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Recensione Crown of Autumn – Splendours From the Dark
Scritto da BloodyMarha   
Martedì 11 Ottobre 2011 13:49

Crown of Autumn – Splendours From the Dark (2011, My Kingdom Music)

“I Crown of Autumn risorgono nuovamente dopo più  di una decade di sonno incantato”; così recita il promotional kit per il nuovo disco dei milanesi. Infatti dopo tredici anni, tredici, di coma artistico, la band dopo un cambio di line up, e un sostanzioso cambio di rotta rispetto all’orientamento musicale, riesce finalmente a dare un seguito al mitologico “The Treasures Arcane” (peraltro ristampato con l’aggiunta dei brani contenuti nel demo di debutto “Ruins”).
Ovviamente se negli anni ’90 contribuisci a creare un’aura di mistica ammirazione per il tuo lavoro e diventi un degli eroi della battaglia underground italiana, inevitabilmente ti circondi di gente che ha tante aspettative. E se nel frattempo decidi di stare molto lontano dalle scene, devi essere certo che il tuo ritorno sia con i fiocchi.
Accennavo prima al cambio stilistico dei nuovi Crown; un sound  a cui si aggiunge una produzione degna di nota, essenzialmente giocato su riff che strizzano l’occhio al death melodico, ma restano connessi a melodie (e strumenti) epicheggianti.
Esempio calzante di questo mix “Aegis” (la quale ha il vantaggio di estendersi oltre i territori musicali succitati), una sana alternanza di moderno ed antico, contornato dalle voci di Gianluigi ed Emanuele, affiancate alla guest Milena Saracino.
Tuttavia mi sentirei in colpa a non citare l’opener “Templeisen”, una meravigliosa intro di cori gregoriani che si spalanca porte per abbracciare tutto ciò che il rinnovato combo italiano ha da offrirci.
Potrei stare qui a fare un track by track, ma dovrei riciclare troppi aggettivi positivi e così finirei per annoiare gli stessi Crown! Ciò che posso invece dire, per descrivere con un’immagine buffa ma interessante, è: immaginate, i Blind Guardian, i Dark Tranquillity e i Paradise Lost chiusi in una stanza che comincino a fare una jam session. Ecco se riuscite ad immaginare qualcosa di questo genere, significa che avete compreso appieno cosa vi aspetta ascoltando “Splendours…”.
Concedetemi il piacere e l’onore virtuale di stringere la mano a chi ha prodotto questa meraviglia (e pensare che non ho mai amato i vecchi Crown!), che la loro assenza, il prendersi il tempo necessario per rimettere a posto le cose e fare un disco serissimo, sia da monito per tutte quelle band che si sentono in dovere di sparare fuori dischi a ritmo di mitraglietta.

 

Voto: 8

Website: www.myspace.com/crownofautumn

Line-up:

Emanuele Rastelli  - chitarra, basso, tastiere, voce  
Gianluigi Girardi  - voce
Mattia Stancioiu  - batteria, programming  

Tracklist:

1. Templeisen 
2. Aegis 
3. Noble Wolf 
4. Forest of Thoughts 
5. Ultima Thule 
6. At the Crystal Stairs of Winter 
7. To Wield the Tempest's Hilt 
8. In the Garden of the Wounded King 
9. Triumphant 
10. Ye Cloude Of Unknowing 
11. Spectres From The Sea