Recensione Arch Enemy - Ryse Of the Tyrant |
Scritto da BleakGhost |
Martedì 17 Agosto 2010 09:44 |
Arch Enemy - Ryse Of the Tyrant (Century Media 2007)
Artwork elaborato e di grande impatto targato Cabin Fever Media (Niklas Sundin- Dark Tranquillity). Oscuro, e inquietante. Non è ciò che esattamente il nostro Michael Amott è riuscito a esprimere in questo album che si presenta sotto certi aspetti come una prosecuzione del precedente Doomsday Machine ma che cerca in qualche modo di assomigliare al tanto amato dai fans Wages of Sin. Il ritorno del “fratellino” ha probabilmente dato una sferzata di energia che però probabilmente non è così nettamente percepibile al pubblico, se non probabilmente in sessione live (ma per questo rimando alla visione del concerto che si terrà in Italia il 6 dicembre a Milano- Alcatraz). Molti gli assoli virtuosi per non dimenticare le capacità tecniche degli Amott, ma tantissime anche le frasi melodiche soprattutto in I Will Live Again e The Day You Die. I riffs di chitarra, links di frasi melodiche e gli assoli virtuosi, diventano i protagonisti di questo cd a scapito del basso che quasi scompare.. La traccia strumentale questa volta risulta essere meno incisiva delle precedenti, ma non per questo scadente: Intermezzo Liberté è calzante, ben riuscito ma non regge al confronto di Snow Bound, traccia strumentale del cd esordio di Angela Gossow: Wages of Sin. Quest’ultima è stata ultimamente accusata di aver perso incisività e espressività, ma il resto della band ha invece continuato a dichiarare proprio l’esatto opposto, convinti delle capacità della cantante e della sua dedizione e grinta e sicuri della loro scelta. Niente da dire per quanto riguarda tecnica esecutiva e sound pulito nella registrazione. Vi sono molti cambi di registri sonori, scelta interessante che colma un po’ alcune lacune e Fredrik Nordström ha saputo fare un ottimo lavoro per quanto riguarda il mixaggio. Ma forse dal punto di vista compositivo alcuni si aspettavano di più. E sono state probabilmente le troppe aspettative che hanno fatto storcere il naso ad alcuni fan. C’è da chiedersi se il gruppo ha ormai trovato la propria strada o sia alla ricerca di sperimentazioni, se dobbiamo considerare Rise of Tyrant una nota di passaggio o un passo definitivo dell’identità del gruppo. Sicuramente Michael Amott può, vista l esperienza e la professionalità dare molto di più. Disco consigliato,sicuramente un buon ascolto, ma non ottimo come ci si potrebbe aspettare. 7,2/10 Web: www.archenemy.net Lineup: Tracklist: |