W:O:A
(Wacken Open Air) 31-07/02 - 08 - 2008
Metal Book Thruough The continent #7:
Passano gli anni ma Wacken non invecchia mai..diventa sempre più grande, il billing si arricchisce di band che fino a pochi anni fa avresti detto non avrebbero mai potuto calcare il palco estivo più famoso d’Europa e forse del mondo,avresti detto che il festival non avrebbe retto ad una simile affluenza..ed invece…invece è cresciuto ancora..su uno dei suoi palchi hanno suonato gli Iron Maiden quest’anno e nonostante un po’ di paura ci sia anche stata a causa della moltitudine di gente accorsa ad assistere al magnificente spettacolo degli inglesi più famosi del metal, nessuno s’è fatto male e tutto s’è risolto velocemente…non importa se ti si accascia addosso un centinaio di persone, ilo W:O:A risolverà sempre ogni problema, con l’efficiente organizzazione e con lo spirito di fratellanza che aleggia a pochi metri da terra!
Wacken è una forma mentis.. chi c’è stato lo sa.. anche i personaggi più rissosi non riescono a causare problemi… lo dicono gli abitanti stessi della ridente cittadina.. non ci sono mai problemi con i metalheads!! E così anche quest’anno, come di rito ormai tutti (o quasi) gli anni, la festa è cominciata appena saliti in macchina, ed è terminata solo una volta giunti a casa..stanchi ma contenti ed euforici per tutto ciò che questi 3 giorni di musica danno.
Neni
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PRIMO GIORNO:
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Girlschool
Anche quest'anno è Wacken ed anche quest'anno The Murder Inn è presente per gustarsi le consuete Metal Holidays e regalare, a voi che leggete, un po' delle nostre emozioni. Purtroppo è sempre diificile riportare per iscritto le proprie emozioni ma noi ci proviamo comunque. Primo giorno di Wacken ed il sottoscritto è in fremito sotto il Black Stage ad aspettare le Girlschool, simpaticamente definite i Motorhead con le tette. Le Girlschool sono state il gruppo metal femminile per eccelenza e sono un nome importante per la NWOBHM; con i Motorhead hanno realizzato un EP dal titolo 'St. Valentine Day Massacre e con loro collaborano da molti anni. Oggi siamo qui per rendere loro omaggio e per gustare un po' di Pure Heavy Metal. Le quattro 'fanciulle' salgono puntuali sul palco e i presenti le accolgono calorosamente. Kim McAuliffe, Enid Williams, Denise Dufort e Jackie Chambers (chiamata a sostituire Kelly Johnson, scomparsa nel 2006 a causa di un cancro spinale) hanno energia da vendere e la trasmettono ai presenti senza tanti fronzoli. Lo show è incentrato sui classici del loro repertorio più un paio di canzoni che saranno presenti nel loro prossimo lavoro (quando leggerete Legacy sarà già nei negozi, Nda). Pezzi come 'Emergency' o l'immortale 'C'mon Let's Go' fanno squotere la testa ai presenti e le Girlschool osservano compiaciute quello che sta accadendo sotto lo stage. Kim e Enid dialogano con il pubblico e non sono per nulla statiche; corrono da una parte all'altra dello stage per coinvolgere il pubblico uniformemente e sprizzano energia da tutti i pori. Jackie salta giù dallo stage e va a stringere le mani di coloro che stanno alle transenne e i boati esplodono. Parte 'Race With The Devil' e nemmeno il sottoscritto non riesce a stare fermo; tutti accompagnano Kim e Enid che si alternano alle voci ed il delirio dura fino alla fine dello show. Il tempo a disposizione era poco ma le quattro signorine hanno saputo gestirlo alla perfezione. Speriamo di vederle nel 2009 con un loro show da headliner
Girli
Iron Maiden
Doppio appuntamento per TheMurderInn.it con la vergine di ferro nel 2009! Che figata! Sin dal 2000... o 2001, non ricordo bene, ho immaginato la presenza dei Maiden sul palco principale del WOA... devo dire che ho sempre pensato che sarebbe stata una cosa incredibilmente da paura, ma allo stesso tempo irrealizzabile! Beh ci siamo andati vicini... l'affluenza alla zona concerti è totale.... la gente si ammassa sotto il palco. La tensione e l'attesa sono a mille... parte "Churchill's Speech"!! E' il delirio... la gente si impacca ancora più nella zona tra mixer e palco. Con "Aces High" il tutto tiene, ma con "2 Minutes to Midnight" l'agglomerato di carne inizia a sgretolarsi e parecchie file attorno a me collassano... vengo travolto dalla gente. Da prima mi preoccupo di far alzare la gente... dopo, una volta finito in ginocchio me ne frego e cerco solo di emergere. In tutto ciò ho smarrito morosa ed amici... anche un po' in apprensione, ma poi ritrovo tutti sani e salvi! La cosa viene notata anche da organizzatori e band... I Maiden si prendono un breve pausa pe vedere che era successo e Bruce esordisce con schiettezza: "Se vedete qualcuno in difficoltà.... beh... offritegli una birra!!" Si riprende con "Revelations".... mitica. Passando per l'impossibile "Rime of the Ancient Mariner"... piano piano si arriva alla chiusura con "Hallowed Be Thy Name". Fuochi pirotecnici (al contario che al Gods x problemi burocratici)... caproni ed Eddys di varie taglie e forme allietano lo spettacolo capeggiato dalla Giubba Rossa più in forma degli ultimi 500 anni! Veramente indimenticabile.
