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Anathema - novembre 2010 -
Scritto da Stefano   
Lunedì 23 Maggio 2011 15:48

ANATHEMA + THE OCEAN + PETTER CARLSEN (13 novembre 2010)

Report ritardatario, maledetta posta elettronica. Scuse banali a parte, il concerto in questione è come il buon vino, più invecchia, meglio è e perciò questa recensione segue lo stesso processo.
Quella buon'anima del CJ ed il sottoscritto ci sobbarchiamo il viaggio notturno verso Treviso e questo viene ripagato da un concerto perfettamente calibrato fra spinte intimiste ed esplosioni moderne; ma andiamo con calma e vediamo di trovare il bandolo della matassa partendo dal principio.
Porte aperte al New Age ed il concerto parte con il cantautore norvegese Petter Carlsen, chitarra alla mano ed un pugno di canzoni brumose, malinconiche e dal piglio soffusamente melodico. Ci vuole coraggio per presentarsi armato di sola chitarra davanti ad un pubblico sconosciuto e di questo gli si rende merito.
Tutt'altro approccio hanno i The Ocean; gruppo tedesco che avevo già avuto modo di apprezzare in quel di Bolzano di supporto ai Graveworm. L'energia della band unita ad un songwriting soprendentemente fresco ed accattivante è il loro trademark. I minuti a loro disposizione non sono moltissimi ma li sfruttano a dovere, occupando il palco con movimenti tarantolati intervallati da incredibili break quasi "sognanti" e "pink-floydiani". Promossi a pieni voti.
Si fanno aspettare, vengono reclamati a gran voce e sono anni e anni che non pubblicano un Cd fino a quel We're Here Because We're Here, ma gli Anathema sono uno dei tre (ex) padrini del doom/death britannico e l'attesa è tutta per loro. Il New Age è pieno e i cori in loro onore aumentano d'intesità fino ad uno scrosciante applauso quando la band d'albione va sul palco e propone uno dei set più tesi ed emotivamente pregnanti sentiti negli ultimi tempi. L'ultimo album viene riproposto nella sua interezza e, per chi non aveva avuto modo di sentirlo, è una gran sorpresa grazie alle sue melodie, al suo riffing reiterato e gli arpeggi in crescendo elettrico. In confronto ai vecchi (grandi) classici il nuovo Cd soffre leggermente di freschezza, ma stiamo parlando di un confronto impari con dei pezzi incredibili (A Natural Disaster guidata dall'ottima voce di Lee Douglas o una incredibile One Last Goodbye). Ottima prova per una delle band veterane della scena metal/rock e ancora una volta (dopo la buona esibizione al Gods of Metal) leviamo il cappello di fronte al talento musicale dei fratelli Cavanagh.
P.S: ulteriore nota di merito, come sempre, va alla grandissima segnaletica del Veneto. Riuscire a trovare una località è come vincere all'Enalotto... fortunatamente il navigatore aiuta e riesce a perdersi anche lui.

Ultimo aggiornamento Lunedì 23 Maggio 2011 15:51