Amorphis 2009 |
Scritto da Stefano |
Martedì 21 Dicembre 2010 14:07 |
AMORPHIS + BEFORE THE DAWN + AMORAL
Non sono sicuro di sapere come recensire un concerto di questo tipo, gli Amorphis rappresentano uno dei miei gruppi preferiti in ambito metal e non è semplice rimanere oggettivi o, comunque, nascondere il notevole piacere di (ri-)vedere la band finnica calcare i palchi italiani. Due concerti aspettano il sestetto della terra dei laghi, uno a Roma e uno a Milano e TMI presenzia proprio quest'ultimo. Si possono spendere poche parole sia sulla locazione, sia sui gruppi d'apertura. I Magazzini Generali sono una discoteca e si sente appieno: il suono è completamente impastato, privilegiando il groove basso piuttosto che una definizione dell'insieme, questo minerà le prestazioni dei gruppi spalla e renderà variabile la prestazione degli Amorphis. I gruppi di spalla sono i giovanissimi (ma d'esperienza) Amoral e i death-metaller Before The Dawn: dove i primi sono sostanzialmente non rintracciabili sul mio radar, i secondi cercano di entrarci a botte, ma falliscono per colpa di un mixing indecente che lascia udire unicamente la batteria e poco del resto. Il resto si gioca tutto su sonorità che spaziano dal già sentito al non completamente innovativo, perciò guadagnano la pagnotta e rimangono in serie B (anche se l'ultima canzone, partita come sofferta ballad e trasformatasi in rovente percussione melodicamente death, merita comunque un personale plauso). L'attesa è per gli Amorphis e anche il pubblico, prima sparuto e decisamente timido, incomincia a riempire il locale fino a quando si sente risuonare l'intro strumentale e si... Esa&Co. sono tornati. La setlist vede mettere in gioco tutte le anime della band: dalle ultime esaltanti prove (Skyforger, Silent Waters e Eclipse), al passato più glorioso (Tuonela e persino una Alone da Am Universum, per chi pensa che quello sia un album "strano", eccovi a voi la magnifica risposta), dagli esordi in terra folk-death (Tales from The Thousand Lakes - The Castaway e Black Winter Day non possono mancare- ed Elegy - di cui possiamo ammirare un medley sopraffino e la gloriosa My Kantele) fino a toccare la preistoria del gruppo con la ripresa di The Karelian Isthmus negli encore finali. Il concerto si chiude proprio con il duo The Lost Name of God e la sopracitata My Kantele. La band crede fermamente nelle potenzialità delle ultime prove, che fanno la parte del leone nella setlist, ma è sul passato che si fonda tutto e perciò anche i vecchi fan vengono accontentati e accarezzati. Molta parte del pubblico, a quanto sembra, conosce gli Amorphis per quanto hanno compiuto dal 2000 (il discusso e non in scaletta Far From The Sun del 2003, se non direttamente da Eclipse) che per gli esordi, ma l'acclamazione generale è sincera e questo è un bene. Per chi è entrato in contatto con il gruppo con le levigatezze metal dell'ultimo periodo, spesso è uno shock sentirsi brani grezzi e schiettamente doom-death come quelli di The Karelian... e del già maggiormente addomesticato Tales... Ma gli Amorphis piacciono perchè in continua evoluzione e la setlist lo dimostra appieno.
SETLIST: Silver Bride
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