SIX FEET UNDER - GRAVEYARD CLASSICS II (Metal Blade - 2004)
Avete presente l'onnipresente e inquietante karaoke? Bene. Al suddetto karaoke c'è sempre quello che non sa cantare (ovvio, se no dov'è il bello? Se arriva quello intonato si va tutti a casa e il gioco finisce) e si mette a berciare le più oscene immonde partiture vocali del secolo su basi stra-conosciute in ogni angolo del globo terracqueo. Nel caso di specie, invece, il gruppo in questione fa un tribute album ad una delle più osannate compagini hard-rock dagli anni 70 in avanti (gli AC/DC... so che stavate per dire gli ABBA, ma su...il vostro amore per l'IKEA e soci non vi devono accecare così...) e, mantenendo una base sonora riconoscibile e perfettamente suonata, seppur con un impianto maggiormente metal, lasciano l'onore delle vocals ad uno dei growler più conosciuti degli ultimi decenni: Chris Barnes (ex Cannibal Corpse e, da 13 anni a questa parte, leader maximo dei rigorosamente-sempre-identici-a-se-stessi Six Feet Under). Risultato? Prendete Back In Black degli AC/DC e mettetegli sopra una sorta di incrocio fra un trattore pesantemente ingolfato, un bisonte alla carica con il catarro e lo scarico delle Harley e avete il risultato sonoro desiderato. A leggere fin'ora sembrerebbe una stroncatura... e invece no, miei cari! Nonostante tutta la critica illuminata delle maggiori riviste e i puristi delle sonorità, questo disco è un omaggio e un vero proprio momento divertente. Non stiamo parlando di capolavoro, ma neanche di una schifezza. Graveyard Classics II è quello che, segretamente, cantate sotto la doccia quando nessuno vi sente o in macchina mentre state andando al bar. L'impressione, nonostante la prova cavernosa e arcigna del succitato Chris Barnes, è quella di un Cd che avreste potuto incidere anche voi mettendoci un pò d'impegno... la qual cosa, a parere del recensore qui presente, non è assolutamente da scartare; in mezzo a produzioni iper-tirate, inumane, sintetiche e qualsiasi cosa sia lontana dallo scaldarvi l'anima o farvi emergere un sorriso, questo dischello dei Six Feet Under è quello che fa per voi: divertente, lercio, volgare, unto, improbabile ma assolutamente una pillola di buon umore all'interno della vita da depressed-black-true-norvegian-mysanthropic-metaller.
E chissenefrega se il disco originale suona meglio ed è immortale. Qualche volta ci sta un pò di sana ironia, omaggio e fancazzismo (... basta che non diventi abitudine...).
VOTO: 6+/10
Sito: www.sfu420.com
Line up:
Chris Barnes - vocals Steve Swanson - guitars Terry Butler - bass Greg Gall - drums
Track List: 1. Hells Bells 2. Shoot to Thrill 3. What do you do for money honey 4. Givin' the dog a bone 5. Let me put my love into you 6. Back in black 7. You shook me all night long 8. Have a drink on me 9. Shake a leg 10. Rock and Roll ain't noise pollution
|