Cradle of Filth – Evermore Darkly (2011, Peaceville Records)
È ormai un po’ di tempo che concedo umilmente le mie orecchie come tramite tra voi lettori e l’(in)ascoltabile che arriva a bussare alle nostre porte. Chi mi legge avrà avuto modo di capire forse anche qualcosa di me, primo fra tutto i miei gusti musicali e le mie band preferite. Non ho mai fatto mistero di essere una fan dei Cradle, seppur, una fan consapevole. Consapevole che il passato è ahimè passato, il presente ha avuto degli alti e bassi, fino a decollare lo scorso anno su “Darkly Darkly Venus Aversa”, che non era certo il top della loro carriera, ma li aiutava a riprendere aria dopo anni di apnea. Prima di addentrarmi nell’analisi di questo nuovo lavoro, premetto che esistono due versioni dell’EP, la prima (quella inviatami e di conseguenza l’oggetto delle mie riflessioni) si compone di 8 tracce; l’altra, in edizione limitata, aggiunge un altro disco, nel cui vi sono altri brani, ed un documentario. E così giusto per contribuire ad un altro momento di lordatura collettiva (comincio a pensare che Dani e soci siano dei veri masochisti al di là del costume che indossano on-stage), ecco arrivare l’EP “Evermore Darkly”, troppo misero di contenuti per essere un seguito, troppo banale per meritarsi pienamente l’appellativo di “contenitore di contenuti speciali”. E già perché i suddetti sono composti dalle uniche due tracce inedite (“Transmission From Hell”, inutile monologo che dovrebbe spiegare il sound dei COF e “Thank You Lucky Scars”, probabile out-take di “Darkly”) e il resto da un’accozzaglia di brani presi qua e là e soprattutto da quella moda triviale e inutile di remixare questo e quello. Alzi la mano chi aveva bisogno di ridurre “Forgive Me Father (I Have Sinned)” – che già da sola aveva quell’accento così commerciale da poter essere solo il singolo dell’album – ad un’ulteriore livello di putridizia, prima nella versione demo (che chiameremo la trilogia del “raccogliete le tonsille di Mr Dani Filth), imbarazzante testimonianza dell’egregio lavoro di ripulitura vocale e non solo che avviene nella fase finale; e nella versione “I’m In Trance” vero e proprio momento brano da discoteca (non gotica, non certo EBM) lontano da ciò che il metal è, oltre ogni barriera, o paraocchi. A completare il ciclo di decadenza vocale ci pensa la versione demo pietosa di “The Persecution Song” e quella non brillante ma passabile di “The Spawn of Love and War”. Infine che senso ha mettere l’ennesima versione di “Summer Dying Fast” sei album/EP dopo (per carità affascinante in questa veste strumentale, però…)? O forse la domanda più pertinente è, che cosa ha di tanto diverso la “extended lenght” di “Lilith Immaculate”? Possibile che tutto ciò che questi inglesi avessero dalla loro ultima visita in studio fosse questo? Alla fine di questo disco mi mancano le parole per descrivere questo insulto, e così “thank God for the suffering” (citazione necessaria, anche per sdrammatizzare) è lo stesso Dani che mi viene incontro, e mi suggerisce le parole da usare; e guarda caso sono quelle che compongo il titolo del documentario : “Non puoi lucidare uno stronzo, ma puoi rotolarlo nei brillantini”; ovvero come prendere un lavoro di merda, e coprirlo di scintillante lustro con una forte promozione, una copertina accattivante (probabilmente l’unica cosa per cui valeva realmente la pena di spendere soldi) e il vuoto cosmico sotto. Sia ben inteso: non voglio fare una promozione negativa o una campagna di boicottaggio verso i COF. Credo nella libertà di pensiero e in questo caso di acquisto, credo che ognuno sia libero di scegliere spontaneamente se comprare questo o quel disco. Ma credo anche che sia un dovere di chi si occupa di recensioni, di dare il proprio onesto parere (posso dire sofferente in qualità di fan?) rispetto ad un determinato prodotto. In definitiva boccio i COF senza mezzi termini, un lavoro inutile da una band che comincia seriamente a perdere i consensi anche dei fan più affezionati.
Voto: 3
Website: http://theorderofthedragon.com/
Line-up:
Dani Filth - voce Paul Allender - chitarre Dave Pybus - basso James McIlroy - chitarre Marthus - batteria Caroline Campbell - tastiere, voce
Tracklist:
1. Transmission from Hell 2. Thank Your Lucky Scars 3. Forgive Me Father (I Have Sinned) - Elder version 4. Lilith Immaculate (Extended Length) 5. The Persecution Song - Elder version 6. Forgive Me Father (I'm in a Trance) 7. The Spawn of Love And War - Elder version 8. Summer Dying Fast ("Midnight in The Labyrinth" breadcrumb trail)
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