RAGE - GOLEM - ANGUISH FORCE (Brunico - 16 aprile 2011)
Rage a Brunico?
TMI presente. La macchinata di TMI parte in direzione Brunico ed il programma non è molto complesso: arrivare, kebab per uccidere la fame bastarda che attanaglia lo stomaco e concerto. Niente di più semplice. L'apertura della serata è affidata ai bolzanini Anguish Force, guidati dalla solista di LGD e dalle vocals Halford+Dickinson di Johnny Thunder. La band, complice anche l'acquisto come session della chitarra ritmica e batteria dei bolzanini Dark Season, suona compatta e carica, proponendo un heavy-thrash finalmente mirato e tagliente, senza quella sensazione di "sbando" che suscitava nelle precedenti uscite. Gli strumenti sono mirati (problemi di basso a parte) e incentrando il loro repertorio su canzoni proprie stanno a fare una dichiarazione d'intenti: noi siamo qua, che vi piaccia o no. E vogliamo suonare la musica che ci piace. Punto. Complimenti per la dedizione e un buon show... adesso aspettiamo le canzoni. Agli Anguish segue un'altra band italiana (supporter ufficiale per il tour italico dei Rage), i Golem. Non avevo mai sentito il gruppo prima d'ora, ma si fanno piacere per il loro atteggiamento e per un sound che ricorda moltissimo il mix In Flames (post-Colony) e Soilwork, con tanto di chitarre supportate da basi preregistrate. Show adrenalinico e melodicamente ultra-catchy, tanto da far saltellare con brani che, almeno in una occasione, ricordano da vicino Only For The Weak degli svedesi. Beneficiati da un suono perfettamente bilanciato, utilizzano egregiamente il tempo a loro concesso. Cala il sipario ed ecco che l'attesa sale per i Rage e la popolazione dell'UFO incomincia a lasciare il bar e venire di fronte al palco. Ironicamente l'età media è decisamente più alta rispetto agli altri concerti che ho assistito qua a Brunico, ma si sa, i Rage non sono di primo pelo ehehe. Il suono perfetto che fin'ora aveva supportato le due band italiane decide improvvisamente di prendersi una vacanza e da qua nasce il concerto dei tedeschi. La band passa più tempo a parlare e cazzeggiare con il pubblico rispetto a suonare, con tanto di Smolski che, come una furia, bestemmia contro strumentazione, pedaliera, amplificatori e chiede continuamente spiegazioni ai fonici per un suono di chitarra osceno. La band, nonostante il sottoscritto TMI-scribacchino abbia scommesso in un abbandono da super star, finisce il set ridottissimo e concede a Smolski una bella pompata d'ego con un assolo di indubbia maestria. Il pubblico è in delirio guardando le mani del chitarrista muoversi come ragni sulla tastiera della sei corde. Tempo di un paio di encore e lo show è finito, con tanti saluti ad un concerto neanche minimamente soddisfacente, fosse anche per lunghezza.
Nota a margine: ironia della sorte sta che il sound perfetto proveniva dalle indicazioni specifiche dei Rage che, dittatorialmente, non permettavano a nessuno di toccare MINIMAMENTE la strumentazione sul palco o effettuare regolazioni... "tiranneggiando" sulla backline gentilmente fornita dai Golem!!!!
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