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Intervista Rhapsody Of Fire 2010
Scritto da The Somberlain   
Venerdì 01 Ottobre 2010 13:41

Intervista Rhapsody Of Fire

Rhapsody

 

Aprile 2010
Era da quattro anni che non si sentiva parlare dei Rhapsody Of Fire, costretti all’inattività a causa di varie battaglie legali; finalmente però il gruppo triestino è riuscito a tornare indomito sulle scene, e lo ha fatto con un disco  di spessore. Per l’occasione dell’uscita di The Frozen Tears Of Angels abbiamo avuto il piacere di intervistare Luca Turilli, storico chitarrista del gruppo.

 

Somberlain : Ciao Luca, ti va di introdurre il vostro nuovo album, magari facendo luce sulle principali differenze rispetto al precedente Triumph Or Agony? Ho notato dei suoni di chitarra più potenti e incisivi rispetto al passato, concordi?

Luca : The Frozen Tears Of Angels è la prosecuzione della saga contenuta già nei precedenti dischi, Symphony Of Enchanted Lands II e  Triumph Or Agony, che erano molto vicini tra loro come produzione e creati più o meno nello stesso momento, quando avevamo un budget superiore ad oggi e l’opportunità di lavorare con una vera orchestra; quello era un nuovo inizio per noi, con una nuova saga. Volevamo essere molto descrittivi a quel tempo.Per quanto riguarda i suoni di chitarra, è fantastico registrare con un’orchestra vera, ma le frequenze di certi strumenti non ti permettono di dare risalto alle frequenze su cui insiste la chitarra: devi quindi trovare un compromesso. In questo album non abbiamo usato l’orchestra sinfonica, quindi abbiamo potuto avere suoni di chitarra molto più incisivi. Musicalmente le tracce sono meno descrittive e più riproducibili dal vivo. Fino ad ora inoltre non avevamo mai dato troppa importanza alle chitarre ritmiche.

Somberlain: Ci dici qualcosa a proposito dei testi?

Luca : Per quanto riguarda i testi ci siamo concentrati di più sul percorso interiore dei personaggi del concept. In generale usiamo, come in passato, il fantasy per parlare metaforicamente di episodi che possono riguardare l’attualità. In Reign Of Terror, per esempio, tentiamo di dimostrare che anche col metal estremo si può trasmettere un messaggio positivo, tentando di esorcizzare la violenza e la rabbia racchiusa nella musica e nei testi.

Somberlain: A proposito, sentendo Reign Of Terror mi è sorta una domanda: avete per caso finalmente intenzione di dare alla luce quel progetto di cui si parlava anni fa, i Rhapsody In Black (una sorta di versione estrema dei Rhapsody Of Fire, nda)?

Luca : Come sai, il progetto Rhapsody In Black era nato appunto per parlare di temi d’attualità, drammatici e spinosi, per sensibilizzare gli ascoltatori e, in qualche modo, esorcizzare questi drammi. Nonostante il nome, non ha nulla  a che fare col black metal, ma è il tentativo di portare dei messaggi positivi attraverso il metal estremo. Ora che abbiamo l’appoggio della Nuclear Blast probabilmente riusciremo a dare il via a questo progetto.

Somberlain: in Danza di fuoco e ghiaccio siete invece in una veste rinascimentale che mi ha fatto tornare alla mente Branduardi. Ma quello che mi ha lasciato di sasso è l’assolo di chitarra…

Luca : L’assolo di chitarra ha lasciato di sasso un po’ tutti (ride, nda). Questa canzone deriva dal nostro amore per il folk italiano. Siamo molto amanti della musica italiana, non solo folk, ma anche musica leggera.

Somberlain: Cambiando argomento: quando riusciremo a vedervi in Italia dal vivo?

Luca : Effettivamente siamo stati lontani dai palchi italiani per troppo tempo, ma non è stata nostra intenzione. Ora che abbiamo totale supporto da parte della Nuclear Blast possiamo pianificare qualcosa, magari già per questo inverno. Lo spero, perché il pubblico italiano ci ha sempre apprezzato e sostenuto.

Somberlain: Visto il vostro amore per le musiche da film, avete mai pensato di registrare non un disco metal, ma una colonna sonora?

Luca : Sì, ci abbiamo pensato, sia io che Alex (Staropoli, tastierista, nda), ma in veste solista, anche perché non abbiamo esattamente gli stessi gusti in fatto di colonne sonore. Però realizzare una vera e propria colonna sonora, pur essendo molto appagante, non ti dà quella libertà compositiva che invece abbiamo nei Rhapsody Of Fire.

Somberlain: Che progetti avete per il futuro?

Luca : Come ti dicevo, abbiamo intenzione di dare alla luce il progetto Rhapsody In Black. Ma per noi la cosa più importante al momento era uscire oggi con l’album (l’intervista si è svolta il giorno dell’uscita del disco in Italia, nda). Per il resto, siamo fiduciosi nell’operato della Nuclear Blast. Da parte loro c’è molto spirito di iniziativa e totale supporto: questo perché, prima di essere la nostra etichetta, sono nostri fans, e si fidano del nostro lavoro. Pensa che quando ci hanno messi sotto contratto, hanno voluto solo sentire una canzone dimostrativa, e non tanto per giudicarne la qualità, quanto per accertarsi che non avessimo cambiato genere in tutti questi anni! Per noi questo è un po’ una sorta di rinascita, di nuovo inizio.

Somberlain: Ok, l’intervista è terminata. Concludi pure come vuoi

Luca : Spero di rincontrare presto i nostri fans, soprattutto in Italia, e di ricompensarli per il supporto che ci mostrano da anni. Grazie!