Recensione Ephel duath - The Painters Palette |
Scritto da Albi
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Martedì 28 Settembre 2010 13:47 |
Recensione Ephel duath - The Painters Palette ( Earache/Elitist 2003)
Non bastavano sonorità storte e malate come quelle che escono da Hydra Head. Bisognava metterci di mezzo anche John Zorn, la sezione fiati, un cantante melodioso ed uno screamer, un batterista jazz, un bassista funky e mettergli in mano spartiti scritti da uno che al posto del cervello deve avere una sparachiodi senza sicura. Il tutto approda su una tra le etichette che più hanno fatto per la musica estrema; dietro al mixer ci sono Paso e Gabry del Fear Studio ed il gioco è fatto. Patavino, Davide Tiso rimette mano a tutta la formazione impiegata nel primo album e coinvolge tra le spire delle sue turbe musicali artisti dalle provenienze più svariate. Un lavoro notevole sotto ogni profilo. Un art-work composto di sfumature di grigio, per un concept di tinte pastello abbinate ad ogni traccia e testi introspettivi. Una lotta con l'immagine riflessa di se stessi. C'è di tutto in questo album, se ancora non lo avevate capito, e c'è spazio per ogni strumento. La sezione ritmica è davvero impressionante "Ruins", assieme a "The Picture" tra i momenti migliori della raccolta le voci si incastrano alla perfezione l'una sull'altra e la chitarra esplode a catena infilandosi tra le trame di un tessuto ad arte. C'è n'è abbastanza per perdersi, ed un pizzico di omogeneità in più avrebbe reso il tutto più compatto ma forse non era qui che Davide Tiso voleva andare a parare. Un album a cui dovrete dedicare del tempo, ma ne varrà la pena. Il disco comprende anche una sezione multimedia molto curata con foto in studio, testi, commenti, video e tracce audio inedite.
8/10
Web: www.ephelduath.net
Lineup: ---
Tracklist: 01. The Passage (pearl grey) 02. The Unpoetic Circle (bottle green) 03. Labyrinthine (crimson) 04. Praha (ancient gold) 05. The Picture (bordeaux) 06. Ruins (deep blue and violet) 07. Ironical Communion (amber) 08. My Glassy Shelter (dirty white) 09. The Other¹s Touch (amaranth)
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