Dark Tranquillity - Projector (Firebox Records 1999)
I Dark Tranquillity alle soglie del 2000 fanno uscire uno dei loro capolavori insuperati (ancora oggi): Projector. Il disco è un pregevolissimo sia dall'impostazione grafica (opera e merito di Niklas Sundin) sia nella musica, il vero motore della presente recensione. Brani perfettamente bilanciati fra il classico sound di Gothenburg (che hanno contribuito a formare), le aperture estremamente melodiche (con anche ottime incursioni nel clean da parte di un sempre più completo ed espressivo Mikael Stanne, nonchè l'ausilio di una guest vocalist "UnDo Control") e influssi dark ed elettronici. Il pianoforte apre il corso ("FreeCard") del disco e si capisce, usando un termine logoro, che è "tutta un'altra musica". Il melodic-swedish death della formazione svedese è immalinconito dalle tracce di pianoforte, tastiere e dalle strutture non prepotenti ma determinanti dell'elettronica ("Day to end"). Stanne contribuisce di suo con linee vocali appassionate (uno dei migliori nel riuscire a trasmettere una gamma amplissima di sentimenti tramite il suo growl) e la sezione strumentale arricchisce l'ordito con composizioni che, in diverse sezioni, richiamano il prog-metal. Umori e sentimenti si rincorrono in moltissimi pezzi, ambientazioni diverse convivono perfettamente e questo crea pezzi estremamente riconoscibili. Menzione speciale, oltre che alle due asce (ultima prova in studio per Fredrik Johansson, rimpiazzato subito dopo la registrazione dallo stesso bassista dei D.T. Martin Henriksson; il basso verrà preso in mano da MIchael Nicklasson), capaci di aggredire ("ThereIn") e cucire melodie perfette (spesso la cosa è in sintonia con la prima), alla sezione ritmica, precisa, potente ma anche calda e di ottimo gusto (ottimo compendio dei D.T è "To a Bitter Halt", esuberanza melodica nel riffing e sezione ritmica quadrata e groovy e uno Stanne in perfetta forma o anche una eccellente "The Sun Fired Blanks"). Dopo questo disco i D.T. hanno incominciato a standardizzare il loro suono, inserendo solo gradatamente novità (tranne che in "Haven", fortemente influenzato dall'elettronica), perdendo un pò di freschezza e guadagnando in potenza e compattezza(ma con una sottile monotonia, "Character").
GIUDIZIO: Disco da possedere a tutti i costi. Uno dei punti più alti dei Dark Tranquillity dal 1999 ad oggi (solo Damage Done si avvicina), ogni pezzo ha una sua storia ed è perfettamente riconoscibile (cosa che è un pò sparita nei dischi a venire). Un vero compendio per chiunque voglia inserire spunti elettronici, melodici e dark nel proprio swedish-death metal. Un disco metal come si faceva una volta.
9,5/10
Web: www.darktranquillity.com
Lineup: Mikael Stanne - voce Niklas Sundin - chitarra Fredrik Johansson - chitarra Martin Henriksson - basso Martin Brändström - tastiere Anders Jivarp - batteria
Tracklist: 1. FreeCard 2. ThereIn 3. UnDo Control 4. Auctioned 5. To A Bitter Halt 6. The Sun Fired Blanks 7. Nether Novas 8. Day to End 9. Dobermann 10. On Your Time 11. Exposure
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