilles De Rais in un certo periodo della sua vita si considerava il messagero di Satana e di Dio allo stesso tempo. Un titolo come questo poteva quindi essere azzaccato per un personaggio di questo tipo.

TMI: Utilizzate molto i suggerimenti del fan club?

Paul: Generalmente utilizziamo i suggerimenti del fan club per decidere la set list di uno show. C'è un apposito spazio in cui i fan creano la set list dello show ideale secondo i loro gusti. La cosa divertente è che la maggior parte delle volte ci troviamo delle set list che richiederebbero tre ore di concerto (ride, Nda)! Finisce che a quel punto dobbiamo modificarle noi e ci ritroviamo al punto di partenza. Hey! Cosa suoniamo domani? (ride, Nda)!

TMI: Secondo te è stato difficile trasformare in un concept album la vita di un personnaggio come questo? Un nobile personaggio che all'inizio combatteva al fianco di Giovanna D'Arco e che ha poi modificato la sua esistenza fino a diventare un serial killer pedofilo in odore di magia nera e satanismo?

Paul: Dal mio punto di vista vi posso parlare solo della musica perchè come al solito le tematiche sono opera di Dani. Noi prepariamo prima le musiche e poi arriva Dani con i testi ed il possibile concept. Quindi ti posso rispondere che non è per nulla difficile, ovvero la cosa più difficile è tirare fuori cose nuove senza ripetersi.

TMI: Il processo di creazione di un album si svolge sempre così?

Mike: Sì sempre così. Noi ci troviamo in sala prove, ognuno di noi ha un possibile riff, porta la sua idea, proviamo insieme e la canzone viene creata. Dani sente la canzone e individua quale tipo di tematica può andare bene con quelle atmosfere.

TMI: Ma quindi non avevate proprio niente a riguardo? Un abbozzo di testo su cui basarvi?

Paul: No assolutamente nulla. Ti faccio un esempio parlando delle canzoni composte da me. Io presento a Dani dei pezzi che possono presentare atmosfere cupe ed oscure, altre che possono essere piu Heavy e veloci, altre più Trash metal oriented ecc. Dani decide quella che può andare meglio per una determinata atmosfera e quindi la song viene completata.

TMI: Cambiando completamente discorso. Come è stato dal tuo punto di vista il passaggio da Sony a Roadrunner. Credi che sia cambiato qualcosa?

Paul: Sinceramente a livello di libertà creativa non è cambiato niente. Siamo sempre stati liberi di fare quello che ci sentivamo di fare. Entrambi ci davano il budget necessario a fare quello che dovevamo fare, decidevamo il tempo necessario per creare quel determinato album insieme, discutevamo come si sarebbero svolti i tour ed i relativi budget ecc... E' chiaro che il cambiamento è avvenuto in quanto Roadrunner è più inserita in un determinato genere mentre Sony segue un ambito più generale ma a livello di supporto economico e tempistiche Sony non ci ha mai trattato male, anzi abbiamo lavorato bene. La stessa cosa con Roadrunner. Anzi! Questa volta ci hanno detto che siamo stati veramente bravi in quanto abbiamo finito prima dei tempi prestabiliti (ride, Nda)!

TMI: Quindi avevate già chiaro in mente quello che volevate fare. Tempistiche di studio, tempi di registrazione ecc...

Paul: Assolutamente. Cerchiamo di pianificare sempre i tempi necessari in quanto la preparazione di un album risulta essere simile ad un progetto di lavoro. Se non hai nessuno che ti sta sotto ti gestisci le tue tempistiche con calma, se invece hai qualcuno che ti dà un budget che ricopre determinati tempi è chiaro che devi muovere il culo. Fortunatamente, come vi ho detto poco fa, discutiamo assieme i tempi necessari alla lavorazione dell'album e quindi siamo noi a dar loro le tempistiche. E' chiaro però che dobbiamo cercare di rispettarle.

TMI: Cambiando discorso volevo porti un quesito su quella che è la mia song preferita ovvero 'Honey And Sulphur'. Secondo me è la canzone più adatta per rappresentare Gilles De Rais nel momento in cui passa alla fase oscura della sua vita. Il miele è infatti l'odore della santità mentre lo zolfo è l'odore collegato al demonio. Cosa ci puoi dire a riguardo?

Paul: Dunque... Per questa song... Well... Uff... Però... Bella domanda (ride, Nda)!

TMI: Sì, in effetti ci hai detto poco fa che i testi li scrive Dani ma ce l'avevamo bella pronta.

Paul: Avete fatto bene. Dunque... Come al solito io vi rispondo dal lato musicale. Ho voluto creare qualcosa di veramente cupo e oscuro. Infatti è una canzone che non ha la tipica struttura delle Heavy songs ma che al suo interno evoca qualcosa di veramente malefico ed inquietante. Parte infatti con una sorta di preghiera alle forze oscure che può essere interpretata come la mutazione della personalità di Gilles De Rais, poi si allaccia ad un intro sinfonica e quindi si addentra nella parte Heavy. Anche la voce di Dani è molto evocativa in questo pezzo.
Ho creato quindi delle atmosfere che fossero oscure ma allo stesso tempo cattive ed inquietanti e che evocassero immagini da brivido; avete già visto il video?

TMI: No, Non ancora purtroppo

Paul: Andate pure su YouTube e lo troverete. E' stato girato in una caverna e l'atmosfera che crea è veramente gotica. Infatti c'era veramente freddo là dentro (ride, Nda). Dicevo. Ci sono nostre immagini mentre suoniamo all'interno di questa caverna, mischiate con altre in cui si vedono delle giovani donne che stanno giocando e che ad un certo punto vengono inseguite ed attaccate da lupi. Un modo che rappresenta al meglio il male che attacca la purezza; sisuramente il modo per rappresentare al meglio quello che passava per la testa di Gilles De Rais.

