Recensione Belphegor - Goatreich Fleshcult |
Scritto da Pondro |
Martedì 17 Agosto 2010 12:50 |
Belphegor - Goatreich Fleshcult (Napalm Records 2005)
Nuova prova in studio per i tre demoni austriaci, edita come le precedenti dalla Napalm Records etichetta a cui va dato il merito di aver portato alla luce alcuni ottimi gruppi proprio dall’Austria.Il disco si apre con The Cruzifixus Anus Dei che inizia con un breve intro credo di una messa satanica e sfocia in una parte black davvero furiosa con in evidenza un ottimo drumming sempre sparato a mille, su cui si inserisce un cantato davvero demoniaco che ci accompagna ad un ritornello davvero coinvolgente.Bleeding Salvation e Fornicationium Et Immondus Diabolus sono due pezzi assolutamente mortali dove a farla da padrone è sicuramente la componente black metal dei nostri, e in particolare la seconda song sicuramente si farà apprezzare anche in sede live anche grazie alle proprie melodie (se di melodia si può parlare) davvero malefiche. Ma la sorpresa arriva con Sepulture Of Hypocrisy pezzo molto cadenzato che ricorda un po’ i Morbid Angel nelle loro parti più ragionate, anche qui le chitarre svolgono un grande lavoro di riffing anche se alla lunga la canzone un po’ stanca. La title track successiva si apre con l’abusato belato di un caprone ed è un pezzo davvero coinvolgente che sembra una vera e propria dichiarazione di guerra, in cui le parti black metal del break centrale si fondono alla perfezione con la strofa di matrice death metal.Swarm of Rats è un anonimo pezzo black metal dal sapore vagamente svedese ma che lascia ben poco il segno anche per colpa di un testo davvero infantile.Con Kings Shall Be Kings torniamo su tempi più cadenzati ma questa volta vicini alle sonorità degli Hypocrisy e proprio queste parti lente sono quelle meglio sviluppate e più convincenti dell’intero album. La canzone è davvero bella e convincente soprattutto nella parte centrale e nel ritornello.The Crown Of Massacre è un altro up-tempo che poco lascia all’immaginazione e nel quale la band mostra il suo lato più selvaggio e distruttivo anche se per la verità ho apprezzato poco le pari soliste mentre le ritmiche di chitarra sono molto ben studiate.Festum Asinorum/ Chapter 2 è un nuovo pezzo cadenzato dove fanno la loro comparsa anche delle belle chitarre acustiche e delle parti soliste finalmente degne di tale nome ella parte iniziale, mentre la strofa si riporta su livelli di velocità già conosciuti con un bel cantato in doppia voce davvero indovinato e molto molto impressionante.La conclusiva Heresy Of Fire è uyna strumenale che racchiude in se stessa tutti i vizi e le virtù delle canzoni che l’hanno preceduta.Molto bello l’artwork davvero blasfemo ma ricco di particolari e tutto da vedere e scoprire. In conclusione ci troviamo di fronte ad un buon disco ottimamente prodotto da Alex Krull nei suoi Mastersound Studios, che però ha il difetto di essere un po’ monotono alla lunga e di lasciare poco all’ascoltatore a livello di emozioni. 6-/10 Web: www.belphegor.at Lineup: Tracklist: |