W:O:A
(Wacken Open Air) 02/04 - 08 - 2007 begin_of_the_skype_highlighting 02/04 - 08 - 2007 end_of_the_skype_highlighting
Metal Book Thruough The continent #6:
Ecco qui, anno nuovo wacken nuovo... preparazione, terrore per gli inconvenienti dell'ultim'ora, viaggio massacrante, arrivo emozionante e 3 giorni di metal, metal metal metal...anche quest'anno è finito, ora bisogna tirare le somme di un'altro W:O:A! Wacken è uno strano posto... una cittadina felice e molto tipicamente nordica, in cui la gente, quasi per "esorcizzare" il freddo invernale che congela ogni cosa, esprime un calore umano inconcepibile per noi italiani provenienti da calde ma poco accoglienti terre.... ed in questo strano villaggio, succedono cose altrettanto strane... non mi riferisco al festival in se, visto che ormai, giunti alla diciottesima edizione, di gente che è nata quand'è nato il festival ce n'è parecchia, mentre il resto della popolazione si è abituata ad amare quest'evento che sconvolge il loro paesetto dedito per lo più all'allevamento di vacche (ovviamente..eheh)...più che altro mi riferisco all'effetto che il festival ha sulle persone! Chi normalmente ama stare sempre accanto alla gente, che non ama girovagare da solo insomma, si ritroverà a girozolare solo soletto in mezzo a quasi 100.000 persone, apprezzando il fatto di sentirsi bene in questa situazione, mentre chi di solito apprezza la solitudine, cercherà in ogni modo di socializzare e di circondarsi di gente con cui fare festa...è uno strano posto..credo che Wacken scaturisca sensazioni e pensieri insoliti in ogni buon metallaro. E' inutile dire che il W:O:A è il festival metal più grande d'Europa e forse del mondo, è inutile spiegare che ne varrà sempre e comunque la pena, è inutile spiegare che ogni Wacken è uguale ma diverso al tempo stesso, è inutile dire che a Wacken vale la pena andare indipendentemente da chi si esibirà quell'anno, è inutile...sono pensieri questi che fluiranno naturalmente attravereso la vostra anima e il vostro corpo quando varcherete la soglia del festival...no anzi, tutto questo vi pervaderà non appena arriverete a quel cartello giallo con l'indicazione geografica "Wacken". Sentirete di esere arrivati, sentirete che quel piccolo paesino rurale abitato da brava gente del nord, sarà, almeno per 3 giorni all'anno, casa vostra. Ma queste sono le solite parole, i solito discorsi, lo dicono tutti ormai, hanno capito tutti ch'è così...anche quelli più stupidi, eheheh!!!!! Quindi.. finisco questa piccola premessa con una considerazione del tutto personale... i metallari sono fortunati, più fortunati degli altri direi... ci lamentiamo tutto l'anno perchè ci sono pochi concerti, perchè son tutti a Milano o comunque lontani da casa, ci lamentiamo perchè la vita è difficile per chi ascolta musica estrema... e non ci rendiamo conto che in realtà non è così.. non è così perchè noi almeno per tre giorni all'anno abbiamo sempre un mondo, una CASA in cui rifugiarci, in cui sentirci in pace, in cui non dobbiamo lottare x spaccarci le orecchie "con quella roba inascoltabile". E a Wacken tutti noi siamo padroni. Benvenuti a casa nostra. Benvenuti a casa MIA.
