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Recensione Rammstein - Liebe Ist Fur Alle Da
Scritto da Stefano   
Martedì 28 Settembre 2010 17:25

Rammstein - Liebe Ist Fur Alle Da ( Universal 2009)

 

/Rammstein-LiebeIstFurAlleDa

Non nascondo la difficoltà nel mettersi a scrivere questa recensione, sono passati cinque anni dall'ultimo disco ed è complicato approcciare la materia Rammstein. Il gruppo tedesco aveva lasciato le scene con il dubbioso Rosenrot, proseguimento e sostanziale allegerimento "radio-friendly" dell'ottimo Reise Reise del 2004. E cinque anni d'assenza si sono sentiti. Il nuovo disco, Liebe ist fuer alle da, riaggancia il teutonico cordone ombelicale con il duo Sehnsucht-Mutter-Reise Reise, aggiornandolo al 2010.
Lasciate da parte le "leggerezze" musicali di Rosenrot, i berlinesi tornano ad essere percussivi, autocelebrativi ma ironici allo stesso tempo, intitolandosi una canzone e mettendola in apertura e così Rammlied ci riporta ai tempi in cui il capo si scuoteva sulle note di Sehnsucht e il cozzare delle chitarre industrial andava a fondersi con i drappeggi ambientali delle tastiere, il cui impasto poderoso lo riscontriamo in B********. Se l'autocelebrazione è l'inizio, i temi scomodi sono un anello di congiunzione con i Rammstein che conosciamo. La lente deformante, sarcastica, oscenamente reale tanto da scivolare e mescolarsi con l'irreale, della penna di Lindemann riemerge nella quasi "danzereccia" Ich Tu Dir Weh o nell'attualità più misera e ripugnante di Wiener Blut (dove riemerge il tema dell'antro oscuro e protetto, in cui l'amore non è altro che prigione o ossessione o malattia - come in Stein um Stein). Le accelerazioni del saluto del cacciatore di Waidmanns Heil (e l'augurio feroce che "la creatura deve morire") le ritroviamo anche nella title track.
Su ritmiche depeche-modeane si muovono sia la curiosamente infettiva Haifish e la lussuriosa Pussy (sempliciotta nel suo andamento e nel testo, ma azzeccata nel suo posizionamento).
I tedeschi, però, sono un gruppo tridimensionale, non adagiato al classico "ein-zwei-drei" e via di riff secchi e batteria lineare... Tanto Fruehling in Paris è morbida e delicata, quanto la conclusiva Roter Sand fa emergere tonalità autunnali e malinconiche.
In tutto il disco (e forse più negli episodi più delicati e "cantabili") si era notata una crescita esponenziale delle potenzialità vocali di Till Lindemann... e per trovare la piccola gemma nascosta, ecco esplodervi nelle casse Mehr.
La versione deluxe contiene un altro Cd che merita di essere recensito come la versione "base"... perciò un attimo di pazienza.
Dove Fuehre Mich e Halt sono dei classici juggernaut targati Rammstein, Donaukinder avrebbe meritato di entrare nel Cd ufficiale. Il pathos della canzone è elevatissimo, il baritonale tono di Till guida per mano una canzone strutturata su un mid-tempo dedito ad aperture ariose nei chorus. Un piccolo capolavoro.
Roter Sand (Ochester Version)
è identica a quella presente nel Cd ufficiale, solo con un alternative mix e con Till Lindemann che sembra rendere il suo tono di voce leggermente più "caricaturale".
In chiusura viene posta Liese, strutturata sul tema di Roter Sand, ma con un'altro testo.
Quello che c'è da chiedersi è se e quando risentiremo un nuovo Cd dei Rammstein... intanto ci godiamo questo che è un piccolo gioiello e per un gruppo con 15 anni di attività alle spalle non è poco.

8,5/10

 

Web: www.rammstein.de/blog

Lineup:
ill Lindemann – lead vocals
Richard Z. Kruspe – lead guitar, backing vocals
Paul Landers – rhythm guitar, backing vocals
Oliver Riedel – bass guitar
Christoph Schneider – drums, percussion
Christian Lorenz – keyboards, samples

Tracklist:

1. Rammlied
2. Ich Tu Dir Weh
3. Waidmanns Heil
4. Haifisch
5. B********
6. Fruhling in Paris
7. Wiener But
8. Pussy
9. Liebe Ist fuer Alle Da
10. Mehr
11. Roter Sand