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Recensione Fearbringer - Le Notti Del Peccato
Scritto da Edo   
Martedì 28 Settembre 2010 14:24

Fearbringer - Le Notti Del Peccato ( Officina Rock 2004)

 

fearbringer-lenottidelpeccatoIl Fearbringer è un personaggio che rappresenta ormai tutta la scena underground italiana che sta gradualmente emergendo. E non è il solito power/heavy di stampo nazionale, ma un ottimo black metal grezzo e anti-clericale con forti componenti pagane, per questo primo concept album del musicista di Parma.
Il tema di questo "Le Notti del Peccato" è la corruzione dell'istituzione ecclesiastica nel 1700: il full-lenght, che è ispirato liberamente al romanzo "La Religiosa" di Denis Diderot, narra di una giovane ragazza che è costretta a prendere il velo dalla madre, per assicurarle una vita di sacrificio e raccoglimento, lontana però da quelli che sono i veri mali dell'esistenza stessa. L'argomento particolare e originale viene anche sostenuto dalle sofferenze della giovine, con i suoi drammi e le violenze subite.
Poiché ho avuto l'occasione di ascoltare la band, costituita da due membri live oltre Fearbringer stesso, sono rimasto veramente impressionato della tecnica posseduta anche in sede di concerto. Hanno esibito tutto "Le Notti del Peccato", la cui copertina, che mi rammenta quelle dei Darkthrone, ritrae Feabringer in meditazione con un basso nella mano destra.
La produzione del disco è ben curata: le parti, composte interamente e suonate in sala registrazione solo dal musicista parmense, si distinguono perfettamente. Lo screaming che accompagna la gran parte dell'opera si distingue dai potenti riffs di chitarra e batteria di sottofondo. Un parco utilizzo di tastiere regala poi all'ascoltatore quella sensazione di ambientazione medievale dove si intrecciano con facilità religione e paganesimo.
Il lavoro si compone di sette tracce, di lunghezza medio-bassa, che assicurano 35 minuti di esplorazione nei pensieri tormentati della monaca. Il brano di apertura, una suggestiva introduzione chiamata "Ruined Convent Breath", è scandito dalle note dell'organo da chiesa, che si ripetono gravi ed eccheggianti, per poi collegarsi con una serie di tamburi e violini alla canzone più lunga de "Le Notti del Peccato".
E l'intero album mostra la furia e la rabbia del black metal di Fearbringer, senza trascurare alcuni intermezzi o acustici o con l'utilizzo del clean vocal: pur non avendo il ruolo principale, la tastiera e l'organo, spesso soli o in accompagnamento, abelliscono le composizioni e l'atmosfera che si crea è tipica di un monastero dove si svolge l'intera vicenda. Addirittura la batteria, che solitamente è pesante e insostenibile in molti album grezzi, è stata registrata ad un volume meno elevato rispetto alle chitarre e alla voce, facendo apprezzare maggiormente le canzoni.
Sorprendente è l'outro, "No Escape from Sin", in cui due temi di pianoforte, uno grave e l'altro acuto sono accostati con i tamburi ritmici che chiudono il brano e il disco.
Pur non essendo un amante di sonorità black, con ritmi incalzanti, devo ammettere che l'opera di Fearbringer mi ha realmente stupito sia per la straordinaria varietà compositiva dei pezzi, sia per l'assoluto impegno di fondere così accuratamente i livelli degli strumenti.
Bisogna anche ricordare che Fearbringer, oltre a questo suo progetto principale, sta lavorando in altri gruppi paralleli, dove scrive testi e musica: i “Tunguska”, l’“Armata di Carona” e i “Les Jardins Decadentes”, caratterizzati ognuno da un sound diverso rispetto agli altri.
In conclusione "Le Notti del Peccato" non può mancare nella discografia di un amante del black metal di buona fattura, anche perché penso che il futuro musicale di Fearbringer sarà lungo e ricco di uscite convincenti e aprrezzabili dal grande pubblico, arrivando forse anche ai livelli delle storiche bands scandinave. Le premesse ci sono tutte: l'importante è non cedere e perseverare sulla via finora seguita.
E infine bisogna considerare un altro fattore...la nazionalità! Quanti gruppi di metal estremo riescono ad emergere qui in Italia? Ben pochi rispetto alla totalità di cloni power, epici, ripetivi e con testi banali. E' ora che anche il nostro Paese si possa distinguere per il gran lavoro svolto da bands veramente valide...ma non così commerciali

6,5/10

 

Web: www.fearprod.altervista.org

Lineup:
Feabringer - Voce, chitarre, basso, tastiera, batteria
Redeemer - Chitarra live
Gregorio Magno- Batteria live

Tracklist:
1.  Ruined Convent Breath
2.  The Mad Run
3.  Perverted Holy Hands
4.  Seviziata
5.  Black Mother Nightmare
6.  Le Notti del Peccato
7.  No Escape from Sin