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Intervista Amorphis 2006
Scritto da Stefano   
Martedì 05 Ottobre 2010 11:09

Intervista Amorphis

Amorphis

 

19 Gennaio 2006
TheMurderInn ha la possibilità di intervistare Tomi Joutsen, nuovo cantante degli Amorphis. L'evento è importante per svariati motivi: primo fra i quali, l'atteso nuovo album della band finlandese. Inoltre, vista la reticenza dei Nostri a fornire interviste, la possibilità di intervistare il nuovo venuto è da non perdere... Ma incominciamo. Dopo le presentazioni di rito... parte il fuoco di fila delle domande.

Stefano: Solitamente iniziamo con la presentazione della band. Come molte delle band che abbiamo il piacere di intervistare, non è neccessaria, ma è una nostra tradizione e un buon modo per partire!

Tomi: Da dove posso incominciare [Risate]. Per me è un sogno perché sono un grandissimo fan della band. Per me la band è una leggenda. Secondo me hanno fatto album leggendari album, come “Tales…” e “The Karelian…”, importanti negli anni 90; poi hanno preso alcuni accenti più folk o sperimentali in album come “Elegy” e “Am Universum”. Adesso sono io il nuovo cantante e sono nella band da circa un anno. Sono molto fiero di questo nuovo album (Ecplise) e adesso attendo le recensioni e i concerti e cose simili.    

Stefano: In febbraio farete uscire il vostro settimo disco (Ecplise)! Come lo giudichi? Sei fiero dell'album?

Tomi: Eheheh [risate] si, ne sono molto fiero, direi proprio che non me ne vergogno [risate]. Sicuro che ne sono fiero, perché è un album granitico, ci sono diverse componenti. Ci sono elementi molto delicati ma anche momenti veramente duri, pesanti…elementi aggressivi. Ci sono anche dei chorus molto “catchy” e… non so… Ero molto felice quando abbiamo finito il disco in studio, ho dato il massimo. Prima ancora di entrare in studio ero sicuro che sarebbe venuto fuori un grandissimo album, le canzoni avevano potenzialità enormi. Abbiamo avuto la possibilità di registrare in un ottimo studio. Non so, sicuro per me è stata una grandissima opportunità perché è il mio primo album “professionale”. E adesso vediamo cosa succede, come l’accolgono.

Stefano: Puoi parlarci dei testi dell'album? Anzi, potresti indicarci e darci una tua personale descrizione/ commento di ogni canzone (o di quelle che ritieni più importanti)?

Tomi: Ok.Posso incominciare a parlare dei testi. Molti dei testi sono nati dal Kalevala (usato anche in album come “Tales…” e “Elegy”). Ci sono due canzoni “Under the Soil and the Black Stone” e “Brother Moon” che sono stati scritti dai due chitarristi, il primo da Tomi e “Brother Moon” da Esa, ma tutto il resto trae ispirazione dal Kalevala. Quando sono entrato nella band avevano il materiale già pronto e il precedente cantante Pasi aveva già incominciato a lavorare sui testi e sulle melodie; quando sono entrato nella band e abbiamo incominciato a lavorare sull’album non ho voluto sentire nessun demo, nessuna traccia vocale di Pasi, ho cercato di elaborare un mio stile personale e le mie melodie. Ovviamente ho sentito una grande responsabilità, ma ho avuto il tempo e l’opportunità per sviluppare le mie idee. Se ascolti le canzoni e vuoi farti un’idea del disco, devi ascoltare “Leaves Scar” e “The Smoke”, perché presentano elementi delicati e aggressivi, linee vocali aggressive ma anche melodie “catchy” e anche linee di chitarra molto belle. In Finlandia abbiamo fatto uscire un singolo (“House of Sleep”) che è “catchy” e disegna a grandi linee l’album ma, secondo me, per sapere veramente cosa c’è all’interno del disco devi ascoltare tracce come “Leaves Scar” e “The Smoke”.

Stefano: Infatti ho letto sulle news del vostro sito che “House of Sleep” uscirà come primo singolo…

Tomi: Già, è stato pubblicato una settimana fa.    

Stefano: Tomi, sei il nuovo cantante della band...

Tomi: Yeah, sono fiero di far parte di questa band    

Stefano: Cosa pensi di poter portare nel sound degli Amorphis? Solitamente cambiare cantante è una scelta traumatica, ci sono nuovi legami da creare, nuovi feeling da ricostruire sia in studio che sul palco. Puoi parlarcene?

Tomi: Si... Penso che Pasi sia stato un ottimo cantante con una voce unica e capace di scrivere belle melodie ed è difficile seguirlo. Ma il mio stile è diverso, io cerco di usare maggiormente i miei sentimenti all’interno della canzone, e la mia voce è sia più aggressiva che più “sensibile” di quella di Pasi. La mia voce è più “dark” di quella di Pasi, lui raggiungeva toni più elevati, ma io cerco di usare tutta la mia scala vocale ed emotiva    

Stefano: E non dimentichiamo che fai anche tutte le parti in growl…

Tomi: Si. Si. [risate]. Amo farle, le ho fatte per così tanti anni in altre band e penso che mi venga naturale cantare in growl e amo cantare in growl durante i concerti; penso sia davvero un bel modo per esprimersi. Penso che questo album sia più aggressivo rispetto ad “Am Unviversum”, penso sia molto più potente.    

