Intervista Rhapsody Of Fire |
Scritto da The Somberlain |
Venerdì 01 Ottobre 2010 13:38 |
Intervista Rhapsody Of Fire
Giugno 2007
Somberlain : Innanzitutto, a distanza di qualche mese dalla sua pubblicazione, siete soddisfatti di “Triumph Or Agony”? Luca Turilli: Sì, assolutamente. E’ un album particolare, sinfonico ma anche schietto. Ha delle vibrazioni molto positive. Somberlain : E' appena uscito un dvd – Visions From Enchanted Lands. Ti va di presentarcelo? Di cosa si tratta? Luca Turilli: “Visions…” è un doppio dvd contenente canzoni dal tour canadese/americano di 2 anni fa, e contenente anche alcuni estratti dalla nostra esibizione all’ Earthshaker Festival, di fronte a 35.000 spettatori. Ci sono solo alcuni estratti, perché il resto è per il futuro, come materiale bonus o cose del genere. Somberlain: Avete in programma di suonare in Italia quest’inverno o no? Luca Turilli: Sì, penso che nei primi mesi dell’anno prossimo saremo in Italia per alcune date da headliner. Prima non abbiamo potuto suonare in Italia perché eravamo legati contrattualmente ai Manowar, e il loro tour non prevedeva tappe in Italia. Somberlain: Avete in cantiere un nuovo album? Luca Turilli: Sì. Ci stiamo lavorando proprio in questi giorni. Ti posso anticipare che nella composizione mi sono divertito a suonare più chitarre ritmiche che in passato, sai, il mio stile era più solista che ritmico. Credo stia venendo fuori qualcosa di interessante. Somberlain: Avete mai pensato di comporre un’opera lirica e metal, magari anche da fare recitare? Luca Turilli: Sì, sarebbe molto bello! Ma sai, il problema sono i tempi. Adesso sto finendo il mio quarto album solista, in più sto lavorando anche al nuovo album dei Dreamquest. Come vedi sono molto impegnato! Per i prossimi 2 o 3 anni abbiamo già tutto predefinito. Come sai il business ha i suoi tempi, quindi, ripeto, sarebbe bello, ma ora ci è impossibile. Somberlain : Ripercorrendo la carriera dei Rhapsody (se non sbaglio sono 10 anni esatti dal vostro primo disco), c’è qualcosa che cambieresti? Luca Turilli: Farei qualche battaglia sociale. Ai tempi di “Dawn Of Victory” volevamo fare una campagna anti stupro, che però purtroppo non è andata in porto perché a quei tempi il metal era sinonimo di satana. Ora invece la situazione è migliorata; pensa, ci sono artisti pop che hanno chitarre più pesanti di quelle dei Rhapsody! Somberlain: Tempo fa avevo sentito parlare di un progetto chiamato Rhapsody In Black, di cosa si trattava? C’è ancora? Luca Turilli: Sì, era un progetto che avevamo in mente: si trattava di unire l’energia della musica black ad un messaggio positivo, era una sorta di provocazione. Però è stato boicottato, e allora non se n’è fatto più niente. Somberlain : Che consigli daresti ad una band emergente? Luca Turilli: Di cambiare mestiere! No, scherzi a parte, direi di non aspettarsi niente. Quando ci siamo formati noi l’industria discografica funzionava meglio, erano gli anni d’oro. Oggi invece la musica sta collassando. Ogni disco masterizzato è una pugnalata all’artista e alle case discografiche. Somberlain : Sei uno di quelli che pensa che tutto è già stato fatto, che non c’è più l’originalità, o pensi che si possa ancora creare qualcosa di nuovo? Luca Turilli: Tutto è stato scritto, è vero, ma non è stato ancora arrangiato in tutti i modi possibili. Somberlain : Bene, l'intervista è finita, concludi come vuoi Luca Turilli: Non vediamo l’ora di essere in Italia; prima non ci è stato possibile, adesso vedremo di recuperare! |