Intervista Imago Mortis |
Scritto da The Somberlain |
Giovedì 30 Settembre 2010 12:30 |
Intervista Imago Mortis
Novembre 2009
Somberlain : Innanzitutto complimenti per il vostro nuovo disco, suona molto fresco e piacevole da ascoltare. Potete presentare ai nostri lettori Ars Obscura indicando le principali differenze col precedente Una Foresta Dimenticata (se non sbaglio Mors Triumphalis è solo una ristampa di un precedente demo)? Abibial :Ti ringraziamo per la considerazione nei nostri riguardi. Amo definire “Ars Obscura” come un album di Occult Black Metal nel quale ogni elemento va a comporre un tetro scenario nell’animo più nascosto della tradizione, credenza e sacralità gotico-lombarda. Dal punto di vista prettamente musicale “Ars Obscura” è un album di puro ed anacronistico Black Metal privo di contaminazioni moderne e degenerazioni. Rispetto i precedenti lavori si avvale di una rigenerata line-up e di uno stile espressivo molto più originale e ricercato nelle tematiche ed atmosfere. Il Black Metal Europeo rappresenta sempre il nostro substrato principale ma è stato rielaborato in maniera del tutto personale considerando ampiamente il nostro substrato culturale Lombardo. Riguardo “Mors Triumphalis” rappresenta una stampa postuma del nostro primo album inciso nel 2001, che per svariate ragioni uscì sottoforma di demo, la Drakkar Productions ha deciso di aprire questo portale sul nostro passato al quale abbiamo accluso un vecchio demotape pressoché inedito, perché uscì in sole 33 copie “Danza Macabra”. Somberlain: Quanto tempo avete impiegato a registrare il disco? E dove l’avete registrato? Abibial :L’album è stato registrato presso gli Alpha Omega Studios a Blevio (Como), mentre le tempistiche si sono suddivise in due parti, una prima parte sul finire del 2008 ed il mixaggio finale a primavera del 2009. Somberlain:Avete optato per una qualità di registrazione molto buona, nitida, pulita, che contrasta con la scelta di molti gruppi di usare una produzione molto più grezza ed approssimativa. Premesso che condivido molto la vostra soluzione, come mai questa scelta? Abibial :Chi ci conosce da diverso tempo si è abituato ad un sound molto grezzo e freddo. “Ars Obscura” come denoti tu è un album molto più limpido e preciso. Abbiamo optato di eseguire questa registrazione su tracce separate e non più in presa diretta, al fine di permettere ad ogni strumento di trovare un giusto bilanciamento ed atmosfera all’interno dell’album. Il risultato è molto soddisfacente, in quanto pur essendoci avvalsi di uno studio professionale siamo riusciti a conservare quelle atmosfere e sonorità in vecchio stile, donando all’album un intenso alone di misticismo e teatralità. Pensiamo che il risultato finale appaghi appieno queste prospettive senza cadere in banalità o arroganze sonore. Somberlain: Potete parlarci in generale dei testi di “Ars Obscura”? Abibial :In “Ars Obscura” si avvicendano delle storie, visioni e leggende del nostro territorio, accuratamente studiate ed evocate… preferisco lasciare alla presentazione che scrissi a riguardo il senso concettuale delle tematiche trattare: Nella notte, su queste antiche terre, puoi scorgere appoggiata ad un salice, un'ombra che sosta vicino a un carro… è la Morte. Lei ascolta incantata gli ultimi sospiri trasportati dal vento, e si riflette nella sua clessidra su cui scivolerà fredda rugiada al crepuscolo, la trasposizione delle lacrime di coloro che seppelliranno i propri cari l'indomani. Lei ora racconta queste storie, il triste destino del suicida che è condannato per pena divina a vagare sottoforma di spettro e di non poter essere seppellito in terra consacrata, il dono di colui che può assistere alla propria sepoltura, l'aurea nera di luoghi sperduti ed abbandonati in cui si consumarono riti immondi, iniziazioni arcane ed esoteriche… visioni dall'oltretomba… il cupo latrato dei cani e le urla della Caccia Selvaggia, la tragedia della peste e