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Marduk - Cervia 2010
Scritto da Underdestroy   
Martedì 21 Dicembre 2010 14:05

MARDUK + Vader + Fleshgod Apocalypse
( 24/10/2009 - Rock Planet (RA) )

 

 

Serata all'insegna delle tinte death/black al Rock Planet di Cervia che richiama a sè tutti i/le balckster rivieraschi e non solo ansiosi di vedere i loro amati Marduk.
Prima di entrare nel mondo delle tenebre più oscure la serata viene aperta dagli italiani Fleshgod Apocalypse a cui va l'arduo compito di suonare davanti ad uno sparuto numero di persone che comunque paiono apprezzare il death/grind proposto dalla band che in effetti è stata una bella scoperta.Quando ormai il locale sembra avviato al suo riempimento la performance dei Fleshgod finisce tra gli applausi.
Sul microfono compare una croce gotico/celtica il che preannuncia l'arrivo dei polacchi Vader capeggiati dal cantante Peter Wiwczarek. Buona la prova della band che porta in dote 25 anni di buon death metal tendente al thrash sulle spalle e un nuovo album appena uscito intitolato "Necropolis". Peter e soci suonano bene ma paiono un pò troppo statici sul palco, forse la stanchezza del tour comincia a farsi sentire, comunque ci regalano alcune perle della loro discografia come "Out of the deep", "Dark transmission", "Insomnia" che ha mostrato una certa tendenza Slayeriana e "The zone". Tra una canzone e l'altra Peter, forse per rifiatare un pò, comincia a fare i soliti discorsi del tipo: siamo contenti di essere qua, facciamo del metal demoniaco, fan culo a tutti etc etc. Dopo circa 45 minuti di rasoiate metal anche per i Vader arriva il momento dei saluti.
Arriva il piatto più succulento della serata, il momento che tutti aspettano...fatta eccezione per me che dei Marduk conosco ben poco. Le luci si spengono e dalla sala principale del locale spuntano quasi di corsa i Marduk che con i loro bei faccini dipinti di bienco e nero salgono sul palco tra il boato del pubblico. La performance della band svedese ha inizio ed è subito il delirio generale, capelli che roteano creando decine di effetti "ventilatore", le tante borchie sbrilluccicano nel locale e i flash delle fotocamere mitragliano il palco. Daniel Rosten canta sempre con quell'aria da brutto e cattivo e sembra sempre in procinto di cacciare un pugno a qualcuno della prima fila. Mi dispiace non poter dare una tracklist completa del concerto perchè i loro brani non li conosco così bene ma chi era con me ha detto che hanno suonato il meglio del loro repertorio ventennale, quindi voglio fidarmi. Il concerto dei Marduk dura poco più di un ora ed è un concentrato di tutti quelli che sono gli stilemi del black metal, dalle movenze e atteggiamenti al vestiario nero borchiato ma d'altronde da una colonna del genere ci si poteva aspettare altro.L'unico appunto che posso fare alla band scandinava è che forse si mostra un pò troppo indisponente nel contatto con il pubblico, sembrano quasi degli intoccabili ma alla gente presente in sala pare non importare molto. La serata si conclude con il sorriso stampato sulle labbra dei tanti blackster presenti che per una sera hanno avuto finalmente il loro spazio ultimamente monopolizzato dal noioso metal core.

 

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