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Recensione Dimmu Borgir - For All Tid
Scritto da Stefano   
Mercoledì 11 Agosto 2010 14:53

Dimmu Borgir - For All Tid (No Colour 1994)

 

DimmuBorgir-ForAllTid

Il primo full lenght dei norvegesi Dimmu Borgir prende le mosse da quanto espresso nel singolo "Inn I Evighetens Mørke",l'impasto melodia, furia black è funzionale ad una composizione ampia, teatrale e, in diversi frangenti, più decadente del classico
rough black metal.
Aperto dalla melodica e pianistica "Det Rye Niket" (con intermezzo recitato), For All Tid si divincola nei meandri di composizioni ben fatte (seppur si avverte una naturale inesperienza) e registrate a volte in maniera perfettamente chiara, a volte molto sporca e pastosa.
"Under Korpens Vinger" è caratterizzata da maggiore sporcizia sonora, un suono implosivo, ma che convince quando filtrano le partiture zanzarose delle chitarre (che non disdegnano rallentamenti monolitici) e le grezze screaming vocals di Shagrath. Sulla stessa scia si pone anche "Glittertind", anche se ha maggiori cambi di tempo fra accelerazioni black (ottima prova di Shagrath dietro le pelli e buoni i riff che sparano Silenoz e Tjodlav) e mid-tempo più "melodici".
"Over Blackened Blaner Till" unisce parti recitate di stampo Bathory-iano (con conseguente atmosfere epicheggianti) e sfuriate di stampo più propriamente black (soprattutto nelle chitarre iper-distorte e veloci, blast-beat accanito e screaming vocals velenose). In "Stien" le tastiere sono maggiormente di contorno alla produzione aggressiva, anche se nel chorus Shagrath e le tastiere si inseguono, aumentando il tasso di melodia.
Melodia che la fa da padrone anche nella title-track, aperta da un lavoro combinato fra le tastiere di Aarstad e la solista di Tjodlav (con un leggero effetto "clavicembalo"); un leggero mutamento subentra con l'arrivo delle sgraziate screaming vocals di Shagrath e il riff sporco e iper-distorto della premiata ditta Silenoz-Tjodlav. Il tasso di decadente melodia rimane altissimo, ma sotto serpeggia il gelo norvegese.
All'altezza dell'ottava traccia troviamo "Raabjørn Speiler Draugheimens Skodde", la versione su "For All Tid" è molto più grezza e malata rispetto a quanto apparirà in "Enthrone Darkness Triumphant". I mid-tempo melodici, le tastiere decadenti e l'insieme perfettamente strutturato sono quanto di più simile ad una visione sul futuro dei Dimmu Borgir.
Chiude il disco "Den Glemte Sannhets Herska".
La versione rimasterizzata dalla Nuclear Blast contiene anche le tracce comparse sul singolo "Inn I Evighetens Mørke" (le due parti della title-track), nonchè una cover album a colori rispetto al classico bianco/nero della versione originale del 1994.

GIUDIZIO:
Disco fondamentale per capire cosa diventeranno i Dimmu Borgir nell'arco degli anni. In nuce sono presenti tutte le chiavi di volta del classico sound del gruppo norvegese (anche se verrà depurato dai lunghi strumentali per una maggiore concretezza ed impatto/produzione pulita e potente). Alcuni brani sono di ottima fattura, con intuizioni musicali ottime, altri sono un pò meno mirati. Nel complesso un buon disco.

7/10

Web: www.dimmu-borgir.com

Lineup:
Shagrath - Voce e Batteria
Erkekjetter Silenoz - Chitarra e voce
Tjodalv - Chitarra
Brynjard Tristan - Basso
Stian Aarstad - Tastiera e Sintetizzatore
Vicotnik - guest vocals (of Dødheimsgard and Ved Buens Ende)
Aldrahn - guest vocals (of Dødheimsgard)

Tracklist:
01 Det nye riket 4:52
02 Under korpens vinger 5:47
03 Over bieknede blåner till dommedag 3:56
04 Stien 1:55
05 Glittertind 5:01
06 För all tid 5:32
07 Hunnerkongens sorgsvarte ferd over steppene 3:14
08 Raabjorn speiler draugheims skodde 4:51
09 Den glemte sannhets herskar 6:03
10 Inn I Evighetens Morke (Part. I) bonus 4:25
11 Inn I Evighetens Morke (Part. II) bonus 1:58