Brutal Truth - Evolution Through Revolution (Relapse Records 2009)
Chi non conosce i Brutal Truth alzi la mano? Bene, nelle giovani generazioni del metallo estremo vedo qualche mano che, timidamente, fa capolino. Il quartetto americano rappresenta l'evoluzione del grind brutal sputato fuori dalla simpatica compagine inglese dei Napalm Death, il primo album (1992 - Extreme Conditions Demand Extreme Responses) giunge a scudisciare la scena metal qualche anno dopo il seminale e importantissimo Scum dei succitati grindcorer inglesi. Ma torniamo al disco, questo Evolution Through Revolution. I B.T. fanno due passi indietro per farne uno avanti, prendono a badilate il vecchio sound corrosivo e schizofrenico degli esordi, lo aggiornano con le commistioni innerbate negli anni a venire e riportano tutto al 2009. I brani sono veloci, un pugno nei denti e B.T. al midollo, spaziando dai tempi iper-tirati a vere e proprie colate soniche a velocità sfregiatimpani. La voce gronda impegno sociale tramite un growling brutale e veemente o ficcanti screaming deviati (Powder Burn, Attack Dog), mentre la sezione ritmica martella allegramente i testicoli del malcapitato, ma non sorde a raffinatezze tipo i controtempi spezzacervicale di Humpty Finance. Da segnalare la presenza di diverse tracce in cui le velocità parossistiche del quartetto vengono meno ed emergono delle venature mid-tempo (le ritmiche slugde di Detached, la malatissima coda di Afterworld), che conferiscono sfaccettature ad un prodotto "in your face" o servono come necessario rallentamento ai fini di una maggiore aggressione sonora (Get a Therapist... Spare the World o la title track, estremamente corrosiva e schizzata), o delle sperimentazioni totalmente strumentali e al limite di una forma deviata di free-jazz riportato nel grind (Semi-Automatic Carnation). La seconda parte del disco presenta diversi brani in cui l'accento viene posto alla possenza del mid-tempo death metal, rispetto alla caustica velocità del grindcore. I Brutal Truth ritornano sulle scene dopo 10 anni di silenzio con un disco che riassume il loro percorso passato e lo rielabora con nuove soluzioni moderne; si può imputare al gruppo una leggera mancanza di coraggio, ma il tempo passato ai margini della scena non giocava a favore per osare troppo. I quattro newyorkesi hanno messo un nuovo paletto nella sezione grindcore, adesso sta a loro non adagiarsi.
7,5/10
Website: www.brutaltruth.com
Lineup: Kevin Sharpe - Vocals Erik Burke - Guitars Danny Lilker - Bass Richard Hoak - Drums, backing vocals
Tracklist: 1. Sugardaddy 2. Turmoil 3. Daydreamer 4. On th Hunt 5. Fist in Mouth 6. Get a Therapist... Spare the World 7. War is good 8. Evolution Through Revolution 9. Powder Burn 10. Attack Dog 11. Branded 12. Detached 13. Global Good Guy 14. Humpty Finance 15. Semi-Automatic Carnation 16. Itch 17. Afterworld 18. Lifer 19. Bob Dylan Wrote Propaganda Songs 20. Grind Fidelity
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