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Intervista The Haunted
Scritto da Albi   
Martedì 05 Ottobre 2010 16:10

Intervista The Haunted

TheHaunted

 

11 Aprile 2003
Dopo uno show nella migliore tradizione THE HAUNTED, vale a dire devastante, coinvolgente, spietatamente affilato Jensen, Pers e Marco gironzolano tra la gente sotto una pioggia di complimenti. Colgo l’occasione per scambiare due chiacchiere con il miglior vocalist del momento che, tanto per cambiare, si mostra anche lui estremamente gentile e disponibile, benché visibilmente provato dalla sua eccellente prestazione.

 

Albi:Spaccate il culo! Oltre a produrre degli album massacranti e allo stesso tempo così ricercati, sapete ricreare sul palco quello che veramente ci si aspetta da un live. Quanto tempo c’é voluto per arrivare fino a questo risultato?

Marco: Suoniamo assieme con questa formazione dal ‘99.

Albi: Infatti tu sei entrato in formazione dopo l’uscita del primo album.

Marco: Sì, THE HAUNTED avevano suonato circa diciotto concerti prima che arrivassi io.

Albi: Avete anche un altro lavoro o riuscite a vivere di musica?

Marco: Possiamo vivere di musica ma io ho ancora il mio lavoro perché tutte le cose belle prima o poi finiscono e non hai certo voglia di bruciarti tutto alle spalle. Non voglio fare la fine di Ozzy Osborne.

Albi: Il vostro suono é fortemente legato al thrash-metal degli anni ‘80, alla Bay-Area, tuttavia riuscite ad essere molto attuali ed innovativi.

Marco: Sicuramente. Il fatto é che non hai voglia di chiuderti in un angolo. Credo che la musica debba essere in continua evoluzione altrimenti é come se lavorassi in fabbrica per dieci anni facendo la stessa cosa, ed alla fine é naturale che ti venga voglia di fare qualcosa di diverso, quindi, per far sì che il tutto continui a coinvolgerci facciamo ogni volta dei leggeri cambiamenti nella nostra musica, quel tipo di cambiamenti che noti quando ti siedi ad ascoltare e ti accorgi di queste nuove sfumature. Quest’album é un po’ più brutale, mentre il precedente era leggermente più melodico e Bla…. Bla…. Bla…, ma vogliamo dare mostra di tutto ciò che conosciamo e canzoni come “Demon Eyes” e ³”Bloodletting” sono la prova di quello che siamo in grado di fare. Penso che devi mantenere un certo livello di coinvolgimento nella musica che fai, altrimenti finisci per non essere che un’altra band noiosa.

Albi: Come vocalist hai una vasta gamma di tonalità!

Marco: Sono un camaleonte vocale! (risate)

Albi: In questo album hai un approccio più brutale, usi tonalità più basse e avete anche eliminato il tipo di canzone alla “Hollow Ground”, non avete più questo tipo di parti melodiche.

Marco: Il fatto é che stando molto tempo in tour come stiamo facendo, vedi altri cantanti ed apprendi alcune cose dal loro stile per poi riprenderle a modo tuo. Amo i cantanti che hanno una voce molto personale, che puoi riconoscere quasi immediatamente quando li senti dici “oh! E’ lui!”

Albi: I tuoi preferiti?

Marco: Chuck Billy, Phil Anselmo li riconosci quasi immediatamente! “Sono loro! Sono loro!!!” E’ per questo che cerco di ottenere anch’io una voce che chi ascolta possa riconoscere e dire “E’ Marco!” Inoltre questo ti obbliga ad essere in grado di variare la tua voce, altrimenti ti riduci come i cantanti black metal tipo “Bleahhh Bleahhhhh” e quel tipo di voce potrebbe appartenere a chiunque.

Albi: Trovate anche il tempo per comporre nuovo materiale mentre siete in tour?

Marco: Partiamo con l’idea che sarebbe giusto farlo, ma non lo facciamo mai! E’ sempre così “Dai, portiamoci anche il Pro Tools nel computer, così possiamo registrare” e via dicendo, ma poi non lo facciamo mai, ci mettiamo pancia all’aria e cazzeggiamo.

Albi: Tu però vivi piuttosto lontano dagli altri membri del gruppo.

Marco: Sì, almeno 500 Km.

Albi: E come fate a fare prove?

Marco: No, quando scriviamo nuovo materiale non proviamo mai tutti assieme, a meno che non lo si debba provare o che ci sia bisogno di prepararsi per un tour; in questo caso prendo la macchina e li raggiungo. Solitamente, quando componiamo, loro registrano tutto su un CD-R e me lo spediscono, io ci scrivo su i testi e quando ho tre o quattro canzoni pronte vado giù e proviamo.

Albi: Fammi capire: tu lavori sui riff, scrivi i testi e poi finite la canzone assieme o ti ritrovi sul CD-R il pezzo già finito?

Marco: Di solito mi mandano una “versione” finita del pezzo e quando vado giù con il testo l’hanno già cambiata. Quindi in ogni caso posso usare circa il cinquanta per cento di quello che mi mandano (risate). Comunque il grosso del lavoro é quando uniamo i cervelli e mettiamo assieme tutto il pezzo con il testo e tutto il resto, quindi lavoriamo sempre assieme.

Albi: Many THANKS to Marco Aro and THE HAUNTED both for their music and for being so special and friedly people and not just fucked-up rock starz! Thumbs UP!!! potutto