Belphegor - Bondage Goat Zombie (Nuclear Blast 2008)
Gli austriaci Belphegor sono arrivati al loro settimo album in studio: "Bondage Goat Zombie" (secondo album promosso dalla potente label tedesca Nuclear Blast, dopo una breve permanenza anche in casa Napalm Records). Dopo quel "Pestapokalypse VI" del 2006, il gruppo capitanato da Helmuth si rimette in discussione e, pur presentando sempre il loro sound corrosivo e violento, memore tanto del death selvaggio quanto del black metal (che è la matrice essenziale delle loro tematiche, del loro marchio), sviluppa nel corso di alcune tracce dei pensieri provenienti dalla mente malata del Marchese de Sade. Il resto è la classica orgia di tematiche blasfeme e pregne del fuoco (nero) sconsacrato. I Belphegor, pur facendo confluire all'interno delle loro sonorità degli stacchi bronzei e perentori e delle parti acustiche (come nell'acclamato album dei Behemoth del 2007 - The Apostasy-), mantengono un deciso nervosismo e una notevole intransigenza nelle partiture sonore. Il rifferama death/thrash (delle due asce del cantante/chitarrista Helmuth e di Sigurd) e il blast-beat furioso formano una base su cui si adagia perfettamente lo screaming di Helmuth. La violenza delle varie tracce annichilisce, prendendo e stritolando l'ascoltatore che, impotente, subisce il susseguirsi delle ondate di nero furore del gruppo austriaco. Punti negativi di questo "Bondage Goat Zombie" sono sicuramente la cover art e il titolo (nonchè la pratica della label di suddividere ogni disco in 99 sottotracce; capisco il desiderio di protezione e capisco che il recensore deve smembrare ogni riff... ma non letteralmente!). Si respira un pò di aria stantìa in certi passaggi, certi stacchi hanno un che di già sentito, ma per il resto il disco funziona. Dopo un disco come quello del 2006, i Belphegor confermano di essere uno degli esponenti di rilievo della scena black/death del continente europeo (pur non arrivando a produrre masterpiece da diverso tempo).
GIUDIZIO: I Belphegor proseguono la loro marcia verso l'Ade più nero, aggiornando le visioni malate della blasfemia con quelle sadico-sessuali del Marchese. Musicalmente fedeli a quel black-death morboso e indomito, il gruppo austriaco fa uscire un disco che pur uscito nel 2008 (e con alti e bassi nel suo interno), suona (in)salubre come certe prove passate (Pestapokalyspe VI).
7/10
Web: www.amorphis.net & Forum Fan Club Italiano
Lineup: Helmuth - Vocals, guitar Serpenth - Bass Torturer- Session Drums
Tracklist: 01. Bondage Goat Zombie 02. Stigma Diabolicum 03. Armageddon's Raid 04. Justine: Soaked In Blood 05. Sexdictator Lucifer 06. Shred For Sathan 07. Chronicles Of Crime 08. The Sukkubus Lustrate 09. Der Rutenmarsch
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