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Recensione A Perfect Circle - Thirteen Step
Scritto da Edo   
Giovedì 12 Agosto 2010 09:57

A Perfect Circle - Thirteen Step (Virgin 2003)

 

aperfectcircle-thirteenstep

Tre anni dopo la pubblicazione del convincente "Mer de Noms" (2000), gli "A Perfect Circle" tornano con un album strepitoso, forse il disco metal/rock dell'anno...anche se con il metal vero e proprio ha poco a che fare.
Si tratta di "Thirteen Step" e qui si nota la grande genialità di Billy Howerdel (Tool) e dei nuovi componenti della band; due infatti i cambi di line-up: Jeordie White (ex Marilyn Manson) al basso, che sostituisce Paz Lenchantin, e James Iha alla chitarra al posto di Troy Van Leeuwen.
I due musicisti che hanno lasciato la band, hanno però collaborato alla stesura dei brani, arricchendoli con le proprie idee musicali e costruendo insieme un lavoro sorprendente.
Rimangono sia il batterista, Josh Freese, sia il cantante, l'eccezionale Maynard James Keenan, mente dei Tool e ideatore del progetto "A Perfect Circle".

"Thirteen Step" è difficilissimo da commentare, per l'estrema complessità delle sue parti; è costituito da dodici canzoni splendide e riflessive, che danno vita ad un alternative rock diverso da "Mer de Noms", e a mio parere di livello superiore.

Da segnalare sicuramente l'originale booklet curato da Keenan in persona: i testi delle canzoni non sono riportati, come anche nell'opera precedente, ma compaiono simboli strani e inusuali con una foresta come sfondo; qui si ergono due figure, una donna nuda e quasi albina, in piedi tra un cespuglio di felci, e una lumaca gialla con due cornini neri, che rende il significato dell'album oscuro e misterioso.
I testi dei brani parlano di persone scomparse e nel booklet stesso si possono ritrovare i nomi dei defunti a cui "Thirteen Step" è dedicato...quindi nulla è lasciato al caso, ma è prefissato e stabilito nei minimi particolari.

L'esordio è affidato a "The Package", lungo pezzo di quasi 8 minuti, che si apre con le note di chitarra suonate dolcemente su un tempo dispari, che rimane soffocato per metà della sua durata, con tamburi e voce a disegnare un ritmo e una melodia unici, per poi esplodere e far rivivere l'aggressività delle chitarre di "Mer de Noms".

La traccia migliore del disco è sicuramente il singolo che ha anticipato di un mese l'uscita dello stesso "Thirteen Step": è "Weak and Powerless", disegnata da un basso e da una chitarra al tempo stesso espressivi e potenti; la voce di Maynard raggiunge livelli altissimi e il ritornello rimane immediatamente impresso nella memoria.

"The Noose" è silenziosa e delicata...e affronta un crescendo di sonorità fino ad arrivare alla fine intensa e più movimentata: nella canzone si percepiscono parti di tastiera e sintetizzatore, ed efficaci sono le voci che si intrecciano perfettamente e rendono la composizione valida e trascinante.
"Blue" gioca con gli splendidi effetti della chitarra e della voce di Keenan, abbellita da cori di sottofondo nel ritornello, tutt'altro che banale nel suo stile non solo connesso all'alternative rock.
La presenza della tastiera si nota anche nella traccia seguente, la quinta "Vanishing", il cui sound vocale è veramente originale; "A Stranger" si può definire un brano normale, dove un arpeggio di chitarra accompagna l'ascoltatore in 3 minuti di profondo sollievo garantito da alcuni violini suggestivi.

Con "The Outsider" ecco ritornano le influenze di Tool e Smashing Pumpkins; di questa canzone successivamente all'uscita dell'album è stato girato il video, proprio perché pezzo aggressivo e potente, con riffs coinvolgenti e voce incisiva.
"Crimes" è una strumentale di 2 minuti e mezzo, dove si sente Maynard sussurrare parole e numeri...l'utilità di questa traccia è forse creare una certa atmosfera per preparare "The Nurse who Loved Me", dolce e sensibile, con violini, duetti vocali, note staccate e melodie diverse dal tipico sound dei brani precedenti.

Sound che viene rivisitato dalla decima e imponente "Pet", che fa compredere come "Thirteen Step" riesca a far variare tutte le sue componenti; a tratti la melodia lascia spazio alle chitarre distorte con un riff tutto nuovo.
La lenta "Lullaby" e la sognante "Gravity" chiudono poi con una complessa semplicità un album difficile da capire a fondo, poiché solo dopo molti ascolti si può intendere il senso vero di un'opera congegnata in tutte le sue parti e sicuramente non casuale, un'opera che fa ben sperare per un'ulteriore svolta evolutiva per una band formata da due geni della composizione, quali Keenan e Howerdel. Grandioso.

9,8/10

Web: www.aperfectcircle.com

Lineup:
Billy Howerdel - Compositore e chitarra
Maynard James Keenan - Testi e voce
Josh Freese - Batteria
Jeordie White - Basso
James Iha - Chitarra

Tracklist:
1.  The Package
2.  Weak and Powerless
3.  The Noose
4.  Blue
5.  Vanishing
6.  A Stranger
7.  The Outsider
8.  Crimes
9.  The Nurse Who Loved Me
10. Pet
11. Lullaby
12. Gravity