TMI: Ci hai incuriosito e quindi ti promettiamo che andremo a vederlo. Cambiando discorso, parliamo ora del vostro modo di comporre. Come pensi sia cambiato, in particolare per te come chitarrista, il vostro modo di comporre dal 1994 a ora? Sono passati 14 anni

Paul: Uff... Non ricordarmelo (ride,Nda)! Sicuramente siamo tutti maturati come musicisti ma ti posso dire che il modo di comporre è sempre lo stesso. All'interno della band ci deve essere un buon feeling altrimenti queste cose si ripercuotono nel prodotto finale. Dal mio punto di vista posso dirti che tecnicamente sono sicuramente migliorato e dal 1994 ad oggi il mio modo di suonare è sicuramente più sciolto. Quello che non è cambiato, come vi dicevo poco fa, è il modo di creare le canzoni. Ognuno porta il suo riff, si prova, si amalgama il pezzo è così via. Ci sono i classici momenti in cui non hai voglia di fare un cazzo e puoi stare lì ore e non viene fuori nulla. Ci sono altri momenti in cui ti dà fastidio sentire il suono degli altri strumenti perchè sei chiuso in studio da giorni. Ci sono altri momenti in cui uno sbaglia un riff e di colpo ti prende il riso isterico e non finisci più e via dicendo. Sono comunque tutti bei momenti che puoi vivere al meglio solo se sei in sintonia con gli altri perchè altrimenti non ti passa nulla e scleri. Personalmente mi sono sempre divertito in studio con i miei compagni e anche prima di salire on stage ci troviamo spesso a dire: "Hey Che Figo, stasera spacchiamo il culo a tutti" oppure ascoltando il lavoro finito: " Hey senti che figata questa canzone non credevo che fosse venuta così! It's cool!" Per me in sostanza è sempre una figata (ride, NdA)!

TMI: Molti musicisti con il passare degli anni perdono il loro feeling agressivo. Magari fanno sempre musica violenta e suonano Heavy ma allo stesso tempo perdono in feeling, tu che ne pensi?

Paul: E' verissimo. Tante volte può capitare ma ti posso dire che nel momento in cui io sono in studio non me ne accorgo. Prendi i nostri album; alcuni fan possono ritenere un album violento mentre per altri è più violento quello successivo e così via. Siamo esseri con gusti differenti quindi ciò che per una persona può essere violento per altri non lo è affatto. Quando io sono in studio cerco sempre di mettere il 100% del feeling necessario a quel determinato pezzo. Se un pezzo deve essere violento, concentro tutta la mia agressività in quel pezzo; se subito dopo lo riascolto e mi sembra moscio, Fuck! Lo cancello e lo rifaccio aumentando la mia agressività fino ad ottenere il massimo per quel pezzo ed allora so di aver dato il meglio.
Tante volte mi accorgo di non essere stato al top quando l'album è uscito da un pezzo ed allora mi dico: "Cazzo... Perchè lì non ho fatto quel riff in quest'altro modo. Fanculo! Ormai è fatto (ride, NdA)!

TMI: In sede Live, ti trovi in difficoltà a suonare i pezzi che i ragazzi hanno composto quando avevi lasciato la band?

Paul: Solitamente non andiamo a fare molte canzoni degli album in cui non c'ero. Per dirti, solitamente facciamo solo un pezzo da 'Cruelty And The Beast' e un'altro da 'Dusk And her Embrace' ma per la maggior parte tendiamo a fare quelle che abbiamo creato insieme.

TMI: Cosa ne pensi di un album come 'Cruelty And The Beast'?

Paul: Non mi piace. Non per il fatto che non ci suono io ma proprio perchè non mi piace la produzione. Per quanto riguarda le canzoni non mi trasmettono tanto feeling. Sembra quasi che quando le hanno composte, i ragazzi non avessero idee a riguardo (Non sono proprio d'accordo, Nda). A dire la verità c'è una canzone che mi piace ed è 'The Twisted Nails Of Faith', quella canzone non è per niente male ma per il resto non mi dà emozioni.

TMI: Che album pensi vi rappresenti di più?

Paul: Sicuramente l'ultimo (ride,Nda)!

TMI: E parlando della tua vista da musicista, lo stare in tour ecc...?

Paul: Sinceramente adoro stare in tour. A volte è massacrante ma adoro stare in tour. Mi piace suonare dal vivo, mi piace incontrare gente, a volte mi isolo perchè sono stanco ma generalmente mi diverto. Non riesco a stare fermo in un posto per troppo tempo e quindi girare con la band mi aiuta sicuramente a risolvere questo problema (Ride, Nda)!

TMI: E per quanto riguarda la tua vita da "Sensei"?

Paul: (Paul sorride, Nda) Stai parlando delle arti marziali? Mi aiuta a concentrarmi ed allo stesso tempo scarico la tensione. Ho praticato per molto tempo il Karate, stile Wado Ryu ed anche il Kung fu, però in questi ultimi tempi mi sono avvicinato allo Yoseikan. Posso dire che mi sento completo in quanto cerco di dare il meglio in queste discipline. Ho anche un po' di allievi e quindi cerco di insegnare loro la filosofia che sta dentro queste arti.

TMI: Quando hai iniziato?

Paul: Avevo sei anni quando ho iniziato. Un bel po' di tempo fa. Come passano gli anni (ride, Nda).

TMI: Ok Paul, noi ti lasciamo in quanto avrai un altro paio di interviste. Ti va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Paul: Certo! Hey sono Paul! Ascoltate il nostro ultimo lavoro e venite ai nostri concerti. Stay Rockin'. Grazie dell'intervista ragazzi.

TMI: Grazie Paul e in bocca al lupo.