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Recensione Cradle Of Filth - Darkly, Darkly Venus Aversa
Scritto da Bloody Marha   
Domenica 24 Ottobre 2010 08:44

Cradle Of Filth - Darkly, Darkly Venus Aversa ( Peaceville Records 2010 )

 

Quando hanno finalmente iniziato a circolare i primi spoiler circa il nono album in studio dei COF, Dani lo definiva addirittura come l’album “più veloce e brutale che abbiamo mai creato” e ancora “la più sinistra e oscura favola per i Cradle”.
Parole che se ci trovassimo nei ‘90s di “The Principle…” o “Dusk...” avrebbero riscosso consensi già prima di sapere quanto fossero reali; ma dopo quello scivolone con “Thornography”, è lecito che in molti alzino il sopracciglio.
Eppure COF, ci avevano ridato qualche speranza due anni fa, con “Godspeed..” che tutto sommato non era pessimo.
Ma veniamo al sodo, veniamo a “Darkly Darkly Venus Aversa”, che già dal titolo ci fa immaginare scenari fiabeschi, così come la cover che mi richiama subito alla mente la “Sposa Cadavere” di Tim Burton. Il nostro viaggio inizia con “The Cult of Venus Aversa”, punto di partenza del concept, stavolta dedicato alla concubina di Satana, Lilith, e figura divina tra le più importanti e celebrate. L’intro, incorporata alla stessa traccia, affida ad un clavicembalo, e ad orchestrazioni che ricordano molto Danny Elfman, il compito di accompagnare la voce narrante di Lilith. Musicalmente si sente davvero una accelerazione, rispetto al consueto standard. Una velocità, tuttavia difficile da determinare in termini di definizione; si potrebbe volerla definire una sorta di black melodico, incatenato in un involucro piuttosto spesso di gothic old-style. Un connubio, quello di atmosfere fiabesche e chitarre tirate che si ripercuote sulla successiva “One Foul Step From The Abyss” e più in generale nell’intero disco. Lo sguardo al passato sembra affidato a “The Nun with the Astral Habit”, intermezzata da promettenti tappeti di tastiere, le quali tornano a farsi sentire nella mid-tempo “The Persecution Song”, primo brano dall’inizio del disco dove la tensione si allenta e lascia spazio al tipo di melodia già sperimentata nel predecessore di “Darkly Darkly…”. Si torna tuttavia a fare headbanging sulle note tenute a battesimo dai colpi di batteria in “Deceiving Eyes”, e dal gusto più death-oriented, senza tuttavia, mai abbandonare il leit motiv che ufficialmente contraddistingue questo album. “Lilith Immaculate”, è il brano che per un soffio non è diventato singolo ufficiale; la sua struttura racchiude l’intero concetto che Dani e compagni volevano esprimere, e alla quale si aggiunge un ritornello accattivante che facilmente resta in testa e la voce femminile che rende il tutto più soft. La canzone invece di cui è stato realizzato un video-clip, è “Forgive Me Father (I Have Sinned)”, episodio meno brillante rispetto alle altre dieci composizioni, nato evidentemente per il puro scopo di commercializzazione. Per la chiusura, si riprende il motivo iniziale e “Beyond Eleventh Hour” procede secondo la linea tracciata in questa ora di ascolti.
“Darkly Darkly…”, si trascina dietro – purtroppo e per fortuna – il peso di album importanti come i due citati all’inizio, e si guarda a questa nuova fatica, come ad un mezzo di redenzione per cancellare gli anni di sperimentazioni poco riuscite, e poco gradite dai fan dei Cradle of Filth. Personalmente, da fan, ho imparato ad accettare il desiderio di cambiare, della band, guardando ai loro tentativi di cambi direzionali, come alla possibilità di avere sempre un prodotto diverso, mai troppo scontato. D’altra parte, da amante della musica, che scrive recensioni, credo sia stupido e limitante, ricercare costantemente il confronto con ciò che è stato e probabilmente mai tornerà. Senza girarci troppo intorno i COF, hanno fatto un buon lavoro, un disco che senza tener conto di risultati positivi o negativi del passato, sta in piedi da solo, si regge su solide basi, ed è degno di meriti. Cari lettori, se volete continuare a ricercare la perfezione o un riflesso di successi pre-confezionati fate pure, io preferisco godermi il presente, e i COF me lo stanno proprio facendo gustare!

8/10

 

Website: www.cradleoffilth.com

Line-up:
Dani Filth - voce
Paul Allender - chitarre
James McIlroy - chitarre
Herr Pubis (Dave Pybus) - basso
Ashley "Ellyllon" Jurgemeyer - tastiere
Marthus (Martin Škaroupka) – batteria

Tracklist:
1. The Cult of Venus Aversa
2. One Foul Step From the Abyss
3. The Nun with the Astral Habit
4. Church of the Sacred Heart
5. The Persecution Song
6. Deceiving Eyes
7. Lilith Immaculate
8. The Spawn of Love and War
9. Harlot on a Pedestal
10. Forgive Me Father (I Have Sinned)
11. Beyond the Eleventh Hour

Ultimo aggiornamento Martedì 23 Ottobre 2012 19:01