Dillinger Escape Plan Chimeaira - Ephel Duath (Radio Sherwood Festival Padova 09-07-2004)
Arriviamo che è già pieno di gente. Naturalmente, un quarto dei visitatori è lì per il concerto, il resto fa parte dello struscio annuale obbligatorio alla festa di Radio Sherwood che coinvolge la gioventù padovana, tutta intenta a vagare tra i banchetti di paccottiglia fricchettona e il bar... ma insomma, c'è comunque parecchio pubblico tra chi è venuto per il concerto. I Dillinger sono piuttosto lanciati ultimamente, e pure gli Ephel Duath mi pare godano di un buon riscontro tra il popolo metal più curioso e aperto.
Proprio questi aprono, mi sistemo davanti (beh... non che si dovesse fare troppo sforzo comunque), super curioso perchè il loro ultimo disco mi era piaciuto assai...Mmmm. Una grossa delusione, per quanto mi riguarda. Primo neo, l'assenza del cantante "pulito": questo significa che tutte le parti del disco cantate pulite - ed erano tante, e centrali in più di un pezzo per l'economia complessiva della canzone - non sono state eseguite ! Fate un po' voi. Il secondo neo, la presenza dell'altro cantante, quello "cattivo". Voce i-n-e-s-i-s-t-e-n-t-e, presenza scenica imbarazzante, per usare un eufemismo (sembrava il cantante di un gruppo di cover di paese convinto di avere davanti il pubblico dei Van Halen)... Io dico, che ci vuole a trovare un cantante un minimo (un minimo) più dotato di questo pagliaccio (scusate, ma non posso definirlo in altro modo), magari in grado di coprire anche le parti pulite, e che non sembrasse la brutta copia di Vasco ubriaco...? Poco, credo, soprattutto quando sei su Earache. Il resto del gruppo ok, strumentisti sopraffini, le canzoni sono molto belle e già lo si sapeva, mancavano i fiati ma vabbè, quello è comprensibile. Aaaah, che peccato.
Chimaeira, ho seguito due canzoni, poi me ne sono andato al bar. Pantera in salsa death + nu metal, a chi gli piace, sono bravi, prego.
Dillinger, che dire. Mixer rotto, rimontata la roba in un quarto d'ora sotto il palco e concerto con tutta la gente intorno. Chi c'era se lo ricorderà. Potenza e precisione chirurgiche, il batterista è sovrumano pur suonando con un set ridottissimo - niente tom, solo rullante e timpano - casino pazzesco movenze animalesche chitarristi che si gettavano tra il pubblico, insomma un concerto hardcore a tutti gli effetti e un gran gruppo che si conferma sempre di più, poco da dire.
Note personali: il cantante è grosso ma nano, fa un pessimo effetto, come un puffo troppo gonfio. Uno dei chitarristi aveva la maglia dei Locust uguale alla mia.
Oh, in novembre saranno di nuovo in tour in Italia. Correte a vederli, fatevi un favore.
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