Recensione Covenant - Nexus Polaris |
Scritto da Girli
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Mercoledì 18 Agosto 2010 08:45 |
Covenant - Nexus Polaris (Nuclear Blast 1998)
E torniamo indietro di qualche anno, precisamente al 1998. Questo è stato un anno molto fruttifero in ambito musicale estremo e ha visto la nascita di capolavori che hanno segnato il genere. Nexus Polaris è appunto da includere tra questi capolavori. Ascoltato a quasi dieci anni di distanza risulta essere ancora attuale ed è a mio avviso l’album più originale che questo combo norvegese poteva dare alla luce. Il gruppo ha all’attivo prima di questo lavoro un solo album intitolato In Time Before The Light (esempio di black metal sinfonico recentemente ristampato con suoni più moderni ed elettronici) ma il gruppo esisteva già da molto tempo prima che uscisse questo loro primo lavoro. La line up del suddetto combo norvegese per questa release è composta dalle seguenti geniali menti malate: Nagash- basso e voce (all’epoca bassista dei Dimmu Borgir), Blackheart – chitarra (nome noto nella scena estrema), Astennu – chitarra (all’epoca chitarrista solista dei Dimmu Borgir), Sverd – tastiere (tastierista all’epoca e attualmente dei geniali Arcturus), Hellhammer – batteria (batterista dei Mayhem e di Arcturus) e Sarah “Jezebel” Deva – cori e voce femminile (nota come corista dei Cradle Of Filth). Il genere proposto dal supergruppo veniva definito dalla stampa che seguiva il genere come “Dark Black Cosmic Bizarre Metal”, definizione per nulla scontata e che riassume alla perfezione quello che è il lavoro racchiuso nelle otto tracce di questo capolavoro. Ogni traccia di questa release andrebbe analizzata singolarmente perché ogni song ha la propria personalità e si differenzia dalle altre per stile, eterogeneità e rifiniture particolari. A mio avviso degne di nota sono: Bizarre Cosmic Industries, song in cui si possono sentire controtempi eccezzionali e dalla quale si può restare folgorati ascoltando quello che fanno Hellhammer con la batteria e Sverd con le tastiere (giochi di piatti e pedale degni del più tecnico batterista jazz e duetto batteria e piano-tastiera da far venire la pelle d’oca), e la titletrack Nexus Polaris, dal ritmo cadenzato e arrichito di cambi di tempo per poi velocizzarsi in maniera imprevedibile. Degna di nota è anche la voce di Sarah che in tutto l’album sembra provenire da un’altra dimensione o dagli spazi siderali di lontane galassie. Di lontane galassie, segreti dell’universo e menti aliene parla anche l’intero lavoro, basti citare i primi versi di Planetarium: “Reach Beyond The Constellations / A Movement Towards The Monumental / Universal Secrets - The Cosmic Error / Sculptured ByThose Dying Generations”. Dopo questo album il gruppo ha cambiato radicalmente stile e nome (ora si chiamano The Kovenant) andando a concentrarsi prevalentemente sulla parte elettronica e semplificando il suono fino a staccare la componente metal; infatti Animatronich, loro terzo lavoro ne è la prova ma ha ancora una discreta dose di metal al suo interno. Gli ultimi lavori risultano invece essere più elettronici. Nexus Polaris è un’album da avere e che farà contenti anche i palati più difficili.
10/10
Web: Sito ufficiale: www.gentechranch.tk
Lineup: Nagash - vocals, bass Blackheart - guitar Astennu - guitar Hellhammer - drums Sverd - tastiere Sarah Jezebel Deva - vocals
Tracklist: 1. The Sulphur Feast 2. Bizarre Cosmic Industries 3. Planetarium 4. The Last Of Dragons 5. Bringer Of The Sixth Sun 6. Dragonheart 7. Planetary Black Elements 8. Chariots Of Thunder
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