Barcode - Showdown (Nuclear Blast 2005)
Quarto full-lenght (il primo per Nuclear Blast) per questo storico gruppo hardcore danese (tra l'altro, pura curiosità, il loro chitarrista è il cantante degli Hatesphere). Come bene sottolinea la presentazione dell'etichetta, i Barcode sono un gruppo largamente odiato in gran parte della scena hardcore europea. Perchè, vi chiederete? Beh, loro sostengono di essere "fuori dagli schemi" e quindi scomodi all'interno di una scena "dove ci si aspetta che tu ti conformi alle regole e segua il gruppo". Vero, in parte, ma penso si possa dire lo stesso di tutte le scene estreme e underground, sbilanciate verso il proprio interno e chiuse su sè stesse per mantere una propria integrità; anzi, direi che la scena metal in questo senso si rivela spesso assai più chiusa rispetto a quella hardcore (e prendo questo termine nella sua accezione più generale e attitudinale possibile, dato che oggi come oggi specifica assai poco, musicalmente parlando). Dunque, la realtà è un po'diversa. I signori Barcode, in primis, non rappresentano la trascendenza musicale: quello che hanno sempre fatto, e continueranno a fare mi dà l'idea, è riciclare l'hardcore di New York (Agnostic Front, Cro-Mags, Sick of it All, una spruzzata "festaiola" alla Murphy's Law), aggiungendoci qualche metallata qua e là (tipo la doppia cassa in un paio di pezzi) e un'eco oi!; con una registrazione bella potente e un po' di mestiere viene fuori qualcosa di dignitoso, seppur piatto (tutti i pezzi si assomigliano troppo , anche per gli standard dell'hc old school) e logoro, ma c'è di peggio in giro. Aggiungete però a questo un'attitudine veramente nociva, pezzi (qua cito i testi degli album passati, chè la NB non ci ha fornito di quelli del disco nuovo; in ogni caso, la press sheet fa capire che non si sono convertiti al buddismo) che parlano di porno, alcolizzarsi fino alla perdita dei sensi (e qua molti diranno, "che c'è di male?"... beh molto dipende da come metti giù le parole), mettere a morte gli immigrati (e qua magari già qualcosa di più negativo c'è...), soliti luoghi comuni sull'uomo duro che vive secondo le leggi della strada e schiaccia chiunque abbia qualcosa da dire su di lui bla bla bla... Certamente dipende dagli standard di ognuno se fare caso alle parole e quanto peso dargli, ma forse all'interno della scena hardcore queste hanno ancora un valore e l'attitudine viene tuttora reputata fondamentale... insomma se i Barcode sono invisi a più di qualcuno forse un motivo c'è. Per quanto mi riguarda, mi schiero tra coloro che li vorrebbero a zappare i campi.
5-6/10 al disco, 0 al gruppo.
web: www.barcodehardcore.dk
Lineup: Butch - Voce Dr. J. - Chitarra Panter - Chitarra Roon E - Basso Snick - Batteria
Tracklist: 01. Shots Out 02. Rise to Dignity 03. Showdown 04. For What it's Worth 05. Fanatics 06. End the War 07. No Lust for Life 08. Bad Standing 09. Drinkslinger 10. In the Pit 11. Make My Day 12. Padre Siffredi 13. Game of the Lame 14. Stressed 15. Aggressive Grim Filthy 16. I'm a Rebel (Accept Cover)
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