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Recensione Deathstars - Synthetic Generation
Scritto da Stefano   
Mercoledì 18 Agosto 2010 09:47

Deathstars - Synthetic Generation ( Nuclear Blast 2003)

 

Deathstars-SyntheticGenerationQuesti svedesi arrivano su un genere e cercano di mettergli il loro marchio, come se fossero pezzi dell'IKEA. I Deathstar arrivano all'appuntamento discografico che conta e mettono su vinile (pardon, su Cd) questo Synthetic Generation, il quale unisce, con tanto di shakeraggio selvaggio, melodia, industrial metal mainstream, una voce melodica, possente e baritonale (un incrocio ben riuscito fra Till dei Rammstein e Pete dei Type O Negative), qualche ben calibrata spruzzata di pop, una vagonata di lustrini glam e, giusto per non sapersi accontentare, anche una abbondante spolverata di noia. Il primo passaggio del disco è qualcosa di dissetante come bere qualcosa dopo una corsa, scende ed è piacevole. Il problema è che già alla seconda bottiglia si sente quella pesantezza, quello stantio e quella mancanza di vera innovatività che ci si aspetta. I lustrini del glam e l'eleganza sonora (nonchè un'ottima produzione) mascherano come botulino una proposta alquanto deboluccia, dove Rammstein e Marylin Manson erano andati ben oltre, loro si accontentano di un compitino ben eseguito. I riffoni squadrati e possenti, martellate sonore accompagnate dalla sezione ritmica modello caterpillar (tanto per pesantezza di tocco, quanto per mancanza di qualsiasi variazione sul tema) e dalle tastiere che fanno tanto gothic/industrial e, per questo, è quanto di più scontato possa esserci. Intendiamoci, non è che son fatte male, suonate da un incompetente, solo che è decisamente ovvio che facciano quel passaggio o che siano la in quel momento, un bel tendaggio e basta. Se volete delle tastiere interessanti e malate, andate a sentirvi i Rammstein per maggiori delucidazioni.
A loro dire tutto il teatro che creano, l'abbigliamento, le sonorità "allegrotte" e fintamente ossessive, la plastificazione sonora e i dettami industrial rispettati alla lettera, sono tutte componenti necessarie per ottenere l'effetto di prestare attenzione alle parole: storie grottesche, tragiche e tristi. Non si può dar torto a ciò, ma sicuramente ritmi meno convenzionali avrebbero comunque fatto passare il messaggio che volevano.
La generazione sintentica cantata dai Deathstar è quella che li ha inglobati e non possono farci niente, forse cantano di loro stessi, forse cantano di noi che li guardiamo agitarsi come cavie in laboratorio.

5/10

Website: www.deathstars.net

Lineup:
Andreas "Whiplasher Bernadotte" Bergh - voce
Erik "Beast X Electric" Halvorsen - chitarre
Emil "Nightmare Industries" Nördtveit - chitarre, tastiere
Jonas "Skinny Disco" Kangur - basso
Ole "Bone W Machine" - Öhman - batteria
Johanna Beckström - voce secondaria

Tracklist:
1. Semi-Automatic
2. Synthetic Generation
3. New Dead Nation
4. Syndrome
5. Modern Death
6. Little Angel
7. The Revolution Exodus
8. Damn Me
9. The Rape of Virtue
10. Genocide
11. No Light to Shun