My Dying Bride – Evinta (Peaceville Records, 2011)
È davvero tanto tempo, che con trepidante attesa aspettavamo questo lungo travaglio, per cui i maestri My Dying Bride ci hanno fatto penare davvero a lungo. Ascoltando questo lavoro, discutendone, e forse ponendoci anche delle domande lecite; siamo giunti alla conclusione, che non è possibile girarci intorno: dobbiamo essere diretti, schietti. “Evinta” è un disco spiazzante. Entrambi non sapevamo di cosa si trattasse e così ci siamo approcciati sin dalla prima traccia, basandoci sul classico sound dei MDB. E forse è stato più o meno dopo la seconda o terza canzone, che è sorta questa domanda, un po’ sottovoce, un po’ timorosa: “ma quando arriva il metal ?”. Cari lettori, volete la risposta? No, il metal non c’è. O almeno non ci sono i riff mortuari, la batteria, il basso… Al secondo giro di ascolti già si inizia a metabolizzare e cogliere le sfumature, la commistione tra pianoforte,violini e suoni ambient (unici veri padroni di casa) crea un climax quasi onirico, grazie anche al giusto dosaggio delle voci, maschile e femminile operistica, mai invadenti, costruite per essere solo delle pennellate di colore in quella grande tela che è “Evinta”. La band ha reso un disco, minimale, ripulito dalla zavorra metallica che ha avvolto tutti i loro lavori, stavolta hanno prodotto un album che suona intimo ed intimista, vestito di un’eleganza inusuale, palesemente elitaria. I MDB provano a stupire e sicuramente ci riescono uscendo dai loro canoni, il songwriting non è disprezzabile se inserito nel contesto del genere che verrà apprezzato da chi è avvezzo a certe sonorità e dai più open minded, al contempo il consiglio vivo, è volto a chi, già faticava ad amare le sonorità classiche della band inglese , a passare oltre. In definitiva “Evinta”, della sua particolarità fa un vanto, ed una seria prova di coraggio (ammettiamolo candidamente, i MDB ci stanno mettendo la faccia su un disco che è per pochi eletti), difettata tuttavia da un minutaggio che svilisce l’ascoltatore meno esperto, e che in generale mal si sposa con le sonorità scelte.
Voto: 7.5
Website: http://www.mydyingbride.org/
Line-up:
Andrew Craighan - chitarre Aaron Stainthorpe - voce Hamish Hamilton Glencross - chitarre Lena Abé - basso Dan "Storm" Mullins – batteria Shaun Macgowan - tastiere, violin
Tracklist:
Disc 1 1. In Your Dark Pavilion 2. You Are Not the One Who Loves Me 3. Of Lilies Bent with Tears 4. The Distance, Busy with Shadows 5. Of Sorry Eyes in March
Disc 2 1. Vanité Triomphante 2. That Dress and Summer Skin 3. And Then You Go 4. A Hand of Awful Rewards
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