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Intervista Sodom
Scritto da Stefano   
Martedì 05 Ottobre 2010 10:45

Intervista Sodom

Sodom

 

02 Giugno 2006
Il secondo gruppo che TMI ha il piacere di intervistare nella giornata del Gods of Metal sono i teutonici Sodom. Dopo uno show energico (anche se, a microfoni spenti, non sembravano particolarmente soddisfatti…), i tre Sodom si siedono al tavolo della conferenza stampa, armati di birra e pronti al fuoco di fila delle domande della stampa (a dir la verità ben poche domande). Essendo Tom Angelripper il fulcro centrale della conferenza stampa (ed essendo stato precettato da chissà quale giornale), TMI vi delizia le orecchie con i (stringati) commenti del duo Barnemann - Bobby Schottkowski (rispettivamente chitarra e batteria del gruppo). Ma non manca, almeno nelle fasi iniziali, anche qualche commento di Onkel Tom.


Stefano:
Siete una delle band simbolo del thrash tedesco. Come vi sentite a ricoprire questo ruolo? L’essere paragone per le generazioni future è una responsabilità o uno stimolo?

Sodom : In Germania ci sono molti altri caposcuola del thrash come Kreator e Distruction. Ormai sono molti anni che suoniamo e, nonostante tutto, provo ancora gli stessi sentimenti, sono ancora appassionato. Il fatto di essere, al pari degli altri gruppi, un simbolo non è una responsabilità, è un piacere.    

Stefano: Parlateci dell’ultimo album “Sodom”. Probabilmente un ritorno ai grandi fasti, con ritmiche che risentono, maggiormente, una certa influenza del metal classico rispetto al passato.

Sodom: Sodom è un album realmente ben fatto e nessuno si sarebbe aspettato un album di questo tipo e siamo realmente molto soddisfatti di quello che abbiamo fatto. Il nuovo album contiene delle canzoni migliori (rispetto al passato? N.d.A.) e ha beneficiato di una produzione migliore. Quello che vogliamo dire, però, è che non si possono fare comparazioni con album come “Agent Orange”. Bisogna fare quello che piace.

Stefano: Il problema di molte band è la continua ripetizione di un proprio album all’infinito, cosa ne pensate voi? (Come potete vedere questa tematica mi è molto cara… anche se la domanda fatta ai Sodom è un azzardo, visto che la differenziazione non è nei loro geni, infatti la risposta è telegrafica N.d.A).

Sodom: L’album è un passo in avanti ma rimane comunque Sodom.

(A questo punto i Sodom fanno una domanda a me… chiedendomi se iniziare lo show con delle canzoni nuove è stata una buona idea. Io li rassicuro che non si può sempre accontentare il pubblico, bisogna anche stupirlo, perciò iniziare con pezzi nuovi è stata una buona idea).

Stefano: Collegandoci alla domanda che mi avete fatto. Cosa ne pensate del concerto? Com’è andata?

Sodom: Abbiamo avuto tempo per suonare circa un’oretta (potrebbe essere anche meno, N.d.A) e abbiamo deciso di inserire sia i pezzi classici che quelli dell’ultimo album (per la promozione). Bisogna comunque fare delle scelte all’interno della set-list. Abbiamo lasciato fuori dei grandi classici ma bisogna fare dei compromessi. Non si possono cantare tutte le canzoni.

Stefano: Spesso il vostro nome è stato accostato a quello dei Motorhead. Cosa pensate di questo accostamento? È un onore o significa non riconoscere la bontà delle vostre composizioni originali?

Sodom: Noi amiamo i Motorhead ma non siamo i Motorhead.

Stefano: Conoscete qualcosa dell’underground italiano?

Sodom: Niente.

Stefano: Come vedete l’attuale scena europea. Il nuovo filone da sfruttare, a mio parere, è quello dello swedish death melodico e il nuovissimo trend metal-core. Riusciranno a superare la prova del tempo (soprattutto il metal-core, visto che lo swedish ha dato prova di durata) o fra qualche anno ce ne dimenticheremo tutti?

Sodom: Lo swedish-style è sempre stato presente. La musica ha subito un cambiamento minimo. Il tutto è incominciato con i Pantera. Noi non ci interessiamo molto dei nuovi trend o restare in contatto con le nuove band. Noi abbiamo sempre fatto quello che volevamo. Molte band si sono ispirate ai Sodom (perciò in fin dei conti siamo dei trend, eh eh – risate -). Ma i Sodom non seguono nessun trend.

Stefano: Da cosa prendete ispirazione per la composizione delle vostre musiche?

Sodom: Quando noi scriviamo nuove canzoni ed è difficile dire da cosa prendiamo ispirazione. Spesso sono delle influenze nascoste e non manifeste. Anche se, ovviamente, ascoltiamo diverse band. A noi piacciono molto i lavori di Stayer e Megadeth. Ma, ribadiamo, le influenze, spesso, sono nascoste.

Stefano: L’intervista è finita. TMI vi ringrazia per la disponibilità. Potete fare un ultimo commento per i vostri fans.

Sodom: Noi suoniamo spesso per i fans italiani. Abbiamo avuto dei problemi al Mosnter of Rock ma i fans ci hanno aspettato e supportato. Speriamo di tornare ancora e cantare molto di più per i fan italiani!