Quest'anno devo dire che l'introduzione dovrà essere un po' più lunga del solito...e ora vi spiego perchè.. Vale la pena ancora una volta e stavolta più del solito, elogiare l'organizzazione di questo festival... perchè, sì daccordo, muovono così tanti soldi che "the show must go on" ma...beh diciamocelo, se nonostante tutto, per qualche strano motivo Wacken fosse in Italia, di certo quest'anno il festival non avrebbe avuto luogo... Infatti, da quel che dice l'organizzazione stessa, il 2007 è stato climaticamente la peggiore delle annate.. ma non perchè abbia piovuto durante il festival, o perchè abbia fatto eccessivamente freddo..anzi per quello era quasi perfetto, caldo di giorno, freddino di sera ma comunque decisamente sopportabile ed ha piovuto solo per mezz'ora in tre giorni quindi...no..il problema era il pre-festival! Sì perchè quest'estate nel Nord Europa non è stata molto "estiva"..freddo, pioggia..giusto nel mese antecedente il Wacken Open Air!! Il risultato quindi, avrebbe potuto essere 80.000 persone che si prodigano in una bella lotta greco-romana collettiva (nel fango), o in alternativa (cosa inconcepibile in germania se non si vuole creare una "rivolta popolare") la cancellazione dell'evento. E invece no...gli imponenti mezzi del W:O:A uniti alla sapiente organizzazione e all'ingegnosità della "razza tedesca" hanno fatto sì che il festival si svolgesse senza grossi inconvenienti...se volete sul sito ufficiale trovate tutto.. quanti quintali di fieno e di corteccia sono stati sparpagliati nell'area concerti, quanti metri quadri di telo di nailon sono stati stesi davanti ai due palchi principali per rendere agibile il pit a tutti gli headbangers, e.... tatatataaaaa... per quanto tempo hanno volato a 60 cm dal suolo due elicotteri per asciugare l'acqua dal terreno inzuppato da ben 3 settimane di pioggia torrenziale e fungere così da giganteschi fon!!! Anche questo è Wacken siore e siori!!! D'altra parte t'avvisano subito, (e sembra quasi una minaccia) "Rain or Shine", ovvero "non importa come e quanto ci costerà, ma il nostro festival si farà comunque"!
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PRIMO GIORNO:
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Hatesphere I 5 danesi aprono le danze sul Party stage con uno show strepitoso. Pronti via ed i nostri partono in piena, sfoderando canzoni tratte soprattutto dagli ultimi 2 album, Bredhal è il solito animale da palco e riesce a far impazzire subito la folla, mentre i riff di chitarra si sovrappongono in maniera furiosa e devastante, l’innesto dei due nuovi arrivi al basso e alla batteria non fanno rimpiangere di molto i partenti in quanto potenza e tiro. Grande Show.
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SECONDO GIORNO:
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Amorphis Attendevo con ansia di vedere la band finlandese dal vivo non avendone mai avuto l’occasione prima d’ora. Beh devo dire che tanta attesa è stata ripagata da uno dei migliori concerti che io abbia visto a Wacken e forse anche uno dei più intensi in assoluto. L’esibizione del combo nordico spazia dai brani storici di album come Tales From The Thousand Lakes alle produzioni più recenti come Eclipse e Silent Waters.
I temi sono quelli di sempre legati alla tradizione popolare del Kalevala che influenza i nostri sia a livello lirico che musicale e le parti folleggianti sono sempre ben presenti ma equilibrate nel contesto musicale. Sul palco il nuovo cantante Tomi Joutsen dimostra tutta la sua bravura, cantando in modo impeccabile sia le parti pulite che quelle in growl. Il resto della band è precisa e coesa e a volte chiudendo gli occhi sembra proprio di ascoltare uno dei dischi della band. Bellissime le Smoke, My Kantele e la conclusiva Black winter Day vero e proprio classico ormai. Che dire: promossi a pieni voti, non perdeteveli per nessuna ragione al mondo!
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Napalm Death A giornata ormai inoltrata... e pancia piena, per il solito abbuffarsi delle 11.00 in previsione del lungo pomeriggio, ci catapultiamo verso il BlackMetalStage... "cazzo ci sono i Napalm!" Anche se ormai li ho visti dozzine di volte riescono sempre a rendere unici i loro show! E' sempre da paura stare sotto di loro a dimenrsi.... in continuo divenire (ormai siamo rimasti senza membri dalla formazione originale) la band Inglese propone sempre qualcosa di nuovo! Sono vent'anni che ci trapanano i timpani, ma riescono sempre a farlo stupendoci!!!