Stefano: Raccontaci qualcosa di te. Quali sono le tue influenze musicali, la tua "storia musicale"? Per che band hai suonato prima di essere chiamato dagli Amorphis?

Tomi: Ho avute alcune altre band, ma erano tutte band underground, non erano però famose. Con una ho anche inciso un disco e forse qualcuno conosce questa band Nevergreen . Ho continuato a suonare in altre band underground, ho anche suonato in diverse death-metal band, ma ho anche suonato in rock band e metal band. Ho iniziato la mia carriera musicale come batterista(ho suonato diversi anni come batterista) ma poi ho imparato a cantare e sono diventato cantante. Le band che adoro sono le swedish death metal band…poi… Turbonegro (Apocalypse Dudes), Entombed (Wolverine Blues, grande album), e.. non so se conosci la band EELS, alternative…    

Stefano: Il gruppo americano?

Tomi: Yeah

Stefano: Quelli rock-oriented… Si conosco…

Tomi: Con anche dei passaggi elettronici, penso che abbiano fatto veramente degli album interessanti. E…ovviamente amo anche gli Slayer [risate]e… [altra pausa di riflessione]… non so se conosci un gruppo chiamato Therapy?

Stefano: Non credo…

Tomi:Erano abbastanza famosi negli anni ’90…

Stefano: Puoi ripetermi il nome…

Tomi: Therapy [nuovamente anche alla seconda ripetizione il nome è stato sovrastato da un gorgoglio, frequenza disturbata e altri inconvenienti… perciò continuo a scrivere Therapy, ma con la consapevolezza che potrei aver cannato di brutto n.d.r.]… hanno fatto una manciata di album… in più amo una band finlandese Xysma, che ha dedicato la propria carriera a suonare death metal [tipo Carcass…] anche se il loro ultimo album era più “pop-oriented” [risate] e il cui cantante è un vero e proprio idolo per me, è un grandissimo cantante    

Stefano: Perciò direi che spazi abbastanza come gruppi musicali…

Tomi: [risate] si… non arrivo ad ascoltare tutta la musica ma…[risate].    

Stefano: Molti cantanti si fossilizzano solo su un genere musicale, tralasciando gli altri…

Tomi: Non mi importa molto se uno ascolta solo un genere musicale, sono affari suoi. Io cerco di spaziare, di ascoltare più generi musicali. Cerco di essere abbastanza “open-minded”. Ma non riesco proprio ad ascoltare hip-pop [concordo perfettamente n.d.r.] ma non mi metto a criticare chi l’ascolta. Un altro gruppo che mi piace è sicuramente quello dei Portishead o alcuni album dei Napalm Death. È giusto ascoltare più gruppi e cercare di avere più influenze. Adesso come adesso non ascolto più moltissima musica, perché sono abbastanza impegnato [ risate n.d.r.], ho due figli e il mio lavoro e non ho più così tanto tempo. Ma è una cosa che amo. Ho dedicato alla musica tutta la mia vita ma è qualche volta molto difficile riuscire ad ascoltarla. Ma ci provo.    

Stefano: Gli Amorphis riescono a dare ai propri fans sia degli ottimi LP che degli ottimi EP (si pensi a My Kantele o Black Winter Day), ma non ci sono "Live Albums". Perchè questa scelta? State programmando di fare uscire un "live"?

Tomi: Già. Abbiamo pensato di far uscire un DVD, ma non c’è nessuna data. So che i ragazzi hanno delle vecchie registrazioni, dei nastri dei vecchi tempi, ma penso che tutti stiamo pensando di far uscire un DVD ma bisogna vedere cosa ne pensa la Nuclear Blast, ma non so cosa dirti. Penso che faremo delle registrazioni dei concerti del prossimo tour che avverrà in Primavera in Europa. Io penso, visto che sono un fan di questa band, che mi farebbe piacere vedere degli show degli anni ’90 e concerti a supporto dell’album “Tales…” e altri show in cui Tomi growls e canta con Pasi.    

Stefano: Sai perché Tomi non si dedica più al growl?

Tomi: Penso che fosse arrivato un momento “giù” per Tomi, c’era Pasi che faceva dei buoni growls anche lui, penso che la ragione sia che Tomi voleva concentrarsi sulla chitarra. Durante i live era difficile combinare il growl e la chitarra così ha preferito dedicarsi a quest’ultima. Ma non saprei. Forse, in effetti, Tomi si è un po’ stufato di fare growl . Anche a me piacerebbe che Tomi tornasse a cantare in growl, ma non sarò certo io a spingerlo a farlo [risate].       [Breve intermezzo in cui il sottoscritto si scusava del fatto che non lo aveva mai sentito cantare e gli da appuntamento alla prossima intervista per poter parlare anche sul suo stile vocale. P.S. il sottoscritto cerca di mettere un pezza anche sulle domande così generiche, ma avendo sentito solo 5 secondi di Ecplise… è realmente difficile fare delle domande più approfondite sul disco. N.d.r.].