Webmurder
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SECONDO GIORNO:
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Cynic
Nel nostro secondo giorno qui a Wacken tutto procede bene anche se il cielo comincia ad oscurarsi ed il sole sparisce dietro le nuvole. Altro gruppo che il sottoscritto stava aspettando e che non aveva mai avuto occasione di vedere sono i Cynic, il cui 'Focus' datato 1993 non fu da molti apprezzato ma che sicuramente è degno di nota per coloro che apprezzano il Progressive Death Metal, anche se etichettare i Cynic è difficilissimo. Accompagnati dalle prime gocce di pioggia salgono sul Party Stage Paul Masvidal, Sean Reinert, Tymon Kruidenier e Robin Zielhorst; partono le prime note della stupenda 'Veil Of Maya' e lo show ha inizio. Sarebbe stato interessante vedere Sean Malone al basso ma purtroppo essendo impegnato come docente universitario e non amando la situazione live potremmo sentire la sua opera solo in studio. Resta il fatto che Robin Zielhorst in sede live non è per nulla l'ultimo arrivato e quindi il sound dei Cynic resta comunque magico. Nonostante la pioggia il pubblico sostiene la band e 'Celestial Voyage' scalda il cuore dei presenti. Avendo all'attivo solo un album, lo show è incentrato tutto su 'Focus' più tre pezzi nuovi che verranno inclusi nel nuovo lavoro (quando leggerete Traced In Air sarà fuori da un pezzo NdA), resta il fatto che i Cynic sanno come catturare l'attenzione di coloro che adorano certe sonorità. Purtroppo causa la pioggia il sottoscritto non ha seguito tutto il concerto però bisogna dire che non si farà perdere l'occasione di vederli dalle nostre parti appena possibile.
Girli
Unearth
Il primo concerto che mi sono davvero goduta in pieno quest’anno è stato quello degli Unearth il venerdì subito dopo pranzo…tanto per digerire bene il frustruck!! Come sempre li aspettavo da tempo visto e considerato che il loro penultimo disco “III: In The Eyes Of Fire” ha girato incostantemente nel mio lettore per diversi mesi.. e tanta attesa è stata davvero meritata! Salgono sul palco e fanno capire a tutti che non ce n’è per nessuno..implacabili, precisi e con dei suoni davvero imponenti, non si risparmiano nulla e fanno subito intendere che davvero si meritano di calcare il suolo di Wacken e del True Metal Stage! Il momento di massimo delirio collettivo lo raggiungono quando Trevor, cantante della band, si getta dal palco sulla gente bagnata fradicia dalla pioggia che nel frattempo ha iniziato a scendere copiosamente, continuando incessantemente a cantare! Nessuno ha pensato nemmeno per un momento di poter andare a riparasi sotto qualche tendone..troppo coinvolgenti per mollare sul più bello!! Davvero una band da vedere, anche sotto il diluvio ragazzi!!
Neni
Sonata Arctica
…e il venerdì è stato in realtà un giorno piuttosto atteso per me! Davvero tante le band che da anni avrei voluto vedere, ma che, a causa la posizione geografica e gli amici pigri, non ero mai riuscita a godermi in versione live…quindi, passate poche ore dalla fine dello spettacolo degli Unearth, sono già di nuovo sotto il True Metal Stage per un altro show, quello dei finlandesi Sonata Arctica. In realtà sono passati molti anni da quando ero interessata a loro, ed in realtà i loro ultimi lavori non mi hanno entusiasmato per niente, ma l’occasione è ghiotta e quindi.. Non serve in realtà sprecare parole sulla loro bravura tecnica, sono una band che sa suonare e la cosa è indiscutibile, ma sarà perché, come dicevo poc’anzi, ormai non sono più molto interessata al genere, sarà perchè, ovviamente, hanno dato ampio spazio ai pezzi più recenti, oppure sarà a causa dello spettacolo degli Unearth che avevano dato energia al mio animo, ma non ho trovato il loro show particolarmente carico… anzi, ad essere sincera l’ho trovato così noioso da andarmene prima che fosse finito… chissà, forse in un'altra occasione sarebbe andata diversamente ma..
