Down - Down IV Part I The Purple Ep (Roadrunner Records 2012)
La notizia data dai Down di voler uscire con quattro EP al posto del classico full lenght ha stupito un pò tutti. Non per il tempo passato dal precedente Over The Under (5 anni, ma per Phil Anselmo&Co. è routine il tempo lungo) ma per le modalità: ognuno degli EP avrà un'anima diversa e sarà caratterizzato da un sound che andrà a coprire l'intero spettro delle potenzialità dei musicisti di New Orleans. Down IV Part I (The Purple Ep... da adesso lo chiameremo unicamente così per velocità) esce nel 2012 e subito si capisce l'attitudine dietro questo disco: puro doom targato seventies-eighties. I riferimenti sono stati detti e stradetti, non c'è bisogno che si metta mano nuovamente alla lista... perciò passiamo oltre e vediamo cosa offre, in effetti, questo EP. The Purple Ep, caratterizzato da una fascinosa cover art, si apre con Levitation. Fade In e poi via con un riff pesante, cadenzato, melodicamente accessibile ma assolutamente non radio-friendly (mi sembra doveroso scriverlo, non vorrei che alla parola melodico a qualcuno prenda un malore). Prime note di rilievo e primi appunti sul taccuino del recensore rompiballe: il sound è grezzo, polveroso, da cantina e lontano mille miglia da quello stra-patinato di Over The Under (e per fortuna!) e Phil Anselmo sembra essersi ripreso dall'afasia degli ultimi tempi risultando più in palla, ma mancando ancora di quel "quid" per farci saltare sulla sedia in maniera convulsa come eravamo abituati. Chiunque abbia Diary of A Mad Band ha la versione peggiore di Phil Anselmo, stonato e senza fiato. Witchtripper ruota su un riff adrenalinico, per poi viaggiare su tempi medi. Phil è sacerdote sconsacrato e la band mette molta energia e delinea un brano dal tratto ipnotico. Noto un problema: come su Levitation, il brano è ben suonato, per carità, ma il salto di qualità non c'è... in certi punti sembra trascinarsi leggermente. Si ritorna nei territori pastosi del Sud americano con Open Coffins. Lo sludge riemerge e si sente pienamente l'impasto sonoro del doom con i southern riff di Windstein&Keenan. Finale troppo dilatato, realmente troppo... A torto, o a ragione, ogni volta che parte rimango affascinato da The Curse Is A Lie. Legato a doppio filo con Down III - Over The Under, questa traccia del The Purple EP sfodera una riffone doom al 100% ma sudista al midollo (e la parte centrale armonizzata vale il prezzo del biglietto). La doppietta finale vede This Work Is Timeless in apertura, nuovo compendio del sound Down attuale (doom vintage in cui si innestano orgogliosi rigurgiti sudisti) e la lunga Misfortune Teller. Notevolissima la parte iniziale, riff ispirato e Phil in forma. La canzone si snoda su ben nove (!!) minuti, peccato che non riesca a fornire la stessa emozione per tutto il tempo, andando a calare con il passare dei minuti (andatevi ad ascoltare la parte centrale e ringraziate Iommi per quanto ha dato alla musica).
Un giudizio finale? Lo studente ha studiato ma non si è impegnato come dovrebbe. Battute a parte. Il lavoro è sicuramente di buona fattura, la band suona bene e Phil ha di nuovo un buono smalto vocale ma... ma certe lungaggini, certi momenti di ripetitività (non data dalla componente doom/stoner, sia chiaro) non sono per pesi massimi musicali come i Down.
Ep da avere ed ascoltare, ma non fondamentale come i primi due dischi.
Voto: 6,5 /10
Lineup: Phil Anselmo - vocals Pepper Keenan - guitars Kirk Windstein - guitars Pat Bruders - bass Jimmy Bower - drums
Tracklist: Levitation Witchtripper Open Coffins The Curse Is A Lie This Work Is Timeless Misfortune Teller
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