Riul Doamnei – A Christmas Carol (2013, autoprodotto)
Per chi non li conoscesse, i Riul Doamnei sono una di quelle band black di cui il nostro territorio può andare veramente fiera. Nel grande calderone dei Mortuary Drapem degli Opera IX etc., sono la creatura più giovane, ma non per questo meno bestiali. Smessi – momentaneamente – i panni dei musicisti anti-clericali, i Riul, si sono concentrati su un progetto, alquanto buffo, se visto nell’ottica di una band black: un EP dedicato al celebre romanzo di Charles Dickens, “A Christmas Carol”. Sebbene il racconto di Dickens, possa essere sotto certi aspetti collocato nelle serie dei romanzi gotici, il tema del Natale, e il buonismo che inevitabilmente finisce per trasudare nel suo lieto fine, è così forte, che mi ha immediatamente fatto dubitare, l’ipotesi di una rock opera realizzata proprio dai Riul. Alla fine del primo ascolto, come era ovviamente prevedibile, mi sono sbagliata. La band veneta ha partorito un disco sopraffino, costruito con grande maestria e attenzione ai dettagli. Il cantato diventa una narrazione ben eseguita, dove i personaggi si ritrovano con i piedi in due mondi diversi, da un lato quello ottocentesco dickensiano, con il rumore delle carrozze in sottofondo, le strade londinesi piene di gente che passeggia, mendicanti, venditori… e dall’altro l’impatto musicale moderno, violento, e incisivo della band. Balza all’occhio, in bella mostra nel titolo, il featuring Cadaveria, la quale però prende parte soltanto ad un brano, nel quale interpreta Isabelle (la fidanzata di Scrooge). In conclusione un lavoro che merita di essere ascoltato e che mette i risalto due aspetti fondamentali: il primo, la grande professionalità della band, di imbarcarsi in un progetto così complesso, e di renderlo davvero al meglio (a questo punto, è necessario fare un plauso, non solo all’interpretazione delle liriche stilate dallo stesso Dickens, ma alla pronuncia corretta e puntuale, con il quale i membri del gruppo hanno saputo rendere appieno il clima del racconto); e in secondo luogo, alla capacità, di infilarsi in un’idea che apparentemente potrebbe sembrare molto lontana, ma che forse viene avvicinata dall’enorme intelligenza che i Riul Doamnei hanno dimostrato con questa produzione.
Voto: 8
Website: http://www.riuldoamnei.it/
Line:up:
Federico – voce, chitarre, cori Maurizio – chitarre, cori Luca – batteria Giorgio – orchestra, cori Fabrizio – basso
Tracklist:
1. Marley's Ghost, The Ever-Errant Enchained (strumentale) 2. The First of the Three Spirits, The Pure Enlightened 3. Waltz of the Apprentice 4. Once upon Loss, Regret and Broken Promise 5. The Second of the Three Spirits, The Serpentine Crowned 6. Dinner of Villains, A Crutch and the Vacant Seat 7. Through the Storm to Man's Orphanage 8. The Last of the Three Spirits, The Black Hooded 9. A Corpse Unwept, Uncared For and Forgotten 10. The Stone of the Neglected Grave 11. The End of It (strumentale)
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