Barney sul palco sembra indemoniato, più del solito credetemi... Shane è sempre il solito mostro, in tutti i sensi... Danny si "danna" l'anima per dare corpo ad un sound deficitario all'inizio e poi Mitch semplicemente gigantesco! Dalle facce di molta gente si capiva che non erano molto avezzi al sound del quintetto inglese... ma al contempo si capiva al volo che lo scetticismo si trasformava in approvazione per le loro dinamiche e per il loro sound frullante. Ovviamente il passaggio successivo è un pit gigantesco di teste capellute che si sbocciano... la massa è in mano a Barney. Per "fortuna" nella bolgia spunta la presentazione di "Nazi Punks Fuck Off"... hi hi hi... con la tipica calma che contraddistingue gli inglesi... i decani del Grind ci fanno avviare verso fine concerto.
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Enslaved Gli Enslaved , li vidi per la prima volta a Bassano del Grappa nel 2005 , grande serata , ero rimasto estasiato da questa band che adoro musicalmente (quelli vecchi , quelli nuovi un pò meno...) e li volevo assolutamente rivedere. Ed ecco l’occasione , nel pomeriggio al Party Stage del W:O:A !!! Entrano sul palco davanti a una flotta di metalheads che scalpitano ! E i nostri norvegesi fanno subito capire chi sono , regalando al pubblico un oretta di ottima musica estrema , presentando pezzi dal loro ultimo album “Ruun” , passando per “Isa” . . . Gli Enslaved sanno il fatto loro , ottimi i suoni , molto compatti , e Grutle sa essere un ottimo frontman !! Un bellissimo concerto , che va a finire con la canzone “Slaget I Skogen Bortenfor” , superbo!!! Gli Enslaved per la seconda volta non mi hanno deluso , una grande band che merita , una grande carica live ! Lasciamo perdere poi le condizioni del buon Grutle la sera nel backstage eheheh ... HORNS UP
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Kampfar Ormai è notte e la stanchezza sale ma c’è ancora tempo per vedere i norvegesi kampfar, dediti ad un black metal grezzo e di stampo pagano. Lo show è molto atteso dal pubblico ed i Kampfar non deludono le aspettative offrendo un concerto grondante di sudore e odio dando molto spazio ai pezzi dell’ultimo strepitoso Kvass.
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Dimmu Borgir E arriva il momento del ‘Maniero Oscuro’. Tutti quanti ci spostiamo verso il Black Stage per osannare i sei norvegesi mentre celebrano il loro rito oscuro. Sfortunatamente manca il supporto di Hellhammer alla batteria ma ci pensa Tony Laureano dei Malevolent Cration a tenere accesa la sezione ritmica e possiamo dire che fa veramente un buon lavoro. Sulle note dell’intro di “The Serpentine Offering” lo show inizia e le corna si elevano per dare il benvenuto ai Dimmu. L’attenzione dell’odience si concentra sul carismatico Shagrath e sulla sua maligna voce che squarcia i presenti con i suoi screamings e growls, inframezzati dalle splendide clean vocals del biondissimo ed altissimo ( manca purissimo e potrei ricordarvi qualcuno)Vortex, impegnato a sostenere con il suo basso le ritmiche del buon Tony.
Lo show offre pezzi quali ‘The Chosen Legacy’ e ‘The Serpentine Offering’, dalla loro ultima release ‘In Sorte Diaboli’, per arrivare ai pezzi storici quali ‘Kings Of The Carnival Creation’ e la sempre presente ‘Mourning Palace’, tratta dallo stupendo ‘Enthrone Darkness Triumphant’. Lo show scorre veloce e il risultato è convincente sia a livello tecnico che scenico, peccato non aver visto all’opera Hellhammer ma sicuramente ci saranno altre occasioni.
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Die Apokalyptischen Reiter I simpatici tedeschi sanno come far divertire i numerosi fan accorsi sotto al Black stage e giocando in casa non si risparmiano in quanto scenografie. Le canzoni sono eseguite con una tecnica impeccabile ed il carisma del loro cantante si rivela la vera arma vincente di questa band.