Neni
Corvus Corax
Nel nostro peregrinare all’interno dell’area concerti veniamo magicamente attratti da canti medievali con tanto di cornamuse e costumi che ricordano gli antichi greci! Pur non essendo amanti di pifferai magici ed affini ci sentiamo catturati dalle musiche e ci fermiamo qualche minuto ad assistere allo spettacolo. Molto coreografici di certo e a tratti incantatori di serpenti, in realtà più che gli antichi greci mi ricordano i costumi dei persiani in generale e di Re Serse in particolare nel film 300. Piacevole l’atmosfera magica che creano per i primi 10 minuti, dopo di che ci si rende conto di quanto siano in realtà noiosi e ripetitivi, in ogni modo da vedere quando non si sa cosa fare!!
Neni
The Haunted
Nell’attesa che cominci lo spettacolo di Avantasia, cominciamo a gironzolare intorno agli altri palchi e ci accorgiamo di due band che alcuni di noi volevano vedere, i The Haunted e, come detto prima, i Corvus Corax… consci del fatto che ormai la band dei fratelli Bjorler è arrivata a raschiare il fondo del barile ci avviciniamo al party stage curiosi di vedere come si sono ridotti in sede live. Li avevamo visti diversi anni fa, ai tempi del glorioso “Made Me Do It”, eccellente album figlio legittimo degli At The Gates che aveva fatto sì che i The Haunted diventassero una delle mie band preferite..la loro musica però , come tutti ben sappiamo, ha avuto una svolta decisamente troppo melodica e scontata.. Ad ogni modo ci appropinquiamo e notiamo subito che i suoni, almeno dalla nostra posizione, non sono dei migliori e penalizzano decisamente troppo le chitarre, e che comunque la band in generale non sembra particolarmente in forma..le asce sono decisamente un po’ moscie e danno davvero poca energia allo spettacolo, per non palrare della voce che rende poco sui pezzi nuovi ed ancora meno su quelli vecchi. Un po’ di sano headbanging ci viene concesso solo per gli ultimi due o tre pezzi, tratti appunto dal’amato “Made Me Do It” che risveglia gli animi sonnecchianti della nordica Wacken.. purtroppo erano in molti a non conoscere questo piccolo capolavoro di “ingegneria svedese”… d’altra parte, vista la loro attuale tendenza musicale, nessuno mai potrebbe pensare che una band del genere abbia offerto queste perle di cattiveria!!!
Neni
Avantasia
..passano ancora alcune ore, la cena a base di wurstel caduto per terra e golosamente “ripescato” dal suolo ed ingurgitato, alcune redbull per reggere alla stanchezza, ed eccoci ancora una volta sotto il true metal.. è la volta dei mitici e mitologici Avantasia!!! L’attesa è davvero ansiosa, e non solo per noi..nonostante l’ora infatti c’è davvero moltissima gente che si accalca sotto il palco e credo di poter dire che, quanto ad affluenza di pubblico, questo sia stato lo show più seguito del festival, secondo solo, OVVIAMENTE, a quello dei Maiden! ..e purtroppo la delusione è stata altrettanto grande.. per la prima volta credo, anche a Wacken i problemi tecnici hanno rovinato tutta la prima metà dello spettacolo e l’esibizione di alcuni guest star, tra cui Jorn Lande. Infatti il secondo microfono non ha funzionato per almeno 4 pezzi, rovinando irreparabilmente lo show. Non oso immaginare le ire del leader Tobias Sammet, che per la prima volta aveva deciso di esibirsi anche con Avantasia, facendolo passare da studio project a band vera e propria, quando ha realizzato che lo spettacolo era irreparabilmente compromesso.. Ad ogni modo una volta risolti faticosamente, ed in realtà davvero lentamente, i problemi tecnici il concerto si è svolto in maniera magistrale! Per fortuna infatti i pezzi migliori del repertorio, cioè quelli risalenti ai primi due album “The Metal Opera I e II” erano stati concentrati nella seconda parte dell’esibizione, ed hanno contribuito ad un finale davvero epico!!!
