Mechanical God Creation – Artifact of Annihilation (2013, WormHoleDeath Records)
I Mechanical God Creation. Non è un nome che mi suona nuovo, e sebbene a capo del gruppo ci sia una ragazza Lucy, me ne guardo bene dallo scambiarli per una band gothic. La mia conoscenza della loro musica, risale al primo disco “Cell XIII”, nella quale erano saltati alle mie orecchie grazie ad una collaborazione con Cadaveria, per il brano “I Shall Remain Unforgiven”. Ora chi ha letto queste poche righe, si sarà fatto una vaga idea di che genere, o meno che peculiarità musicali, adottino questi ragazzi milanesi. Sin dalle prime battute del secondo full-lenght “Artifact of Annihilation”, la scarica di death truce e l’intenso growl della cantante Lucy, lascia pochissimo spazio alla compostezza tragi-romantica delle foto promozionali. La loro partecipazione ad eventi come il Gods of Metal, o il Metalcamp, è pienamente giustificata dal carisma che emerge da ogni singola nota, e che si fonde perfettamente con una produzione curatissima. L’indirizzo stilistico è fortemente influenzato da band come Holy Moses (l’impostazione vocale sembra un vero e proprio tributo alla signora Classen) e da gran parte del panorama death svedese per ciò che concerne le sonorità. Attenzione a scomodare gruppi come gli Arch Enemy, in quanto la componente melodica (ritornelli e/o metal anthem cioè quei brani che nei live diventano dei momenti di collettività, come l’Inno di Mameli ai mondiali di calcio) nei Mechanical, è praticamente inesistente (e molto chiaramente non voluta). La formula in cui mi arriva il loro promo (un unico file audio), non mi permette in maniera limpida di individuare degli highlight, piuttosto mi conferma che “Artifact…” è una enorme creatura tenuta insieme dagli undici brani che la compongono. Presi singolarmente renderebbero in bassa percentuale, ciò che nell’insieme scatenano nell’ascoltatore. In conclusione grandissima prova della band lombarda, un plauso (dovuto e meritatissimo) ad ogni singolo membro ma in particolar modo alla grande espressività e notevolissima dote vocale di Lucy. Un disco questo, da tenere sott’occhio, e una band, i Mechanical God Creation, da ammirare (si spera) assolutamente in sede live.
Voto: 8
Website: http://www.mechanicalgodcreation.it/
Line-up:
Andrea "Veon" Marini – basso Luciana Catananti – voce Alessandro Maffei – chitarre Michele Pintus - batteria Salvatore Maffei – chitarre
Tracklist:
1. Pyramidion 2. Artifact of Annihilation 3. Illusions 4. Cult of the Machines 5. Shadow's Falling 6. Lullaby for the Modern Age 7. Terror in the Air 8. Nomos of the Earth 9. Woe of the Spiraled Desire 10. Ocean of Time 11. Obisidian Nightfall
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