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TERZO GIORNO:
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Sacred Reich Era molto atteso il ritorno sulle scene di questo gruppo americano che pratica un potente ed ignorante thrash metal contaminato da heavy. E’ bello vedere che nonostante gli anni ed chili di troppo la band non abbia perso la sintonia e la voglia di spaccare sul palco! L’esecuzione dei pezzi e impeccabile e le strutture sono molto granitiche e precise! Bentornati!
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Heaven Shall Burn Ed eccomi qui.. è sabato, i primi due giorni sono volati via tra ubriachezza molesta e recupero di postumi da viaggio (oltre che da sbornia...). E così è già sabato! Nessuno vuole accompagnarmi e quindi m'incammino verso il lontano e fangosissimo Party Stage. In realtà sono contenta di andarmene la da sola perchè io faccio parte di quella schiera di persone che quando è a Wacken preferisce starsene da sola al contrario del resto dell'anno!!! Almeno per quando riguarda i concerti..non so è come se stando da solo tu riuscissi a percepire cose di uno show che stando con qualcuno non riesci a vedere.. non lo so forse sei meno distratto meno condizionato dai pensieri degli altri... Comunque sia..vado..arrivo che gli Heaven Shall Burn sono già sul palco...il pubblico è parecchio ed è molto carico.. d'altra parte gli HSB sono tedeschi e si sa, giocare in casa in genere è piuttosto vantaggioso....quindi.... sti maledetti parlano solo in crucco e io non capisco un cazzo!!!ahahah!! Ma va bene lo stesso...eseguono bene i loro pezzi, anche se io sono in un punto un po' sfigato e dalla mia posizione l'audio non è perfetto, comunque devo dire che fanno un bello spettacolo... è inutile le band con chiara attitudine hardcore ne sanno....se la godono quando c'è tanta gente e si vede!! Suonano come di rito pezzi nuovi e vecchi.. ma alla gente non sembra in realtà importare molto cosa stiano suonando, quanto come lo stiano facendo! Hanno spaccato. Parecchio anche!
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Stratovarius Hunting High And Low, Speed Of Light e Forever Free… non male come partenza per i finlandesi stratovarius, che riescono subito a far cantare la gente sotto al True Metal stage. Bel concerto che si sviluppa con una scaletta variegata e con brani estratti da molti album, ma i momenti più intensi arrivano con le solite ed intramontabili Paradise e Black Diamond attesissimi dalla folla!
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Dimension Zero Quasi febbricitanti ci dirigiamo verso il Party Stage... dove tra poco più di 20' si esibiranno coloro che hanno creato tutto questo,i Dimension Zero! Forse non tutti sanno che The Murder Inn.it prende il suo nome proprio da The Murder Inn... la loro HIT! La zona davanti al palco è ancora libera e quindi ci piazziamo verso la quarta quinta fila... a breve la modesta area dedicata al party stage viene riempita dalla folla che non vuole lasciarsi sfuggire questa rarissima occasione. Mesti salgono sul palco... le prime 5 parole che Jocke pronuncia mi prendono quasi alla sprovvista...non me ne rendo neanche conto... "This IS Your Darkest Hour".... e via! Il sound non è proprio il massimo, ma la mazzata nei denti arriva comunque. Non male iniziare uno show così vero!?
Scrollandosi un po' di ruggine di dosso dan coraggio anche al fonico che in un'intuizione geniale riesce a valorizzare le chitarre alzando un po' le frequenze intermedie... il suono prende corpo e la mazzata nei denti ora è uno stiletto nel petto! Si prosegue con brani come “Silent Night Fever”, “This is Hell”, “Through the Virgin Sky”, “He Who Shall Not Bleed”(dal''omonimo nuovo album)ed anche “Inmaculate”. La panoramica è stata buona e anche l'anticipazione del nuovo disco in versione live ha dato buoni riscontri anche se a mio avviso la sessione ritmica era un po' imprecisa... la foga! Mi sono divertito un casino... il palco veniva sostenuto praticamente da Jocke e Jesper... (la ditta J&J sostegni per palcoscenici) e ci riuscivano alla grande! Jesper sembra aver ritrovata un po' la vena con la pausa dagli In Flames, non tutto è perduto; Jocke invece a fine serata, con la sua crestina trendi?, la sera nel backstage tenta di abbozzare un risentimento per l'omonimia di The Murder Inn.it e la loro canzone... hi hi, ma si mette a ridere dopo 2 secondi! J&J alla fine augurano a tutti un ottimo hell for traytors a tutti!
