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Intervista Node
Scritto da Girli&Webmurder   
Giovedì 30 Settembre 2010 21:55

Intervista Node

Node

 

6 Settembre 2008
Ebbene sì. Per questa intervista siamo un po' in ritardo ma a volte la vita lavorativa ti porta a tralasciare le passioni. Visto che noi di The Murder Inn scriviamo e vi diamo queste pagine principalmente nei nostri momenti di tempo libero, talvolta possono capitare questi piccoli inconvenienti. Puo' sembrare non professionale e ce ne scusiamo però crediamo in quello che facciamo e ci impegnamo per dare il meglio. Questa intervista con i Node si è svolta durante la seconda edizione del Death Crusade Festival di S.Quirino, seconda edizione che rischiava di essere stroncata sul nascere da coloro che non sostengono questo genere di avvenimenti ma che alla fine, grazie alla perseveranza di Nicholas e Alby degli Slowmotion Apocalypse, ha potuto concentrare in questo piccolo paese un bel po' di Metalkids che hanno dimostrato per la seconda volta che questo genere di manifestazioni devono essere approvate.
Da quella data sino a oggi la vita dei Node ha subito una piccola modifica in quanto Daniel Botti ha dovuto lasciare il gruppo per seguire i suoi impegni lavorativi in ambito universitario ma in questa intervista possiamo ancora leggere le sue parole in quanto i Node sono sempre stati importanti per lui. Auguriamo a Daniel un grosso in bocca al lupo per i suoi futuri successi e voi che leggete godetevi questa chicca.

 

The Murder Inn: Grazie per il fatto che ci concedete questa intervista. Rompete il ghiaccio voi dicendo quello che volete.

Marco:Dai Daniel! Rompi il ghiaccio. (Sul tavolo viene appoggiato un pezzo di ghiaccio preso dal congelatore... Nda.

Daniel: Eh Eh... Dunque. Prima di tutto siamo noi che dobbiamo ringraziare voi per l'intervista. Siamo i Node e veniamo da Milano. Stasera siamo felici di essere qui per questa data estiva e ringraziamo Alberto e Nicholas per averci contattato. La band è formata da me alla voce e chitarra, da Marco Di Salvia alla batteria, Klaus Mariani al basso e Gary D'Eramo...     Marco:

Gary dei Ramones! (Risate!)

Daniel: Dai piantala! Gary D'Eramo alla chitarra e siamo contenti di essere qui per questa serata. Siamo attivi dal 1994 e siamo ancora qui. Fatemi le domande voi ora.

The Murder Inn: Ok. Sono passati due anni dall'uscita di 'As God Kills', quindi che cosa ci riserva il futuro in casa Node?

Marco: Hai detto bene. L'album è uscito a Maggio 2006. Cosa ci riserva il futuro?

Daniel: Solo bidoni Ah Ah Ah! No a parte gli scherzi. Negli ultimi due anni abbiamo fatto un sacco di date, soprattutto in Italia, ed abbiamo fatto sette date importanti di supporto ai Lacuna Coil, partendo da Milano, toccando Francia e Spagna ed avendo la fortuna di suonare davanti a 1500 - 2000 persone a serata. Nel 2007 abbiamo fatto un Festival in Germania grazie al contratto che avevamo con Massacre e la nostra situazione di vendite è rimasta buona in tutti i paesi; forse in Italia via Audioglobe abbiamo venduto un po' meno. La differenza forse l'avevamo fatta noi in quanto con 'Das Kapital' giravamo prevalentemente in Italia. La sorpresa è stata invece nel territorio della Germania Austro-Svizzera dove con Massacre, rispetto al periodo di 'Das Kapital', si è sentita una differenza. Il mercato italiano resta comunque il nostro obiettivo in quanto cerchiamo di portarlo in alto. Per concludere possiamo dire che fin ora ci siamo concentrati prevalentemente sul lato live.

The Murder Inn: Che differenze avete trovato nel lavorare con Massacre e con Scarlet?

Daniel: La differenza è sostanzialmente la seguente: Scarlet è un'etichetta che in Italia fa la voce grossa in un mercato molto piccolo; Massacre è un'etichetta che fa la voce piccola in un mercato molto grosso. Basta un minimo sforzo da parte di Massacre per vendere sei volte quello che Scarlet in Italia vende con Audioglobe. Possiamo comunque dire che con Scarlet ci siamo trovati meglio perchè con Massacre eravamo il suo gruppo più piccolo e quindi il loro sforzo è stato minimo. Scarlet sta invece dandoci un buon supporto. La sfortuna però è che il mercato italiano è molto piccolo e purtroppo in Italia siamo malati di esterofilia. Si sente dire spesso questo termine e siamo quasi nauseati a forza di sentirlo però un po' è vero. Se sei un gruppo tedesco o olandese ecc... puoi essere anche un piccolo gruppo che il mercato ed il pubblico saranno sempre più interessati a te. Se sei un gruppo, per dire, di Varese o di Udine raramente verrai notato. E' triste quello che sto dicendo ma se il pubblico non cambia questa mentalità di conseguenza anche il mercato non muterà.

The Murder Inn: E' vero quello che dici. Noi qui nel Nord-Est cerchiamo di abbattere questo modo di pensare. Infatti in questa zona d'Itala i gruppi si supportano e la scena che va dal Friuli-Venezia Giulia al Veneto è molto unita. Con questo non voglio dire che siamo isolati in congrega, tuttaltro. Altrimenti non sareste a suonare qui. La gente come Nicholas e Alby cerca di allargare questo tipo di pensiero a tutti. Per questo esiste il Death Crusade. Per far conoscere questa piccola realtà.

