Antigama - Warning (Relapse Records 2009)
Polonia, terra d'estremi. Al grande pubblico vengono immediatamente in mente le gesta dei deathster Vader o dei death-blackster Behemoth, ma il grind lo portano in dote questi Antigama, paladini di un grindcore eversivo, veloce, con velleità di pescare nella forma estrema del progressive e dalle tinte futuristiche che rimandano ai Voivod. La presentazione è pesante da portare, all'ascolto come sembrano? Il frullatore stilistico Antigama non lascia scampo, mescolando rasoiate in stile grind con rallentamenti "thrashy e più rock oriented", il tutto martoriato da un suono di batteria a tratti osceno e sicuramente ricercato perchè suoni così (forse solo Lars Ulrich potrebbe andarne fiero, ma tant'è...). Il cannibale alla voce guida i quattro polacchi verso le giugulari scoperte dei metallari giovani, mentre quelli più scafati hanno di che cercare fra rimandi e giochi di potere fra chitarre a muro e una batteria che mena fendenti come una dannata. Unico difetto del disco è dato da certi passaggi forse un pò troppo "ovvi" e studiati e alcuni passaggi non propriamente convincenti. Se l'apertura vede il lato maggiormente rock filtrare fra i tempi iper-tirati del grind (Disconnected, ma viene ripreso anche nell'inizio estremamente groovy di Lost Skull), le successive sono violenze sonore all'arma bianca. Le infiltrazioni delle sensibilità "progressive" e la mescolanza con dosi imponenti di death consente agli Antigama di non essere l'ennesima band che si cimenta con il grindcore e l'ossessività dei brani (le ripetizioni di War o le percussioni insistenti Heartbeat) non è altro che straniamento dalla società e più veloce e incazzato si fa il suono, più la denuncia si fa trapano nel cervello. Dove il grind non può arrivare con i suoi canini rabbiosi, ecco dove i polacchi si distaccano dal resto dei grindcorer: Sequenzia Dellamorte è atmosferica e inquietante, ottima per essere ripresa nei classici film horror di serie B e i succitati rimandi ai franco-canadesi Voivod si fanno leggermente più chiari, mentre Paganini Meets Barbaplex mette sotto speed e pejote un pianobar e rende malato il lounge finemente jazzato proposto dall'orchestrina. Ma la pausa non è altro che strutturale e il vero obiettivo di Warning non è altro che quello espresso nella decima traccia: You Have The Right To Remain Violent. Warning si chiude con la traccia meno comune per un disco grind, un'atmosferica e spaziale Black Planet, con tastiere ed effetti a creare il vuoto siderale. Se un giorno o l'altro il cinema dovesse richiedere il grindcore come colonna sonora di un film, Warning calzerebbe a pennello. La colonna sonora di una società che si sta suicidando. Piena fiducia agli Antigama: limate alcune imperfezioni e fatta ancora più personale la proposta staremmo a parlare di un vero punto d'approdo del filone più intellettuale del grindcore, per il momento, invece, siamo di fronte ad un buon disco con potenzialità enormi di crescita.
7/10
Website: www.antigama-warning.com
Lineup: Lukasz Myszkowski- Vocals Sebastian Rocicki- Guitars Micha Pietrasik- Bass Krzysztof Bentkowski-Drums
Tracklist: 1. Disconnected 2. Jealousy 3. City 4. Another 5. Hot True 6. War 7. Heartbeat 8. Preachers Pray 9. Sequenzia Dellamorte 10. You Have the Right to Remain Violent 11. Lost Skull 12. Nightmare 13. Paganini Meets Barbaplex 14. Empty Room 15. Orange Pills 16. Black Planet
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