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Intervista Gamma Ray
Scritto da The Somberlain   
Venerdì 01 Ottobre 2010 11:52

Intervista Gamma Ray

GammaRay

 

12 Luglio 2008
Eccoci di nuovo a parlare di Gamma Ray, uno dei gruppi migliori dell’Evolution Festival 2008, che, proprio in quell’occasione hanno tenuto una conferenza stampa con numerosi altri giornalisti italiani, in cui ci hanno raccontato qualcosa sia dell’ultimo “Land Of The Free II”, sia del recente tour con i compaesani Helloween. Questo è quello che ci hanno detto:

 

Somberlain : Com’è stato il vostro recente tour insieme agli Helloween?

Kai Hansen : Potremmo descriverlo come il tour più rilassante della nostra carriera, tutto è andato alla perfezione, forse anche troppo! Molti si aspettavano litigi o cose del genere, invece è andato tutto benissimo, non abbiamo avuto alcun problema ma anzi, ci siamo divertiti molto. Ovviamente, prima del tour, ne’ noi ne’ gli Helloween sapevamo cosa aspettarci, ma alla fine l’organizzazione è stata talmente efficiente che non c’era alcun motivo di lamentarsi.

Somberlain: Cosa vi ha spinto a registrare la seconda parte di “Land Of The Free”?

Dirk Schlächter: Inizialmente pensavamo di intitolare il nostro ultimo disco in un altro modo, aggiungendo magari “land of the free part II” solo come sottotitolo.”
KH: “l'idea ci è venuta solo quando ci siamo messi insieme a ragionare su quale sound avremmo voluto portare avanti. Abbiamo deciso di fare un disco melodico ma con anche una certa componente orchestrale”
DS: “…e quando abbiamo iniziato a provare le nuove canzoni, l’atmosfera che si è venuta a creare ci ha ricordato molto il primo “Land Of The Free

Henjo Richter: Soprattutto, in quest’ultimo album abbiamo usato l’accordatura standard in Mi per le chitarre, al contrario di quanto abbiamo fatto in quelli precedenti, nei quali adoperiamo un’accordatura abbassata. Questo, in un certo senso, ci ha riportati al primo “Land Of The Free

Somberlain: C’è una serata in particolare che vi ricordate con più piacere nel vostro ultimo tour?

Kai Hansen : Possiamo apparire stupidi a dirlo proprio qui, ma la serata che ricordo con più piacere è stata quella di Milano: abbiamo avuto un supporto veramente incredibile qui da voi e ricordo che, prima di salire sul palco, c’era molta gente che gridava il mio nome e quello della band…

Somberlain: State già pensando al prossimo disco?

Kai Hansen : Siamo ancora alla fase in cui ciascuno raccoglie qualche spunto. Per quanto mi riguarda, quando siamo in tour come adesso, non sono solito comporre, ma solo buttare giù qualche idea. Una volta a casa, poi, riesco a mettermi a scrivere delle canzoni vere e proprie.

Somberlain: Avete un’idea del sound che adotterete in futuro? Continuerete ad usare l’accordatura standard in Mi o tornerete a quella abbassata?

Kai Hansen :Non possiamo ancora dirlo, dobbiamo provare per saperlo. Potremmo continuare così, ma è tutto da vedere

Henjo Richter: Dipende dalla canzone, essenzialmente: se scriviamo una canzone su una scala precisa e poi usiamo un’accordatura diversa, il pezzo suona diverso, snaturato.

Kai Hansen : Dopo “Somewhere Out In Space” abbiamo iniziato a fare concerti con le chitarre accordate un semitono sotto. In seguito abbiamo mantenuto questa accordatura, forse per pigrizia! Comunque ci troviamo bene così, per il momento.

Somberlain: È forse questa una delle ragioni per cui i vostri ultimi dischi erano un po’ più pesanti?

Kai Hansen : Non saprei, in effetti ne abbiamo anche parlato fra di noi, è difficile da spiegare con precisione… In ogni caso, quello che stai dicendo non è sbagliato; se suoni un semitono sotto, i brani cambiano. L’importante è provare diverse vie e trovare la soluzione con la quale siamo più a nostro agio.

Somberlain: C’è qualcosa che vi manca del metal degli anni ’80 e ’90?

Kai Hansen : Quello che mi manca è sentire qualche gruppo attuale che si rifaccia alla New Wave Of British Heavy Metal. Quello stile, per me, è da considerarsi il vero  heavy metal. Penso poi al fatto che, negli anni ’80, il metal era metal e basta: c’erano gruppi come i Venom e gli Slayer, totalmente diversi dai gruppi tradizionali, ma non c’erano distinzioni. Tutti i gruppi, a quel tempo, erano unitii da una certa attitudine selvaggia e ribelle. Oggi, invece, molte produzioni di heavy metal classico suonano troppo pulite e rifinite,  e tutto suona troppo perfetto e preciso.

Dan Zimmermann: E’ colpa di Pro Tools! Grazie al computer, una band incapace riesce comunque a suonare bene. In molti casi, quando vai a vedere un gruppo attuale, soprattutto quelli più giovani (non faccio nomi), capisci che non riescono a suonare bene come su cd. Se vai invece a sentire i loro dischi, questi sono tutti perfetti, potenti e compatti. Prima questo non accadeva, per esempio gli Iron Maiden sapevano suonare molto bene anche quando erano giovanissimi, perché c’era un qualcosa di “chimico” fra loro:  sono maturati coi concerti, e suonando intensivamente in sala prove. Questo vale anche per gli altri gruppi metal degli anni ‘80, che sono stati tutti abituati a provare continuamente le loro canzoni, prima di inciderle.

Kai Hansen : Un gruppo metal non deve suonare per forza tutto in modo perfetto. Per esempio, ho amato molto il primo album degli Hammerfall, che, nonostante non fosse eseguito in maniera perfetta, conteneva grandi canzoni ed era suonato con un’attitudine naif, spontanea, sincera. I loro ultimi dischi, invece, pur piacendomi, sono troppo puliti per i miei gusti. Per quanto mi riguarda, “Walls Of Jericho” è  un disco che è stato registrato molto in fretta, secondo un’attitudine da “1, 2, 3, 4, go!”, senza preoccuparci più di tanto della produzione. Questo è il motivo per cui mi piace ancora oggi, perché è genuino.

Dirk Schlächter: Comunque, devo ammettere che esistono anche gruppi bravi a suonare dal vivo, anche se in studio si affidano a Pro Tools… Quello che Daniel voleva dire, essenzialmente, è che noi siamo i migliori!

Dan Zimmermann: Sì, è vero, siamo i migliori, ma non era quello che volevo dire…!(ridono tutti, ndS)