Daniel: Infatti adoriamo tantissimo venire a suonare in queste zone. Ce lo diciamo sempre che il Nord-Est è il posto migliore per venire a fare i concerti, per conoscere gente, per berti qualche birra in tranquillità. La gente in queste zone ha attitudine e supporta molto le piccole realtà. Se prendiamo come esempio Milano, in questa città tu puoi trovare tutto quello che c'è di grosso. Se tu pensi a qualsiasi band, dai Metallica a chi vuoi tu, prima o poi arrivano e quindi non desideri intensamente le cose. Puoi trovare miriadi di posti dove fanno concerti, vedi Rolling Stones, Alcatraz, Zoe ecc... Quindi dalle vostre parti un evento lo vivete con più intensità che da noi.

The Murder Inn: Da voi c'è sicuramente un prezzo da pagare. Avete i posti dove suonare ma se non sei una band conosciuta è un casino riempirli.

Daniel: Esattamente. Questo è un altro grande problema. Se sei un gruppo conosciuto ti aprono le porte dell'Alcatraz o del Rolling Stones, altrimenti no. Devi attenerti a suonare in piccoli posti e la gente non viene a darti il giusto supporto e quindi torniamo al discorso di prima. Poca attitudine. Abbiamo suonato anche al Rolling Stone perchè eravamo di supporto ad altri gruppi. Altrimenti solitamente suoniamo in posti come lo Zoe. Posti come il Rolling Stones e l'Alcatraz te li concedono se li riempi altrimenti no.

The Murder Inn: Altra domanda per cambiare discorso. I Node riescono a vivere di musica?

Daniel: I Node non hanno paraticamente mai vissuto di musica. Marco fa il cuoco, Gary fa il capo reparto in una azienda che fa cromature, io collaboro con l'università e così via. Abbiamo qualche rientro ma non ci basta per vivere di musica. Non c'è un fondo comune. Ci possono essere le royalties, vendiamo qualche copia ai concerti e ci paghiamo la benzina e via. Possiamo avere dei rientri ma sono molto bassi. Ma sapete che gruppi come i Carcass, gli At The Gates o Darkane sono nella nostra stessa situazione? Sono delle leggende eppure non riescono a vivere di musica.

The Murder Inn: E' vero però che tante volte sono le etichette a non dare il giusto supporto. I Darkane con Nuclear Blast hanno venduto benissimo e ad un cero punto, tanti saluti.

Marco: E' vero! Con Nuclear Blast noi firmeremmo domani mattina, tanto per dire, ma è anche vero che poi puoi trovarti a piedi da un momento all'altro. Ma questo è anche un problema di distribuzione. Al giorno d'oggi tutti vanno a comprare i dischi in posti come Mediaworld. Il piccolo negozio di dischi non lo trovi quasi più. E chi è in grado di convicere un posto come Mediaworld a distribuire un gruppo come i Darkane o come i Carcass? In quei posti lì vende solo il gruppo storico o ben lanciato e quindi a mio avviso anche le etichette hanno problemi di distribuzione.
Altro problema è la saturazione del mercato. Abbiamo detto che il Metal estremo ha un mercato piccolo ma allo stesso tempo è saturo. Oggi escono fuori miriadi di gruppi, con suoni fighissimi, a volte anche cazzate allucinanti, ma nella maggior parte delle volte ottime produzioni. Fanno un album dietro l'altro o addirittura due album all'anno. Rendi saturo il mercato in questo modo. La gente cerca la produzione figa e valuta il gruppo in base alle uscite discografiche. Fortunatamente non tutti la pensano così ma tutto ciò è veramente triste.

Daniel: Ma vi ricordate che tra fine anni '80 ed inizio '90 i gruppi facevano un album ogni due tre anni e vivevano bene? Usciva un album dei Testament e aspettavi due anni per avere il successivo. Usciva un album dei Metallica e aspettavi tre anni per avere quello seguente ma non per questo mandavi a cagare il gruppo. La genete ascoltava e riascoltava quell'album in attesa dell'uscita del prossimo. Oggi tutti i gruppi sparano un album dietro l'altro. Ma come cazzo fanno a fare così? Devi andare in Tour, fare promozione ecc, io mi chiedo come cazzo fanno! Infatti li fanno tutti uguali. Si vede che il mercato chiede così ma a mio avviso il risultato è negativo. Lo stesso errore lo stanno facendo gli Opeth. Gli Opeth erano il gruppo di qualità, che ti faceva il disco con sei brani da nove minuti e tu quel disco te lo ascoltavi e riascoltavi. Figa! Anche loro si sono messi a fare un disco all'anno. Secondo me questo non vuol dire fare musica.

(Mezz'ora buona di conversazione si è focalizzata su questo discorso... NdA).

The Murder Inn: Torniamo a noi. Ma su questo futuro che ci dici?

Daniel: Dunque. Io causa università non sono molto presente. Gary e Marco sono quelli che ci stanno lavorando su ultimamente. Abbiamo preregistrato tre pezzi ma li abbiamo scartati perchè non ci piacevano. Abbiamo perso tempo ma è così che si fa, se non sei convinto è inutile tenerli. Al momento abbiamo sette pezzi che potrebbero andare bene ma li stiamo ancora valutando. Speriamo sia un bel lavoro però.
(Un'altra buona mezz'ora di conversazione è ritornata sul discorso precedente...NdA).

The Murder Inn: Ragazzi mi pare che vi abbiamo preso un bel po' di tempo. Che ne dite se vi lasciamo andare?

Daniel: Forse è meglio. Vi ringraziamo ancora per l'intervista e voi che state leggendo supportate la scena italiana e curatevi dall'esterofilia Ah Ah Ah.

The Murder Inn: Grazie ancora e buono show.