Recensione Alessandro Bevivino - I Corti Di Verbo Nero |
Scritto da Girli |
Lunedì 10 Ottobre 2011 14:11 |
Alessandro Bevivino - I Corti Di Verbo Nero – Original Sound Track (Autoprodotto 2010)
Quando escono progetti di questo tipo e mi appresto a recensirli, ho sempre paura di sminuire il prodotto. Tra le mani infatti mi trovo il nuovo progetto di Alessandro Bevivino, già citato nelle nostre pagine per i suoi New Branch. Dopo averlo inserito nello stereo mi trovo come al solito catturato dalla potenza e versatilità della sua voce in questo ultimo I Corti Di Verbo Nero – Original Sound Track. Prima di iniziare l’analisi vorrei però soffermarmi sull’artwork di copertina. Essendo l’album costruito come una colonna sonora di un ipotetico Spaghetti Western, Alessandro ha voluto giocare ironizzando sulle classiche produzioni hollywoodiane di colonne sonore da film (invito tutti a cercare la Cinefobia Studio o l’Arca Nera Records) e se vi sembrerà di trovare qualche forma o parola inglese non propriamente corretta, si tratta semplicemente di un’altra sottile ironica burlonata del nostro artista per verificare quanti hanno l’occhio critico. Andiamo quindi a parlare del lavoro musicale; si parte con ‘Flood Of Tears (Il Fiume)’ e già il buon Ale ci fa vedere come vuole muoversi. Giocare sulla sua versatilità vocale andando dal cantato cupo e profondo all’urlato, il tutto accompagnato dai suoi riff acustici dal sapore Country e Southern. Molto bello l’utilizzo di diverse vocal tracks sul ritornello. Senza nessuna pausa si passa a ‘Kill Me (Tentato Suicidio)’, quasi un’oscura filastrocca in cui la malefica voce del nostro artista ci fa da guida in un’atmosfera da incubo, dove gli acustici accordi , nella loro semplicità diventano delle malefiche melodie da deserto per raggiungere un’oscura locanda. Questa è la location per ‘Baradeida (Il Coca Party), song che inizia con un tipico riff countrystyle bluseggiante e rallentato arricchito dalla calda e profonda voce di Alessandro. Si cambia quindi la sonorità e si parte con un riff cadenzato e ossessivo che dopo pochi passaggi si interrompe di colpo, quasi un blackout cerebrale, per poi ripartire nella sua cupa cadenza, arrichito dalle malefiche voci del nostro artista. Andiamo quindi a ‘Koko B. Ware’, un piccolo omaggio in stile Country al mondo del Wrestling, in cui viene anche fatta una personale imitazione di Undertaker. Si va quindi a ‘Desert Race’, dal sapore quasi psichedelico e che sembra regalare un viaggio sotto effetto di peyote e che si conclude con una sorta di litania shamanica. Mancano solo due tracks alla fine ma la successiva ‘First November Butterly (Moth), in cui la falena, farfalla della morte e ala del diavolo viene cupamente musicata e raccontata, ci porta in un mondo desolante che si ricollega alla conclusiva ‘Verbo Nero (L’Esperto)’, ripetitiva e cupa song in italiano che chiude questa succulenta opera. Probabilmente non a tutti piacerà ma sicuramente chi è aperto musicalmente resterà sorpreso da questa ennesima fatica. Voto: 8/10 Line-up: Alessandro Bevivino – Voci, Chitarre e Basso Tracklist:
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Ultimo aggiornamento Martedì 23 Ottobre 2012 19:47 |