Stefano: Continuando a parlare del futuro... quando tornerete in Italia? Ci sono moltissimi fans che stanno diventando matti aspettando questo evento!

Tomi: [risate] Lo so. Mi scuso. Ma non posso dire molto su questo punto. So che stiamo pianificando un tour ma per ora non so dire altro. Prossimo mese facciamo una data qua in Finlandia e poi penso che metteremo giù il tour (penso verso Aprile). Probabilmente parteciperemo anche a qualche festival qua in Finlandia e in Europa. Oltre non so. L’unica cosa che so è che in Estate sposo la mia ragazza...    

Stefano: Congratulazioni!

Tomi: Grazie. È una grandissima cosa per me. Sono felicissimo di questo. Sono con lei da tanto tempo. Direi proprio che questo sarà un anno interessante per il sottoscritto e per la band. Sono eccitato per questo, abbiamo un grande album e una grandissima label alle spalle. Perciò le premesse per un grandissimo album e una grandissima promozione.    

Stefano: Quali sono gli ingredienti per un grande concerto? Cercate di ricreare sul palco le canzoni (così come registrate in studio) o cercate di evolvere la canzone (una sorta di work-in-progress)?

Tomi: Penso che cercheremo di riproporre le canzoni come sono su disco, lasciando un po’ di spazio anche all’improvvisazione, ma non ci saranno “drum solos” o cose di sto tipo [risate]. Penso che le componenti di un grande show sono: connessione fra la band e il pubblico, infatti cercherò di parlare con il pubblico. Ma servono ovviamente anche un buon suono e delle buone luci (se no sarebbe difficile suonare bene - risate-). Ma… penso che con questa band è veramente facile suonare perchè hanno così tante buone canzoni e una grandissima storia. Cercheremo di suonare le canzoni di tutti gli album. Quando eravamo negli USA abbiamo ricevuto delle buonissime risposte della nostra setlist.    

Stefano: Avete fatto un tour in USA, vero? Cosa ne pensi del pubblico americano? Quali sono le differenze fra il pubblico in Europa e in USA?

Tomi: Non ho mai suonato in Europa… ok… solo in Finlandia…ma.. penso che la differenza sia che il pubblico finlandese sia più ubriaco rispetto a quello americano. Non saprei    

Stefano: Replico la domanda la prossima volta...

Tomi: Eheheh.. sarò più pronto.    

Stefano: Premetto che so che non hai suonato negli album precedenti, ma sei un grande fan del gruppo (nonchè adesso un componente), perciò forse puoi rispondermi.
In ciascun album c'è una grandissima influenza derivante dal folklore finnico, questo sia nei testi che nella musica. Ma, c'è anche una grande influenza derivante dall'Oriente... come, per esempio, l'uso del Sitar. Perchè questa combinazione Nord-Oriente?

Tomi: Penso sia questione di gusti musicali. Esa è un compositore e ama queste cose. Penso siano influenze delle musiche degli anni ’70. Probabilmente sono utili per le atmosfere, sono più sognanti… non saprei.    

Stefano: Forse questa era la domanda da porre agli altri componenti….

Tomi: [risate]    

Stefano: Cmq… continuiamo con l’ultima domanda.
Conosci l'ambiente underground (ovviamente visto che ci hai suonato per parecchio tempo)? Conosci l'underground italiano? Che consigli puoi dare a delle giovani band che vogliono crescere?

Tomi: Si. Penso che devono lavorare duro. Devono imparare a suonare [risate]. Bisogna trovare il proprio stile. Cercare la propria musica. Sperimentare altre musiche.
Per quanto riguarda l’underground italiano… mmm… non conosco nulla. Sono stato una volta solo in Italia, ma non ho sentito mai nulla. Non conosco la vostra scena musicale.

Stefano: Ti ringrazio per la tua pazienza. L'intervista è finita ma volevo ancora chiederti di dire qualcosa per i nostri lettori e per tutti i vostri fan in Italia.

Tomi: Buone domande grazie [mentiva probabilmente…n.d.r.]. Spero ci vedremo per degli show in Italia. So che per voi fans è difficile questa situazione, ma spero che ci fornirete una possibilità e ascolterete questo disco un paio di volte. Fatevi la vostra opinione.
È un album da ascoltare un paio di volte. Sicuramente non un centinaio di volte… non è così difficile [risate], ma bisogna ascoltarlo un pochino per recepirlo.

Stefano: Lo aspettiamo. Tomi: [risate]     Stefano: Ok. Grazie mille e saluti. Tomi: Bye.