Recensione Chrome Division - Booze Boards and Belzebubs |
Scritto da Stefano |
Martedì 17 Agosto 2010 19:39 |
Chrome Division - Booze Boards and Belzebubs (Nuclear Blast 2008)
Shagrath e soci escono, a distanza di un paio di anni, con la seconda prova in studio dei Chrome Division. Il trademark del disco è lo stesso del primo Doomday Rock'n'Roll, la stessa sporcizia di stampo Motorhead, una dose forse maggiore di heavy-metal di stampo classico e, decisamente, qualche sciacquatura in territori bluesy che riempe le tracce di una credibile venatura biker. Eddie Guz ci mette la sua voce alcolica per contribuire alla resa sonora dei Chrome Division, mentre Ricky Black porta la venatura heavy classica con il suo solismo melodico. Introdotto dalla classica traccia intro, il disco parte subito in quarta con brani tosti e arrembanti. La miscela sopra citata nel titolo del disco è fedelmente riproposto: l'alcool come carburante necessario per la vita on the road, il sesso facile (con sgambate donne in giarrettiera e corpetto) e il mai domo Beelzebub... il primo e vero rock'n'roller di vecchio stampo. Il tiro della title-track è coinvolgente e non lascerà fermo il piede... sempre più propenso a schiacciare l'acceleratore (veramente a tavoletta con la quinta traccia "Like a Fighter"). Molto bella anche "The devil walks proud", vero inno dell'alcolista e del rozzo biker di provincia (nonostante il gruppo faccia base in Norvegia, il pensiero viaggia deciso verso le assolate route americane). La prima traccia che si discosta abbastanza dalla tavolozza è sicuramente "The boys from the east", pezzone veramente unto e con un feeling rude e molto groovy (anche se l'assolo risente sempre della scena inglese anni '80). La successiva "Doomsday Rider" ha un ritmo indiavolato e mette sul piatto anche parti di doppia nel chorus... il tutto condito con melodia e intuizioni ritmiche degne della Black Label Society. Anche la cover dei ZZ TOP (Sharp Dressed Man) è riproposta con buon piglio e farà muovere il vostro testone, nonchè vi verrà voglia di spegnere un attimo l'autoradio e mettere su questo pezzo "on the road"... possibilmente con capotte abbassata... giusto per infastidire il vicinato. Le lyrics sono sempre le stesse, con uso e abuso di tematiche di vita stradaiola (vedi anche certe influenze AC/DC, anche musicali), sguaiate sbevazzate nei pub più vicini vantandosi del numero di facili donzelle passate nel letto (si senta, solo per esplicazione, l'urlo lanciato da Guz nelle prime tracce SHOW ME YOUR TITS... o i rimpianti dell'ultima sbronza in cui il protagonista si lamenta che la ragazza nel suo letto è ben distante dalla più bella che abbia mai visto!). Se cercate, come nel disco precedente, qualcosa di estremamente nuovo, non lo troverete, quello che sicuramente potete avere sono 13 tracce suonate bene, con groove, intensità, divertimento e un passo in avanti rispetto al Doomsday Rock'n'Roll del 2006. 7,5/10 Lineup: Tracklist: |