Recensione Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings |
Scritto da The Somberlain |
Giovedì 19 Agosto 2010 15:19 |
Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings (Roadrunner Records 2009)
Decimo album in studio per i maestri del progressive metal, che corona di fatto 20 anni (circa) di onorata carriera del quintetto americano. In tutto questo arco di tempo il pubblico si è diviso fra accaniti sostenitori del teatro del sogno e altri che non riescono proprio a digerirli; tra chi dice che siano il massimo esempio di tecnica messa al servizio della musica, e chi nelle loro lunghe canzoni trova solo freddezza e virtuosismo fine a sé stesso. E la verità, ribadita con questo Black Clouds & Silver Linings, per noi sta nel mezzo. Forti di una tecnica e di un’esperienza senza dubbio ottima, i nostri sfornano un lavoro che, per gli amanti delle sonorità progressive, dei dischi ben realizzati e ben suonati, sarà come la manna dal cielo, nonostante qualche purista possa storcere il naso di fronte ad alcune sonorità troppo “moderne”. La perfetta fusione di passaggi progressive, ritmiche e riff molto groovy, un senso della melodia convincente, uniti al classico funambolismo tecnico a cui ci hanno abituato fanno di questo un disco molto ben riuscito. Il punto debole però è la costante voglia del gruppo di barricarsi dietro degli standard che loro stessi hanno contribuito a creare. E così capita che, sentendo A Night To Remember o A Rite Of Passage saltino in mente gli ultimi episodi discografici del quintetto, o ancora, sentendo la pur brillante, epica ed emozionante Wither, ci balzi all’orecchio la somiglianza con Lifting Shadows Off a Dream o con The Ministry Of The Lost Souls. Chiude il disco una splendida suite di 19 minuti, dal titolo evocativo (e forse anche un po’ esotico per il quintetto americano), The Count Of Tuscany. 8-/10
Lineup: James LaBrie: Vocals
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