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Destruction In Germania la band di Shmier e soci è una vera istituzione, nel resto del mondo poco ci manca, paladini del thrash più oltranzista sono una band che dal vivo vale la pena di essere vista e anche per lo show di Wacken di quest’anno il discorso non cambia! Anzi sarà uno spettacolo speciale dal quale la band teutonica ricaverà un doppio DVD. Si parte subito alla grande con alcuni dei brani di più recente produzione e sul palco iniziano ad apparire i primi ospiti, Peavey dei Rage, il cantante dei Communic e Tom Angelripper danno manforte allo scatenato frontman in alcuni pezzi ma la sorpresa più grande è quella di vedere arrivare sul palco il mitico Tom Witchunter primo batterista della band qui in veste di cantante.
Lo show scorre liscio come l’olio tra fuochi d’artificio e thrash vecchia maniera sparato a mille ma presto ci si accorge che c’è qualcosa in più, il muro di suono è diventato incredibile e……………..sorpresa dietro alla scenografia che viene calata appaiono altri due drumkit e insieme a Markus troviamo anche gli ultimi due drummer della band a suonare alcuni vecchi classici. Appare anche il mitico Madbutcher accompagnato da due prosperose ragazze che si fanno sotto mettere con piacere sventolando le loro forme all’aria. Lo show volge al termine ma rimarrà impresso nelle nostre menti per molto molto tempo!
Grazie Destruction è sempre un piacere assistere alle vostre performance!
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Type O Negative Il True Metal Stage viene addobbato a dovere con i classici drappi verdi riportanti il logo della band di Pete Steele, a ben vedere tutto ciò che sta sul palco ed ha a che fare con la band è verde, un verde particolare che molto ha di sintetico e di “ospedaliero”. La band irrompe sul palco ed attacca subito con Dead Again opening track dell’ultimo album. Pete è vestito come un prete ma con la tuba in testa e gli occhiali da sole scuri a coprirgli il volte ed ha in mano una bella bottiglia di Jagermaeister che il buon gigante di New York pensa anche di utilizzare per suonare il suo basso, di cantare però non se ne parla neanche. Biascica nel microfono quasi a caso lasciando l’incombenza a Kenny Hickey il quale si deve sobbarcare anche il compito di cantare oltre che di suonare la sua chitarra (per altro davvero bella).
Jhonny Kelly si rivela un ottimo drummer e non si risparmia affatto donando un ottimo groove alle parte cadenzate della band. Tutto questo non basta però, manca qualcosa e dopo due pezzi mi accorgo che in mezzo a quanto descritto e al boato generato dei 4 manca proprio la musica e le melodie che hanno reso la band famosa e unica nel panorama metal mondiale. Decido di andarmene a metà tra lo schifato e il deluso, uno dei concerti che aspettavo di più si è chiuso dopo nemmeno 2 canzoni per manifesta incapacità dei suoi interpreti. Peccato.
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Vision Bleak Ed eccomi varcare la soglia del piccolo W.E.T. Stage… Davvero troppo piccolo… è quello che ho pensato quando mi sono avvicinata per vedere lo show dei teutonici Vision Bleak… davvero troppo piccolo.. sarà che sono arrivata molto tardi, reduce dallo spettacolo degli attesissimi Dimension Zero, e sarà che la band giocava in casa, ma devo dire che il tendone era davvero insufficiente per accogliere degnamente il nutrito pubblico! Quindi…beh come spesso succede nei festival, ho avuto una visione piuttosto scadente e precaria del concerto… certo devo ammettere che la horror/metal band tedesca ci sa fare, sia tecnicamente che a livello di “resa scenica”, ma purtroppo non posso aggiungere molto altro, visto che un po’ a causa del mio ritardo, un po’ a causa della folla, sono riuscita a carpire ben poco dello show!!!
