Recensione Belladonna - The Noir Album |
Scritto da Bloody Marha |
Martedì 17 Agosto 2010 12:49 |
Belladonna - The Noir Album (Belladonna Records 2009)
Facendo un giro sul web, per capire con chi “ho a che fare”, ho scoperto che i romani Belladonna stanno diventando una vera e propria cult band. Guadagnatisi l’etichetta di gruppo rock noir collezionano pagine di riviste importanti – musicali e non – come GQ e Rolling Stone. Inoltre l’attività live non manca e per di più su palchi esteri. Sono quindi, quasi intimorita al cospetto di questo quintetto che sembra aver stregato il popolo di myspace. Dall’inizio dell’opener “Alchemical Romance”, con le chitarre disturbate, la batteria ben scandita, qualche leggera linea di pianoforte e la voce della cantante Luana a legare il tutto, mi si prospetta qualcosa di piacevolmente interessante. Il genere effettivamente è rock – interpretato in chiave moderna, ma con un suono maturo – che non disdegna la melodia. Di quest’ultima; man mano che il disco procede; viene fatto un larghissimo uso nei ritornelli; un uso, così smodato e stucchevole che finisce per farteli puntualmente odiare. Un peccato, dal momento in cui, togliendo quella parte ad ogni canzone resta buona musica oltretutto ben elaborata. A spezzare i primi tre pezzi (buoni si, per la costruzione, ma privi di fantasia e piuttosto simili) ci pensa “Till Death Do Us Part”, uno splendido sottofondo di pianoforte riesce a dare finalmente all’ascoltatore un’idea più adeguata del noir – precedentemente poco accentuato – consolidato poi con il chorus nella parte conclusiva del brano. Mal riuscita invece “My golden dawn”, ballata piano-voce, nella quale, se fortunatamente c’è un cambio di ottava del pianoforte (le tracce precedenti e le successive vengono basate tutte su una sola che dopo un po’risulta stancante e ripetitiva), la prova vocale è pessima, c’è infatti una certa fatica negli acuti, un’inadeguatezza trascinata fino alla fine, e la cosa strana è che nella altre canzoni non è così evidente. Altre quattro proposte perfettamente identiche alle previe, e infine “Pure Belladonna”, buona, trascinante ma intollerabile nel refrain. Torno a ripetere che è innegabile un certo stile insito nella musica dei nostrani dimostrato anche dal fatto che pur essendoci numerosi brani “copia-incolla”, questi vengono sfumati con venature progressive tali da perdonare loro la mancanza di inventiva; ma l’ostentazione della melodia, oltre a portare me a fare un paragone (accettabile o meno, ma vi garantisco, questo è ciò che mi venuto in mente) con i The Rasmus, mi porta anche a domandarmi “e il noir?”. Io credo che sia inutile inventare definizioni contro definizioni per dare un nome ad un genere e ad un gruppo che al momento non è ne carne e ne pesce. Sono cosciente del fatto che The Murder Inn, probabilmente non è la giusta sede dove i Belladonna possono essere apprezzati a pieno; ma a mio modesto avviso che siano loro noir, rock melodico o quant’altro si voglia dire di fondo resta un forte sopravvalutazione da parte dei media. 5/10 Web: www.myspace.com/wwwbelladonnatv Lineup: Tracklist: |