Neni
Gorgoroth
Cala la notte sul nostro secondo giorno qui a Wacken e quando le tenebre ci avvolgono da un bel pezzo, puntuali alle due di notte salgono sul Black Stage i malefici Gorgoroth. Sinceramente parlando il sottoscritto conosce poco i Gorgoroth; ricordo che rimasi molto affascinato da un album quale 'Destroyer' e vederli on stage mi ha fatto molto piacere e non sono rimasto per nulla deluso dal loro show. I fedelissimi della band ricorderanno benissimo che dopo lo split tra Infernus, chitarrista fondatore, e Gaahl, attuale singer, c'era stata una battaglia legale per stabilire chi avesse la paternità del nome e per definire il destino della band; arrivando al dunque la battaglia è stata vinta da Gaalh e King, bassista della band, e quindi spetta loro l'onore di tenere alta la bandiera dei Gorgoroth ed essere qui stasera ad invocare Satana aiutati dai loro seguaci. A detta dei fedelissimi con i quali ho chiacchierato un po', lo show è lo stesso che avevano portato nel Febbraio 2004 a Cracovia in Polonia e che aveva portato non poche beghe legali alla band. La scenografia è quindi composta da teste mutilate di pecora impalate, due uomini e due donne completamente nudi crocifissi sul fondo dello stage e tanto sangue. La line up è composta da Gaahl e King, Teloch e Ice Dale alle chitarre ed il buon Nicholas Barker in veste di turnista alla batteria, che con la barba ed il immancabile make up sembrava arrivato direttamente dall'Inferno. Lo track list dello show mi dicono essere incentrata prevalentemente su 'Incipit Satan' più gli immancabili classici ma mi dispiace non essere più preciso. Gaahl ha uno sguardo glaciale e cattura l'attenzione su di sè ed a mio avviso lo show non ha deluso i presenti. Al termine dello show andiamo a rallegrarci con qualche birra e poi ci ritiriamo in attesa che arrivi l'ultimo giorno a Wacken.
Girli
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TERZO GIORNO:
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As I Lay Dying
La giornata di sabato per quanto mi riguarda è stata sicuramente la migliore … non fosse altro perché avrebbe visto l’esibizione di Carcass ed At The Gates..e non mi sembra poco!!! Come antipasto a queste due grandiose e perfette esibizioni di cui i miei fedeli compagni di viaggio vi parleranno tra poche righe, abbiamo gli As I Lay Dying, band metalcore piuttosto interessante almeno per il fatto di avere tra le prime utilizzato quello che poi sarebbe diventato il banale clichè che affianca parti tirate cantate in growl ai melodici ritornelli cantati in pulito. Anche per loro, come per gli Unearth, muro di suoni imponenti da spaccare le orecchie, ma al contrario dei loro colleghi, la band californiana risulta un pochino monotona a mio parere..sarà che il genere ormai ha un po’ rotto le palle, sarà che forse gli As I Lay Dying si sono un po’ “montati la testa” dal tanto successo ottenuto, sarà anche forse che i loro “amici” di Boston il giorno precedente avevano fatto un’esibizione da urlo degna di chi s’è fatto le ossa e continua a farsele tutti i giorni, sarà per tutto questo e forse anche per qualche altro motivo, ma devo dire che anche qui, come per i Sonata Arctica, ho ascoltato i primi pezzi con curiosità che poi è pian piano scemata lasciando spazio alla noia…
Neni
Carcass
Ed in questo ultimo giorno nella nostra amata Wacken il sottoscritto si ritrova per l'ennesima volta sotto il Black Stage in attesa di assistere ad un evento eccezzionale; la reunion dei Carcass. Non credevo avrei mai assistito a tale evento e da quando cominciarono a circolare le prime voci mi preparavo psicologicamente. Il momento fatidico è arrivato e io godo! Sullo stage appaiono Bill Steer, Michael Amott e Jeff Walker, accompagnati alla batteria da Daniel Erlandsson, compagno di Amott negli Arch Enemy, e ottantamila persone urlano di gioia. Una cosa che mi ha colpito e divertito è stato il vedere i differenti modi di vestire tra i quattro; Amott e Erlandsson capelli tinti, maglietta con pentacolo, anelli e un look tra virgolette moderno e curato; Walker con jeans sgualciti, una camicia molto scazzona e andatura trasandata; e Steer che sembra uscito dagli anni '70, con pantaloni a zampa, capelli biondi sciolti sulle spalle ed una stupenda Les Paul bianca. Look completamente differenti che sfociano in un comun