Black Label Society - Shoot To Hell (Roadrunner Records 2006)
L'ultima fatica di Zakk Wylde, "Shot to Hell", è un pochino uno sparo nel vuoto, e scusatemi il gioco di parole. Musicalmente e compositivamente lo poniamo in un punto intermedio fra il precedente "Mafia" e l'album più "mellow" del nostro, "Hangover Music Vol.6". Sul disco, infatti, troviamo sia i pezzi più classicamente BLS, cioè quei metal grezzi, poderosi ma caldi e con la sporcizia blues ben attaccata sopra, sia quelli che Zakk ama mettere nei suoi dischi da quando ha incominciato a fare musica professionistica: le ballate, le grandi canzoni dal mood dolente e con quel pizzico di southern che piace tanto all'uomo del New Jersey. L'album non si presenta benissimo bisogna dire, con una cover tutt'altro che intrigante ma molto ironica, ma che si riscatta con una concezione del booklet a forma di croce. Divertente e anche autoironica nella foto di Zakk in versione diabolica. Ma "Shot to hell" non gira sempre al massimo, alcune soluzioni sono un pò troppo derivative rispetto al disco precedente (si ascolti quanto assomiglia il riff iniziale con Fire it Up di Mafia) e le ballate, per quanto curate e ben sviluppate, rompono in alcuni casi il flusso del disco, facendogli perdere mordente. Anche le canzoni sono mutate, basta assoli fini a sè stessi, ma solo funzionali alla creazione di un brano coerente e di una songwriting maturo e scevro da sensazionalismi. La capacità compositiva di Mr. Wylde è sicuramente aumentata e maturata con il tempo, riuscendo a garantire (quando ben ispirato) la stessa forza, lo stesso impatto emotivo, sia ad un pezzo tirato (e, perciò, basato su riff a grana grossa) sia a quello più malinconico e melodico. Quando però Zakk e la BLS azzeccano il brano, il senso di trovarci di fronte ad un nuovo classico della Società dell'Etichetta Nera è forte, quando il riff è corposo e propulsivo si sentono le buone vibrazioni di dischi come "1919: Eternal" e i brani più tranquilli hanno, in certi punti, lo stesso piglio dolente di "In This River" o "Bridge to Cross". Il disco presenta una sorta di concept, ma più nel senso della motivazione che ha spinto la BLS ha scrivere il disco, più che un concept nel senso stretto del termine; il fattore scatenante del disco è la religione (tema alquanto dibattuto e, a volte, abusato odiernamente) e l'umanità. Da questo duplice input è scattata la scintilla per "Shot To Hell" e alcune canzoni di gran qualità, si vedano, per esempio, "Black Mass Reverends", "Blacked Out the World", "Blood is Thicker Than Water", "Devil's Dime" o "Lead Me to Tour Door". Ultima notazione da fare, come album "Shot to Hell" è ben curato, ben suonato (anche se qualche suono di tastiere/piano non è proprio il massimo) e lascia soddisfatti grazie ad un andamento coerente e lineare.
GIUDIZIO: Questo disco è forse leggermente inferiore agli standard che ci ha abituato il buon Zakk. Pur presentando delle buonissime interpretazioni (sia vocali che musicali) e molti episodi in puro stile Zakk Wylde/Black Label Society, non si possono soprassedere le parti meno ispirate, meno pungenti (siano esse ad alto voltaggio o a forte componente melodica).
7+/10
Web: www.blacklabelsociety.net
Lineup: Zakk Wylde - vocals, guitars, bass, piano Nick Catanese - guitars John De Servio - bass Craig Nunembacher - drums
Tracklist: 1. Concrete Jungle 2. Black Mass Reverends 3. Blacked Out World 4. the Last Goodbye 5. Give Yourself to me 6. Nothing's the same 7. Hell is high 8. New Religion 9. Sick of it all 10. Faith is blind 11. Blood is thicker than water 12. Devil's Dime 13. Lead me to your door
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