le sue processioni verso i miseri templi sperduti tra le campagne… Qui non c'è luce, solo Morte e Silenzio. Somberlain: Da cosa traete ispirazione per i testi? Abibial :Proveniamo tutti da una realtà provinciale e rurale. Il fascino che subiamo quotidianamente per l’arcano ed il mistero fa parte della nostra stessa esistenza. Siamo tutti cresciuti in una società arcaica nella quale si conserva ancora un forte sapore magico ed esoterico. Sin da quando ero piccolo ci si insegnava a temere spettri, le creature dei tempi andati che i vecchi narravano, le streghe, i demoni, ed evitare luoghi maledetti e tragici. In questo contesto è naturale per noi credere in queste manifestazioni, rappresentandole ed evocandole nel nostro percorso artistico e quotidiano. Somberlain: Come mai la scelta di cantare in italiano? Abibial : L’italiano, il latino ed il bergamasco lo abbiamo sempre utilizzato sin dalle origini, dapprima in maniera sporadica poi sempre più spesso sino a farlo diventare parte della nostra identità artistica. Abbiamo scelto in maniera del tutto naturale questa propensione, anche perché come spiegato nella risposta precedente, determinate argomentazioni raggiungono il loro splendore espressivo solo attraverso l’identità. Somberlain: Cassa Mórta invece è cantata in dialetto bergamasco. Immagino vi sentiate molto legati alla vostra terra... Abibial :Si amiamo le nostra terra, origini e tradizioni. In questo ci definiamo etnonazionalisti e ci poniamo in maniera nettamente antagonista verso chiunque punti all’annientamento delle identità locali e culturali. Questo aspetto nell’era del materialismo è molto importante, reputiamo che la conservazione degli aspetti individuali dei popoli siano la ricchezza dell’esistenza. Questa considerazione non è da fraintendere come una posizione politica, ma bensì un atteggiamento intimista nei riguardi di ciò che ci circonda. Somberlain: Com’è il vostro rapporto con l’etichetta Drakkar Productions? Abibial :Con la Drakkar Productions manteniamo un ottimo rapporto di collaborazione e di rispetto reciproco. Abbiamo la massima libertà artistica ed espressiva inoltre i contatti tra noi sono molto frequenti e conviviali. Questa realtà inoltre si armonizza perfettamente alle nostre esigenze spirituali-filosofiche. Somberlain: Quali sono i vostri ascolti principali e cosa vi influenza musicalmente parlando? Abibial : Oltre alle produzioni storiche a noi care dell’ Evil Metal, i nostri ascolti sconfinano su diversi settori, dalle colonne sonore alla musica classica, sino ad arrivare alla musica popolare padano-alpina. Apprezziamo l’ascendenza musicale che smuove e coinvolge la nostra sensibilità. Somberlain: Siete in attività da quindici anni circa; quali sono le realtà più interessanti nel panorama Black Metal attuale in Italia, secondo voi? Abibial :Vi sono molte realtà valide nel nostro panorama, cogliamo l’occasione per menzionare i nostri conterranei Mefitic, Fosch e Unholy Land, oppure i Satanel, Adversam, Death Dies, Strix, Tenebrae in Perpetuum, Beatrik, The True Endless, Inverno, Unctoris, Mourning Soul, Tumulus Anmatus, Frangar, Kaiserreich, The True Endless, Gaszimmer, Kult, Nocratai, Via Dolorosa, Malvento, Mephisto, Sytry, Black Flame e molti altri… Somberlain: Cosa significa il Black Metal per voi? Abibial :Il Black Metal per noi significa votarsi al lato oscuro dell’anima, aprirsi all’esplorazione del cosmo e delle arti esoteriche, accettare dentro di sé l’onnipotenza del mistero. Somberlain: Avete una qualche ambizione come gruppo che desiderate raggiungere nel futuro prossimo? Somberlain: L’intervista è finita. Se volete potete dire qualcosa ai nostri lettori... Abibial : Ti ringrazio per lo spazio concessoci, lascio ai lettori i nostri contatti www.imagomortis.net - www.myspace.com/imagomortis94. Taceant Colloquia. Effugiat Risus. Hic Locus Est Ubi Mors Gaudet Succurrere Vitae. |
Ultimo aggiornamento Giovedì 30 Settembre 2010 18:53 |