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Immortal Ed ecco salire sul palco i grandiosi Immortal. Accompaganato al basso da Apollyon degli Aura Noir e alla batteria da Horgh; il carismatico Abbath, lasciati per un po’ a riposo i suoi I, ci conduce nel suo mondo fatto di gelo e ghiaccai eterni, riproponendo una serie di pezzi che ripercorrono la storia del combo norvegese. Pezzi come ‘Wrath From Above’, ‘Battles In The North’ e la glaciale ‘At The Heart Of Winter’ lasciano di stucco il sottoscritto e gli fanno rimpiangere di non aver mai assistito prima ad un concerto degli Immortal.
Abbath cattura l’attenzione su di sé ed è anche un musicista preparato (alla faccia di coloro che dicono che il Black metal è rumore), le sue mani viaggiano sulla chitarra con scioltezza ed i suoi screaming lacerano gli animi. Altra serie di pezzi tra cui cito ‘Unholy Forces Of Evil’, ‘Blashyrkh’ e la devastante ‘Sons Of Northern Darkness’ creano l’apoteosi sotto lo stage, tra pogo infernale, headbanging e horns up. Poco prima della conclusione Abbath saluta il pubblico regalando l’immancabile numero da mangiafuoco, sputando fiamme verso il cielo accompagnato dalle urla del pubblico ad ogni vampata. Lo show si conclude e possiamo affermare, dopo averlo visto in azione, che Abbath è un personaggio che non smetterà mai di far parlare di sé nella storia del Metal Estremo.
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In Flames Gli svedesi danno vita ad uno dei concerti più attesi dell’intero Wacken e non deludono le aspettative. La scaletta è davvero bella con brani quale Take This Life preso dall’ultimo Come Clarity e altri come System, Trigger, Pinball Map, Only For The Week, Behind Space, My Sweet Shadow e la vera chicca che si chiama Graveland estratta dal miticoThe Jester Race! Mentre fuochi d’artificio illuminano costantemente il palco Anders Frìden e soci non si risparmiano a scuotere teste e produrre groove a tutto spiano congedandosi dal Wacken con un’ emozionante The Quiete Place.
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Cannibal Corpse Eccoci davanti allo splatter fatto in musica , al sangue marcio , all’odore di carne putrida . . . stiamo aspettando i Cannibal Corpse , insieme ad altre 60.000 persone , e il desiderio di vederli si è ingigantito quando mi avevano avvisato finalmente che la censura in germania per loro era scaduta e avrebbero proposto le loro vecchie glorie !! Sbavavo all’idea ! Ed ecco che salgono sul palco , sò che non deluderanno i loro fans , ed infatti è così , i Cannibal sono in grande forma e si vede , precisi , carnali , viscerali , uno spettacolo che già dalle prime note si annuncia devastante. Vanno a pescare dai loro ultimi album fino ad andare sempre più indietro , ottima la voce di George “Corpsegrinder” Fisher , davvero inumana , e sempre classico nel presentare le canzoni ... e si lascia andare anche ad un avvertimento al gentile pubblico presente “se non muovete le vostre teste e non pogate , verrò io giù dal palco e vi strangolerò uno ad uno” , un mito !!
Brutale prestazione delle due chitarre , precise e chirurgicamente distruttive. Al basso il buon Webster non risparmia nessuno con il suo basso velenoso , sostenuto dai tempi martellanti del batterista Paul Mazurkiewicz. I Cannibal sono una macchina da guerra con gli ingranaggi ben oliati ! Il massacro quando finalmente sfoderano i loro cavalli di battaglia , “Born in a casket” dal loro primo album “Eaten Back To Life” , “Make Them Suffer” , la mitica “Devoured by vermin” , “Fucked with a knife” dedicata come sempre alle donne presenti , “Disposal of the body” . . . ma ecco , ci siamo , la canzone per eccellenza dei Cannibal , la canzone che aspettavo “HAMMER SMASHED FACE” , ed è stato proprio questo l’effetto , un martello che ti distrugge la faccia , violenta , massacrante , una goduria !! grandi Cannibal , la vecchia scuola insegna sempre !!!
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