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Recensione Black Sabbath - The Dio Years
Scritto da Stefano   
Martedì 17 Agosto 2010 14:15

Black Sabbath - The Dio Years (Warner Bros 2007)

 

BlackSSabbath-TheDioYears

Non serve a nulla mettersi a scrivere per la duemillesima volta quanto son stati importanti i Sabbath nel metal o quanto l'entrata di Dio nel gruppo abbia mutato profondamente il suono.
Queste questioni sono di dominio pubblico e, ogni buon rocker (sottolineo rocker e non solo metallaro), le deve conoscere.
Perciò perchè mettersi a recensire un "best of" del gruppo?! Le canzoni le sanno tutti, incentrate su suoni perfetti, rotondi e pesanti (vedi le sonorità perfette dell'album "Heaven and Hell", con il loro carico epico e drammatico immenso) o sulle sonorità moderne di "Dehumanizer". "Mob Rules" si presenta con ottime canzoni, ma la mancanza è superiore ai presenti (dov'è "The Sign of The Southern Cross"?).
Persino il rivisitato "Live Evil" è presente in questa sede, con la stupenda "Children of the Sea". Ma la recensione potrebbe finire qua se, all'altezza della traccia 14 non comparisse una "The Devil Cried", a cui seguono "Shadow of the Wind" e "Ear in the Wall". Tre composizioni fresche dei Black Sabbath! Le ultime, deludenti a dire il vero, risalgono al 1997 con Ozzy alla voce e la drum machine in una traccia.
Le recenti prove in studio di Iommi devono averlo galvanizzato (come anche l'ottimo Geezer Butler) e il mancino di Birmingham mette su pista (audio) tre riff che spaccano le montagne, complice anche una produzione da manuale. R.J. Dio, pur non essendo più il folletto degli anni 70-80, riesce ad essere uno dei cantanti più convincenti oggigiorno (e con questo intendo di tutti i cantanti in ambito metal ora in azione!).
"The Devil Cried" si apre con un riff potente, pesante ma melodico e poi si trasforma in un classico pezzo Sabbath, così, senza neanche il tempo di pensare e diventa... Black Sabbath (anno 2000, ovvio!).
"Shadow in the wind" è il doom che i Sabbath hanno inventato, lento, claustrofobico (ben supportato dalla batteria elefantiaca di Appice) ma con un gusto epico fornito dalla voce evocativa di Dio. Struttura della canzone, ad essere sinceri, è semplice, lineare, ma quanti sanno creare una canzone convincente su due riff? Pochi. Perciò ancora lode a Iommi.
"Ear in the Wall" invece è più ritmata (sempre ottimo il lavoro di Butler! Una vera macchina!) e piace sentire come i Sabbath riescano a creare un ottimo brano veloce (secondo i loro standard, ovviamente, e memore di pezzi come Neon Knights).
Cosa dire di più? Un tour fenomenale a supporto di questo disco (seppur sotto il nome Heaven and Hell), uno stato di forma strabiliante e una creatività ancora cristallina. Black Sabbath, non serve dire altro!

GIUDIZIO:
"Best of" che è un ottimo strumento di avvicinamento per i neofiti dei Sabbath con Dio alla voce e un ottimo Cd per i completisti.
Le tre nuove canzoni valgono il prezzo di un Cd che non contiene altri brani inediti? Si, sono pezzi di ottimo valore. Capisco però chi non se la sentisse di spendere 20 e passa euro per soli tre brani, ma piange il cuore a lasciarli la.
Mezzo punto in meno per la mancanza di "The Sign of The Southern Cross", pecca notevole.

9,5/10

Web: www.black-sabbath.com

Line Up.
Tony Iommy – chitarra
Ronnie James Dio – voce
Geezer Butler – basso
Bill Ward / Carmine Appice – batteria

Tracklist:
1.
Neon Knights
2. Lady Evil
3. Heaven and Hell
4. Die Young
5. Lonely Is The Word
6. The Mob Rules
7. Turn Up The Night
8. Voodoo
9. Falling Off The Edge Of The World
10. After All (The Dead)
11. TV Crimes
12. I
13. Children Of The Sea (Live)
14. The Devil Cried
15. Shadow of the Wind
16. Ear In The Wall