denominatore, la musica; e di musica i Carcass ne hanno fatta parecchia, partendo da una Grindcore estremo e violento per arrivare ad un sound raffinato e tecnico ma che non va mai a perdere la sua vena estrema. Il pubblico è in visibilio e sulle note di 'Corporal Jigsore Quandary' si scatenano un pogo ed un body surfing da brivido. Pezzi quali la stupenda 'Heartwork' e 'Buried Dreams' vengono accompagnati da headbanging velocissimi ed il sudore scorre a fiumi tra i presenti. Lo show è incentrato su due perle quali sono 'Heartwork' e 'Necroticism Descanting The Insalobrious', ma non mancano nemmeno pezzi dal primo 'Reek Of Putrefaction'. Il momento più commovente dello show si ha quando Jeff Walker annunciata che dietro la batteria c'è una persona molto importante per quello che sono stati i Carcass, una persona che ha sofferto molto e che un'emorragia cerebrale ha mandato in coma e quasi ucciso ma che ha avuto la forza di continuare a vivere; da dietro le pelli appare Ken Owen e il pubblico esplode in un boato di applausi. Ken saluta e si siede alla batteria ed improvvisa un piccolo passaggio, accompagnato dal battito di mani del pubblico che tiene il tempo; finito il pezzo Ken si fa accompagnare in parte a Jeff e ringrazia tutti i presenti per la fedeltà verso i Carcass. Il sottoscritto e molti altri tra i presenti non riescono a trattenere le lacrime ed un altro applauso esplode più forte. Partono altri due pezzi durante i quali il pogo si fa ancora più violento e si arriva quindi alla fine dello show. I cinque appaiono tutti insieme sul palco e ringraziano ed il pubblico alza le corna in omaggio ad una leggenda musicale di nome Carcass. Momenti eccezzionali che la cittadina di Wacken rende ancora più stupendi.
Girli
At The Gates
Anche quest'anno gli amanti dello Swedish Deathmetal hanno avuto la loro parte in quato megafestival che non riesce a mandarti a casa con l'amaro in bocca. Assorbita la botta dei Carcass sul Blackmetal stage salgono gli At The Gates, la compagine che ha dato vita e lustro per oltre un decennio al sound di Goteborg. Avevo 16 anni circa, era il Rototom di Gaio di Spilimbergo e quel pazzo con i dredd rossi sino al culo mi ha letteralmente stregato, trasformando una data dei Napalm Death in qualcosa di straordinario. Finalmente! Alla facciaccia dei soliti italiani, che li hanno supercriticati perla, a loro detta scadente, prestazione a Bologna, i 5 macellai di anime spaccano su tutta la linea! Lo si legge nei loro occhi che l'happening è uno di quelli che non puoi cannare... Tompa dirige maestosamente il coro di singalone che si leva dal poderoso pubblico durante quasi tutte le canzoni. slaughter Of The Soul viene proposto quasi nella sua totalità... quello che il pubblico voleva ovviamente. Non sono manchate chicche dagli album precedenti per fotuna... l'emozionante "The Burning Darkness"... la geniale "The Red in the Sky is Ours" and so on...
Webmurder
Lordi
E fatidica arriva anche l'ultima notte qui al Wacken Open Air 2008. L'ultimo gruppo in scaletta sono i Lordi che, a causa dell'ora tarda, purtroppo sono in pochi ad omaggiare ma pursempre un cospicuo numero di presenze. I cinque mostri salgono sul True Metal Stage ed il pubblico esplode in un boato di applausi. Mr. Lordi è in piena forma e lo stesso vale per il suo seguito di creature che, nonostante gli strati di trucco e silicone, suonano magnificamente ed il loro Hard Rock Metal tiene attivi i presenti. Io personalmente sono rimasto colpito a sentire la voce di Awa, la tastierista, una bellissima voce nell'accompagnare ai cori il buon Mr. Lordi. La prima parte dello show si concentra sull'album 'The Arockalipse' del 2006 mentre la seconda parte si concentra sui classici. Allo scoccare di 'Hard Rock Halleluiah' e di 'Would You Love A Monsterman?' il pubblico va in visibilio e tutti cantiamo in coro, fieri di aver resistito fino a notte inoltrata per sostenere i cinque mostri finlandesi. Molto bello il duetto tra Mr.Lordi e Udo Dirkschneider per 'They Only Come Out At Night'. Fatidica arriva la fine dello show e Mr. Lordi, dopo aver presentato i suoi colleghi, ringrazia coloro che hanno resistito fino a tarda notte. Stanchi ci ritiriamo a bere le ultime birre e a riposare prima della partenza per l'Italia.
Girli
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